Il cielo è diviso sopra Berlino. Tra il 12 e il 13 agosto del 1961, in una notte, lungo il confine interno della città di Berlino, fu edificato un muro di circa tre metri che avrebbe diviso la città durante il conflitto Usa-Urss e sarebbe diventato, nella coscienza europea, l’emblema dell’imbarbarimento della vita civile determinato dalla guerra fredda.
Sempre in una notte, ventotto anni dopo, quel muro sarebbe crollato. Sono passati trentadue anni da quel 9 novembre del 1989. Ecco una proposta di dieci libri in cui, dagli scorci intimisti della narrativa alla voce autorevole della saggistica storica, viene ripercorsa la storia del monumento più eloquente della tensione e dell’instabilità internazionali della guerra fredda, invitando il lettore a riflettere sulle vicende del passato e sui nuovi muri che dividono l’Europa.
Un tempo le coppie d’ amanti prima di separarsi cercavano una stella, su cui i loro sguardi la sera potessero incontrarsi. Che cosa dobbiamo cercare noi? – Il cielo almeno non possono dividerlo, – disse Manfred beffardo. Il cielo? Tutta questa cupola di speranza e anelito, di amore e di tristezza? – sì invece, – disse lei piano. – Il cielo è sempre il primo a essere diviso.
Dopo L'anno del ferro e del fuoco Ezio Mauro ritorna nei luoghi della città divisa e, nel trentesimo anniversario della caduta del muro, costruisce una cronaca appassionante dell'evento che ha segnato l'inizio del mondo di oggi.
Fonti ufficiose affermano che nella Germania dell'Est gli informatori al servizio della Stasi, la potente polizia segreta, fossero una persona ogni sei abitanti e nel dopo-1989, all'apertura degli archivi si è scoperto quante famiglie allevassero al proprio interno degli informatori.
Sono passati più di 30 anni da quando "Il cielo diviso" è stato pubblicato per la prima volta in Germania. In questo arco di tempo il Muro di Berlino è stato abbattuto, ma rimane indimenticabile la storia d'amore tra Rita e Manfred.
Grazie a riferimenti storici e curiosità sulla Guerra fredda, Davide Grasso illustra il processo di costruzione e caduta del muro di Berlino, estendendo l’orizzonte di analisi alla proliferazione dei muri tra il 1989 e il 2019.
East frontiers. Nuove identità culturali nell'Europa centrale e orientale dopo la caduta del muro di Berlino Dopo la caduta del muro di Berlino ormai più di trent'anni fa, l'Europa ha cambiato volto, sia in senso geopolitico che politico-culturale.
Berlino 13 agosto 1981, venti anni dopo la costruzione del Muro. Un gruppo di artisti reduci un po' disadattati del '68 romano, berlinese e olandese fonda il No Future Project. 10 anni dopo alle 6 del pomeriggio del 24 marzo 1991 una telefonata da Berlino a Roma: "Ario è sparito".
Il 13 agosto 1961 nacque il Muro che divise Berlino e il mondo, e prese tutti di sorpresa. In realtà, tutti tirarono un sospiro di sollievo. Non si sarebbe tornati a morire per Berlino. Da quel giorno, si iniziò a morire a Berlino.
Lo si diceva già al tempo. Quando un giorno tutta questa storia sarà finita, si farà fatica a credere che sia davvero accaduta: una città divisa in due da un muro, come in un'antica leggenda orientale. Sono già passati vent'anni da quella notte di novembre del 1989.
Germania, 1972. Alex Ostermann vive con la sua famiglia a Berlino Est. I genitori hanno credenziali irreprensibili per il regime, ma lui e sua sorella Geli non sposano interamente la propaganda sovietica e si ostinano a vedere del buono nella cultura occidentale.
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