Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore
Ogni volta che un lettore o una lettrice mi chiede, quasi vergognandosene un po', un libro "leggero", io sorrido e penso a quanto spesso dietro ad una copertina colorata, dentro ad una storia diretta e immediata, ma ben scritta, si nasconda il libro di cui ha veramente bisogno in quel momento.
Il primo romanzo che mi viene in mente in questa categoria è sicuramente Le piccole libertà. Oliva è una ragazza con la testa fin troppo salda sulle spalle, regolare, stabile, con un futuro già scritto e prevedibile, eppure… Eppure, sente che manca qualcosa nella sua vita e sfidando tutte le sue convinzioni e convenzioni decide di partire da sola alla volta di Parigi per incontrare una vecchia zia che non vede ormai da molti anni e che sembra abbia un misterioso segreto di famiglia da confessare. Anche a Parigi tuttavia le cose non sembrano andare per il verso giusto. Oliva si ritroverà a vivere alla giornata, cosa per lei praticamente impensabile fino a poco prima, all'interno di una libreria, insieme ad un gruppo di ragazzi e ragazze all'apparenza totalmente distanti da lei per esperienze, modi di vivere e sensibilità, ma in realtà anime tormentate affini tra loro, vicine alla sua. L'esperienza di Oliva, raccontata da Lorenza Gentile con una penna magica, mai scontata, delicata e sensibile, è uno sprone ad uscire da noi stessi, a cercare strade diverse, non migliori o peggiori, semplicemente più nostre, più giuste e che ci facciano stare davvero bene.
Anche Chiara cerca una strada diversa da tutte quelle che ha percorso finora e che l'hanno portata ad un immobilismo mentale e sentimentale da cui non riesce a uscire. Decide dunque di provarci con l'aiuto di una psicoterapeuta, che le propone un gioco di steineriana memoria che prevede di fare qualcosa di diverso, di mai fatto o provato prima, per almeno dieci minuti al giorno, per un mese intero.
Scopriamo in questo modo che spesso basta sforzarci di uscire anche di poco dai limiti che ci siamo autoimposti per capire quanto sia grande la forza che abbiamo dentro di noi.
Questo esperimento psicoletterario è il romanzo semiautobiografico Per dieci minuti di Chiara Gamberale, in cui il tema molto serio della perdita e della sofferenza che ne deriva è affrontato attraverso la descrizione del gioco come atto curativo e va di pari passo con una scrittura dai toni allegri che porta il lettore a riconoscersi facilmente, a lasciarsi trasportare in quei dieci minuti al giorno, a porsi la domanda "e io cosa potrei fare che non ho mai avuto il coraggio di fare finora?"
Per esempio, c'è chi non ha mai avuto il coraggio di sedersi al tavolino di un famoso locale in Giappone in cui sembra sia possibile cambiare un episodio del proprio passato o guardare nel proprio futuro, a patto di accettare di seguire alcune regole precise, ad esempio non lasciare che il proprio caffè si freddi.
Nel romanzo Finché il caffè è caldo di Toshikazu Kawaguchi seguiamo le storie di quattro donne che quel coraggio l'hanno avuto e che pur sapendo che nulla di ciò che vedranno potrà cambiare il presente, accettano la sfida, alla ricerca di un riscatto, di una consolazione, di una speranza.
Figlio dell'odierna letteratura nipponica dai tratti essenziali, questo racconto onirico ed etereo, raffinato e piacevole, placido e rasserenante è capace di coinvolgere, di riscaldare il cuore e di far sorridere.
E il potere di un sorriso è una delle lezioni che Momo apprende dal vecchio arabo proprietario di una drogheria in un quartiere ebreo di Parigi e che è il protagonista della meravigliosa favola moderna scritta da Eric-Emmanuel Schmitt Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano.
Momo imparerà a mitragliare il mondo intero con il suo sorriso, la migliore arma in assoluto per ricevere in cambio ciò che desidera e che sempre gli era stato negato, soprattutto l'amore per sé stesso.
Questa amicizia speciale, profonda e innocente diventerà ancora più solida quando i due intraprenderanno un viaggio impensabile (immaginatevi un'auto sgangherata, un adulto senza patente e un ragazzino!) verso la terra d'origine di Monsieur Ibrahim. Un viaggio dell'anima, che significherà serenità, leggerezza e maturità.
Un viaggio dell'anima da fare anche immergendosi nelle parole liriche e profonde di Mariangela Gualtieri scegliendo la sua raccolta di poesie Le giovani parole.
Levità, delicatezza e grazia unite a forza, potenza e audacia.
Sebbene ad alcuni la poesia possa sembrare ostica, in questo caso è sufficiente lasciarsi trasportare dalle suggestioni evocative create dall'autrice, che penetrano nella mente e nel cuore di ogni lettore in modo diverso, perché è come se questi versi diventassero fluidi a seconda di chi li sta leggendo, come un guanto che si adatti di volta in volta alla mano che lo indossa.
Il risultato di questa magia è una sensazione di pace interiore, è il raggiungimento di quella leggerezza di cui parlava Calvino, è planare sulle cose dall'alto, guardarle dalla giusta prospettiva, sollevati dagli affanni terreni.
Le altre strade di carta
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