C’è un genere letterario che negli ultimi anni è sulla cresta dell’onda: le saghe familiari. Se ne parla sui social, nei club di lettura, nei passaparola tra lettori, hanno spesso un posto speciale in libreria e anche le case editrici, consapevoli del successo che riscuotono, vanno a caccia di storie appartenenti al genere. Ma come mai ci piacciono tanto?
Le saghe familiari sono così identificate perché la loro caratteristica peculiare è quella di raccontare le vicissitudini di una famiglia nell’arco di diverse generazioni. Si tratta spesso di famiglie in ascesa verso il successo, oppure spezzate da guerre, morte e devastazione, o ancora apparentemente tranquille ma disfunzionali, segnate da vicende turbolente.
Come dicevamo, il genere è amatissimo dai lettori di ieri e di oggi, e la risposta sta, forse, nel potere “avvolgente” di queste letture: nessun legame al mondo, infatti, è più coinvolgente di quello familiare, pertanto il tema ben si presta a catturare i lettori. Leggendo ci affezioniamo ai personaggi, facciamo il tifo per loro e alla fine anche noi ci sentiamo un po’ parte della famiglia. L’evoluzione di più linee narrative fa sì che ci siano più storie all’interno di ciascuna storia: quella di ogni personaggio, che inevitabilmente influenza quelle degli altri, e sovente l’intreccio con la Storia, con le sue vicende politiche, economiche e culturali. Non trascurabile anche la serialità di questo genere narrativo: ogni vicenda viene spesso raccontata in più volumi, favorendo l’accrescimento della curiosità del lettore e l’attesa del libro seguente.
Una saga familiare degna di questo nome ci presenta di solito una caratterizzazione psicologica dei personaggi dettagliata e arguta e tematiche ricorrenti, quali l’infanzia, le tradizioni, l’affetto mancato o esagerato, la ricerca di indipendenza dei figli dai genitori, le incomprensioni, il denaro, i tempi che cambiano, le antipatie e i legami viscerali, le gelosie e i tradimenti, gli amori e le alleanze.
Quando pensiamo al genere, non possiamo non citare i grandi classici, e ce ne sono davvero per tutti i gusti: leggendoli, potrete seguire la progressiva decadenza dell’agiata casata de I Buddenbrook di Thomas Mann o i feroci conflitti ne I fratelli Karamazov di Dostoevskij, appassionarvi alle famiglie dei Rostov e dei Bolkonskij mentre infuria la guerra in Guerra e Pace di Lev Tolstoj o ammirare l’espediente della comunicazione linguistica per descrivere i tratti psicologici dei propri familiari, come fa Natalia Ginzburg in Lessico famigliare, potrete perdervi nel destino inquieto della famiglia Buendía di Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez o sentire da vicino il senso di sconfitta che pervade I Malavoglia di Giovanni Verga.
Sono vicende che appassionano prima di tutto perché sono spesso avventurose, ricche di eventi e sconvolgimenti nel corso degli anni, e secondariamente perché ci riguardano, è impossibile non ritrovare piccoli pezzetti di noi e della nostra famiglia in quelle degli altri. Dai libri classici alle ultime novità, le saghe familiari da consigliarvi sarebbero moltissime, ci limitiamo a dieci titoli che abbiamo particolarmente amato per l’originalità, i ritratti dei personaggi e lo sfondo storico. Vedrete, leggerle sarà come ritrovarsi a sfogliare l’album di famiglia di qualcun altro, riconoscendo qualcosa di vostro.
Con questo romanzo tumultuoso che usa i toni della favola, sorretto da un linguaggio portentoso e da un'inarrestabile fantasia, Gabriel García Márquez ha saputo rifondare la realtà e, attraverso Macondo, il mitico villaggio sperduto fra le paludi, creare un vero e proprio paradigma dell'esistenza umana.
Il romanzo più importante e ambizioso di Giorgio Fontana, vincitore del Premio Campiello 2014. La povertà e il riscatto, la fede e la politica, l’urlo della rabbia e il silenzio delle parole. Una saga del Novecento, raccontata con la sensibilità del XXI secolo.
Bastano a volte poche pagine per accorgersi di avere fra le mani un grande romanzo, e per cogliere quel timbro puro che ne fa un classico. È ciò che accade con La famiglia Karnowski di Israel J. Singer, maestro dimenticato, rimasto per troppo tempo nel cono d'ombra del più celebre fratello minore Isaac B., Premio Nobel per la letteratura.
È l'estate del 1937 e la famiglia Cazalet si appresta a riunirsi nella dimora di campagna per trascorrervi le vacanze. È un mondo dalle atmosfere d'altri tempi, quello dei Cazalet, dove tutto avviene secondo rituali precisi e codici che il tempo ha reso immutabili, dove i domestici servono il tè a letto al mattino, e a cena si va in abito da sera.
Cinque romanzi, sorretti da uno stile infallibile e da una rara penetrazione psicologica. Cinque capitoli che, riuniti qui per la prima volta insieme, formano un unico formidabile, blasfemo romanzo di formazione che ha lasciato un segno profondo nella letteratura contemporanea.
Nel paese di Nod, a est del giardino dell'Eden, dove la progenie di Caino andò a vivere secondo la leggenda biblica e che nel romanzo di John Steinbeck corrisponde simbolicamente alla valle percorsa dal fiume Salinas nella California settentrionale, si intrecciano le storie di due famiglie, gli Hamilton e i Trask.
Dal loro rifugio sulle montagne, la piccola Huong e sua nonna Dieu Lan sentono il rombo dei bombardieri americani e scorgono il bagliore degli incendi che stanno devastando Hanoi. Fino a quel momento, per Huong la guerra è stata l'ombra che ha risucchiato i suoi genitori, e adesso quell'ombra sta avvolgendo anche lei e la nonna.
Amore e tenebra sono due delle forze che agiscono in questo libro, un'autobiografia in forma di romanzo, un'opera letteraria che comprende le origini della famiglia di Oz, la storia della sua infanzia e giovinezza a Gerusalemme e poi nel kibbutz di Hulda, l'esistenza tragica dei suoi genitori, e una descrizione epica della Gerusalemme di quegli anni, di Tel Aviv che ne è il contrasto, della vita in kibbutz, negli anni trenta, quaranta e cinquanta.
Un grande romanzo che si legge d'un fiato, ricco di umorismo e umanità e al tempo stesso duramente critico verso la società contemporanea e i suoi pochi, incerti valori.
Una saga poetica racconta l’eccentrica e sventurata famiglia degli Skrake attraverso i suoi personaggi indimenticabili e una sequela di storie tragicomiche che ripercorrono gli eventi del Novecento.
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