Vi avevamo già incuriosito con tutte le mostre di quest'anno nel Nord Italia che non potete assolutamente perdere. Adesso non possiamo che illustrarvi quelle del Centro-Sud!
CENTRO
Tre gli appuntamenti più interessanti!
A Parma, presso il Palazzo del Governatore, si può visitare: Labirinti della visione. Luigi Ghirri 1991, una mostra fotografica nata dalla collaborazione tra lo CSAC dell’Università di Parma (Centro Studi e Archivio della Comunicazione) e l’Archivio Eredi Luigi Ghirri. In mostra più di 200 immagini, non solo di Ghirri ma anche di altri fotografi o artisti le cui immagini sono state per lui modello o fonte d’ispirazione, artisti come Dorothea Lange, Walker Evans o i Fratelli Alinari.
L’idea è quella di “comporre come un labirinto di specchi dove sarà possibile incontrare impreviste consonanze”.
A Palazzo Strozzi a Firenze torna, come visto nel precedente articolo, Olafur Eliasson: Nel tuo tempo. Qui l’artista danese è intervenuto direttamente sugli ambienti rinascimentali del Palazzo così da creare percorsi, contrasti e rimandi tra le sue installazioni e le opere antiche.
Per finire a Senigallia, zona Marche, la mostra che non ti aspetteresti: Sounds of Silence della fotografa sudcoreana Sue Park. Le sue foto sono perfette, una ricerca che punta direttamente alla bellezza inseguita in ogni angolo del mondo. Quel tipo di bellezza naturale dove però la presenza umana è sempre presente; a volte dichiarata, a volte solo percepita. Non per niente l’artista sudcoreana è stata più volte vincitrice dei Photo Awards.
ROMA
A Roma, al MAXXI, fresco della nuova nomina di Alessandro Giuli alla sua Presidenza, è possibile visitare Bob Dylan – RETROSPECTRUM, una mostra per scoprire il lato B di una delle rockstar più famose al mondo, senz’altro l’unica ad avere vinto un Nobel per la letteratura.
Dylan indaga e rappresenta quello che noi chiamiamo l’America profonda, quindi motel, strade che si perdono all’infinito, immensi cartelloni pubblicitari, luna park fatiscenti, e lo fa con uno stile e con mezzi tradizionali come pittura, acquerelli, ma il finale è a sorpresa: una videoinstallazione, Subterranean Homesick Blues Series, ispirata chiaramente alla canzone e alle parole di Allen Ginsberg.
Sempre al MAXXI è possibile visitare anche una delle tre parti in cui è suddivisa la mostra dedicata a Pier Paolo Pasolini, dal titolo Tutto è santo. Il titolo è ispirato alla frase pronunciata da Chirone nel suo film del 1969: Medea. Il riferimento è tipicamente pasoliniano, un rimando a un mondo arcaico, religioso, senza classi e appartenenze ideologiche, in opposizione a quello della modernità.
Le altre due sedi della mostra sono il Palazzo delle Esposizioni e la Galleria Nazionale di Arte Antica. Tra tutto 700 documenti, dalle foto ai ciclostilati e ai giornali dell’epoca e poi dischi, nastri, un corpus decisamente massiccio per testimoniare e conoscere l’opera pasoliniana.
Per chi invece desidera confrontarsi con una Roma più classica, al Parco Archeologico del Colosseo c’è Il viaggio di Enea. Da Troia a Roma.
Si tratta solo di 24 pezzi, ma che insieme raccontano la storia del viaggio di Enea da cui ha preso avvio la nascita di Roma e con il quale è cominciata la nostra storia.
Questa mitica rotta dall’anno scorso è diventata anche uno degli Itinerari Culturali promossi dal Consiglio d’Europa. A questo punto potremmo quasi allargare gli orizzonti e trasformare il titolo in: Il Viaggio di Enea, da Troia alla Comunità Europea.
NAPOLI
Rubando le parole ai Negrita, "rotolando verso sud" si arriva finalmente a Napoli, dove è possibile visitare mostre importanti, decisamente significative.
La prima è la grande esibizione allestita al MADRE, dedicata a Jimmie Durham dal nome Humanity is not a completed project. Anche per chi non conoscesse l’artista statunitense (morto l’anno scorso a 81 anni), già dal titolo molto si capisce della sua poetica, della decostruzione di concetti e stereotipi tipici della cultura occidentale, e del sistema culturale dominante.
Durahm è stato una figura centrale dell’arte contemporanea, difficile da definire e difficile da incasellare. Regista, performer, poeta, attivista, ha lavorato praticamente con ogni tipo di medium: pittura, scultura, performance, disegno, scultura, video, lasciando un’impronta indelebile nel panorama dell’arte a cavallo tra Ventesimo e Ventunesimo secolo.
Parallelamente all’esposizione del MADRE, anche la Fondazione Morra Greco dedica a Durham una personale dal titolo altamente evocativo: And now so far in the Future that no one will recognize any of my jokes.
Insomma, una tappa a Napoli in questo periodo rappresenta una grande occasione per vedere o per scoprire l’artista a cui è stato conferito, nel 2019, il Leone d’Oro alla Carriera dalla 58 Biennale di Venezia.
Per chi ha voglia di classico, alle Gallerie d’Italia è possibile visitare la mostra Artemisia Gentileschi sempre a Napoli, dedicata al soggiorno partenopeo della pittrice, oppure lasciarsi affascinare dalle immagini di Bill Viola, considerato ormai il padre della videoarte. La mostra, Ritorno alla vita, comprende cinque video installazioni ed è allestita all’interno della Chiesa del Carminiello a Toledo, che è tornata ad aprirsi al pubblico proprio per questa occasione. Bill Viola è un artista sempre affascinante come sempre affascinanti sono il classico confronto/scontro tra sacro e profano, antico e moderno.
SICILIA e non solo
Ultima proposta, per chi ha la fortuna di trovarsi in Sicilia, è Palermo, dove a Palazzo Riso è ospitata la mostra Depero, mito presente. L’esposizione è stata curata in collaborazione con il MART di Rovereto e fa riferimento a tre cicli di opere in particolare: i Balli Plastici del 1918, il Cabaret del diavolo del 1922 e infine la collaborazione artistica di Depero con il mondo della pubblicità a seguito del suo soggiorno newyorkese. È un’occasione preziosa per vedere, senza muoversi dalla Sicilia, alcune opere originali dell’artista roveretano.
Infine, approda finalmente al Sud la mostra che ha girato il mondo, con un milione di visitatori totali: I love LEGO. Due le esibizioni in contemporanea: a Palermo, presso il Loggiato di San Bartolomeo, e a Bari, presso lo Spazio Murat. Si tratta di raffigurazioni gigantesche, decine di metri quadri di architetture, o meglio scenari, realizzati con i mitici mattoncini.
È una mostra ovviamente pensata per bambini, ma le feste non sono soprattutto per loro?!
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