Oggi, 15 febbraio, esce su Netflix Italia una nuova serie che ha catturato la nostra attenzione. Si intitola La legge di Lidia Poët e parla della prima avvocata italiana.
Il 17 giugno 1881 Lidia Poët si laurea in Legge all'Università di Torino. Ha ventisei anni, intelligenza e coraggio da vendere, ed è determinata ad arrivare dove nessun'altra era ancora mai riuscita: diventare avvocata.
Lo scorso 23 gennaio Netflix ha lanciato sul suo canale YouTube il teaser della serie diretta da Matteo Rovere e Letizia Lamartire, con Matilda De Angelis come protagonista. L’attrice, che ormai è alla terza collaborazione con il colosso dello streaming, è affiancata da volti celebri, come quello di Eduardo Scarpetta (conosciuto per il suo ruolo nella serie dell'Amica Geniale) e Pier Luigi Pasino.
La serie, composta da 6 episodi, prende il via dalla sentenza della Corte d’Appello di Torino, che aveva dichiarato illegittima l’iscrizione di Lidia Poët all’albo degli avvocati, solo in quanto donna. Mentre scrive il suo ricorso da presentare alla Corte, Lidia assiste i clienti dello studio legale del fratello Enrico e lotta per esercitare la carriera forense, contro i soprusi e i pregiudizi diffusi nella società torinese di fine Ottocento.
Ma scaviamo più a fondo, e scopriamo chi era davvero questa donna, rimasta sconosciuta ai più fino ad ora.
In un libro uscito lo scorso anno per le edizioni Le Lucerne e intitolato Lidia Poët, la prima avvocata, gli autori Ilaria Iannuzzi e Pasquale Tammaro raccontano di essersi appassionati alla storia di Lidia per caso, sfogliando le sentenze della Cassazione del tribunale di Torino del 1884 e trovandone una che recitava, ferrea: «la donna non può recitare l’avvocatura». Questa sentenza è successiva al ricorso presentato da Lidia in tribunale, quindi consideratelo un piccolo spoiler: la ragazza, infatti, non riuscirà a entrare nell’ordine degli avvocati, e il suo caso resterà seppellito per quasi quarant’anni fino a quando, nel 1919, una nuova legge eleverà la condizione giuridica della donna, abolendo il consenso maritale. Una Lidia ultrasessantenne, dopo una lunga carriera forense a fianco di suo fratello Enrico e una vita all’insegna dell’emancipazione femminile, sarà in grado di entrare finalmente nell’Ordine.
Il saggio di edizioni Le Lucerne è un autentico scavo nella vita di Lidia Poët, un resoconto minuzioso dei più importanti avvenimenti che stanno tra il primo rifiuto e la finale conquista di un titolo agognato per tutta la vita. Il lettore si perde, insieme a Lidia, tra le pieghe del tempo, la accompagna negli anni più difficili e ascolta le sue stesse parole, che a volte esprimono l’alienazione derivante dall’essere l’unica donna in una classe di soli uomini, altre volte la frustrazione, e altre ancora l’immensa gioia per i risultati raggiunti:
Con molta curiosità un professore mi chiese se volessi una sedia e un tavolino a parte, ma io rifiutai e presi posto nel primo banco, da cui non mi mossi più
Alla sua storia, poi, si intrecciano quelle degli avvocati e magistrati che la supportarono, ma anche quelle di coloro che scelsero di metterle i bastoni tra le ruote. Così si materializza una vera e propria platea di favorevoli e contrari al caso di Lidia, attori che prendono voce l’uno dopo l’altro e articolano la vicenda, inserendosi anche nel flusso della Storia italiana e mondiale, nelle sue grandi e piccole rivoluzioni.
Se vi abbiamo incuriositi, vi rinviamo alla lettura di Lidia Poët. La prima avvocata, e alla visione della nuova serie Netflix!
Curiosità
Lidia si era laureata nel 1881 con una tesi rivoluzionaria per l’epoca, uno studio sulla condizione della donna rispetto al diritto di voto. Per tutta la vita ebbe a cuore questo tema e avrebbe vissuto abbastanza per vedere, alla veneranda età di novantun anni, il voto concesso alle donne, e per votare lei stessa.
Sapete che per molti anni alla figura di Lidia è stato attribuito il volto sbagliato? Sul web, correlata al nome di Lidia Poët, circola la foto di una donna che in realtà non è altri che Lydia Koidula, una famosissima poetessa estone.
Di
| LAReditore, 2022Di
| Graphot, 2022Di
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