La redazione segnala

Le delusioni del dopoguerra

Immagine di "Storia della Resistenza, di Marcello Flores, Mimmo Franzinelli , Laterza, 2022"

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Quella di Maremosso è una redazione sempre sul pezzo... e qui trovate i pezzi della redazione su quel che accade ogni giorno nel mondo dei libri ma non solo: eventi, cultura, notizie per essere sempre al passo

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Come potrà mai essere la squadra di "Maremosso"? ...beh, sarà una redazione agitata, senza dubbio!
Ma - si sa - dove le acque si muovono, spesso accadono cose interessanti. Eccoci qua, dunque, a parlarvi ogni giorno di idee, storie e nuovi libri che vi terranno compagnia

Noi, partigiani è il podcast del Memoriale della Resistenza italiana e racconta le storie e le vite dei protagonisti e le protagoniste della Resistenza, raccolte da Laura Gnocchi e Gad Lerner per l'ANPI. Per saperne di più, visita il sito noipartigiani.it.

Le delusioni del dopoguerra

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Noi, partigiani. Memoriale della Resistenza italiana

Un racconto corale di malinconia ma anche di felicità, che riporta alla luce i valori civili fondamentali che oggi dobbiamo difendere. Un grande romanzo collettivo di formazione di un soggetto fragile e inestimabile: la nostra Costituzione democratica.

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Aver fatto la Resistenza? Meglio non dirlo. È la situazione paradossale di fronte alla quale si sono trovati tanti partigiani e partigiane non appena sbollita l’euforia della Liberazione. L’amnistia dell’estate 1946 voluta da Palmiro Togliatti, ministro della Giustizia e segretario del Pci, per pacificare un Paese diviso, manda a casa molti più fascisti che partigiani.

Tra gli intervistati per il Memoriale della Resistenza c’è chi si trova a incontrare per strada le spie che hanno causato la morte del fratello… Con la vittoria della Dc nelle elezioni del 1948, l’inizio della Guerra Fredda, l’Italia al centro dello scontro Usa-Urss, parte una strisciante contro-epurazione. Chi ha fatto il partigiano, specie se nelle Brigate Garibaldi, viene licenziato o non assunto. Mentre le donne vengono perseguitate per anni da un’accusa vergognosa: essere delle poco di buono perché uscivano di notte, avevano contatti con i ragazzi in montagna, addirittura perché avevano dormito in situazioni promiscue se appartenevano a una brigata.

Ma ancora più avvilente è la coltre di silenzio o addirittura di rifiuto che copre le esperienze degli ex deportati nei lager. Per anni, raccontano nelle interviste, hanno fatto fatica a far conoscere la verità, anche perché nessuno sembrava volerla sapere. L’Italia chiedeva solo di andare avanti e dimenticare. Solo molto più tardi, grazie anche alla Repubblica e alla Costituzione nate dalla Resistenza, in tanti capiranno che andare avanti significa proprio il contrario: non dimenticare…