I premi letterari sono una crudeltà. Soprattutto per chi non li vince.
Crudeli con i vinti, sofferti per i vincitori: i premi letterari costituiscono da sempre il traguardo di una corsa che costa fatica ma che regala la soddisfazione più grande: quella di essere ri-conosciuti.
Non a caso, spesso si parla di premi come "riconoscimenti", prevedendo dunque per definizione un soggetto che riconosce (la giuria), e uno che viene riconosciuto. Ma chi è questo uno? Il libro, l'autore, l'editore. Uno, nessuno, centomila. La gloria di uno, insomma, è una vittoria per tutti.
Per chi li scrive e per chi li pubblica (senza dimenticare chi li giudica!), i libri costituiscono le «sudate carte» di chiunque vi abbia dedicato il proprio tempo. Per questo, alla fine, si può guardare al libro come una sineddoche dell'intera macchina editoriale che ha lavorato per la sua venuta al mondo.
Raccontare perciò, in maniera esaustiva, la storia dei libri che si sono aggiudicati una medaglia d'oro negli agoni letterari dell'ultimo decennio non è impresa da poco.
E non si può prescindere dal considerare, prima di tutto, gli operatori dietro le quinte, quelli che muovono le fila permettendo agli attori protagonisti, i libri, di andare in scena e conquistarsi i riflettori.
Uno sguardo d'insieme
Nell'universo di case editrici di grande, media o piccola taglia che popolano la scena editoriale del nostro Paese (sono più di 4mila in Italia), volendo inquadrare in un campo lungo l'insieme egli editori "più premiati" dell'ultima decade, ne risulta una classifica molto interessante dei primi 20 che vede sul podio Einaudi (11,61%), Mondadori (10%) e Rizzoli (4,55%).
Subito a seguire e quasi a pari merito con Rizzoli troviamo Feltrinelli (4,46%), mentre sul piano del 3% sono disposti quasi in fila: Bompiani (3,66%), Sellerio Editore Palermo (3,48) e Neri Pozza (3,39%).
Marsilio e La Nave di Teseo si attestano intorno al 2%, seguiti nell'ordine da Guanda, Giunti Editore, E/O, Salani, Ponte alle Grazie, Adelphi, Piemme e Coconino Press in una percentuale che va via via rimpicciolendosi.
Infine, di particolare interesse è il fatto che esattamente lo 0,98% dei premi letterari degli ultimi dieci anni è stato conquistato in egual misura da Laterza, Longanesi e Il Saggiatore.
Dal prestigioso Nobel allo Strega, procediamo ora ad osservare più da vicino i titoli e gli autori vincitori, operando uno zoom sui premi più rappresentativi nell'ambito della letteratura nazionale e internazionale.
Nato nel 1947 per volontà di Maria e Goffredo Bellonci, oggi gestito dalla Fondazione Bellonci, è riconosciuto come il premio letterario nostrano per eccellenza: il più ambito tra le penne di tutta la Penisola. Indice degli umori dell'ambiente culturale e dei gusti letterari degli italiani, è ancora oggi fonte di fervore e livore. Parlando del Premio Strega, Marcello Marchesi scherza:
E brindan tutti alla salute del vincitore con un bicchierino di livore
Un racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto al lettore come dono.
Prima di tutto è interessante notare come, nonostante il premio Strega sia attivo ormai da oltre 70 anni, sono ancora poche le donne che se lo sono aggiudicato: dal 1947 ad oggi solo 12 scrittrici hanno ottenuto il riconoscimento. L’ultima vittoria al femminile è del 2023 con Come d’aria di Ada D’Adamo, pubblicato da una giovane casa editrice romana: Elliot.
Volendo partire con un campo lungo che ci permetta di avere una panoramica sul fronte delle case editrici, a guidare la classifica delle vittorie possiamo individuare Mondadori in cima con 23 titoli arrivati primi, seguita da Einaudi (14), Rizzoli (11) e Bompiani (10). Dal 2018, con l'introduzione di importanti modifiche al regolamento che favoriscono l'arrivo in finale anche di editori minori, la fatidica cinquina si è in alcuni casi estesa a 6 titoli, con titoli di editori di piccole e medie dimensioni arrivati finalisti come nel 2020 Febbre di Jonathan Bazzi (edito Fandango) e nel 2022 con il romanzo di Veronica Galletta (Nina sull'argine, Minimum Fax).
Procedendo con uno zoom sugli autori oggi sono solamente due le penne ad avere ricevuto il Premio Strega più di una volta: Paolo Volponi, autore storico della scuderia Einaudi, con La macchina mondiale nel 1965 e La strada per Roma nel 1991 e Sandro Veronesi con Caos calmo nel 2006 e il Il colibrì nel 2020, editi entrambi i titoli da La nave di Teseo.
Lo Strega rimane un ottimo strumento per fotografare lo stato di salute dell’editoria italiana oltre a rappresentare un vero booster per le vendite.
Fondato nel 1962 per volontà degli Industriali del Veneto, prende il nome dal termine dialettale “campiello” con cui s’intende una piazzetta ristretta che nella tradizione della città si fa luogo d’incontro e scambio culturale per i suoi abitanti. La peculiarità del premio è quella di essere stata la prima manifestazione culturale ad aver adottato una larga giuria popolare, costituita da 300 lettori anonimi.
Nel corso degli anni, questo premio ha dato prova della validità delle sue scelte culturali segnalando all’attenzione del pubblico autori e romanzi che hanno fatto la storia della letteratura italiana, con nomi quali Donatella Di Pietrantonio, che con L'Arminuta (Einaudi) nel 2017 ha vinto anche il Premio Napoli Narrativa e il Premio Alassio Centolibri; Rossella Postorino, con Le assaggiatrici (Feltrinelli, 2018), che pure quell'anno ha ottenuto il riconoscimento del Premio letterario Chianti e il più prestigioso Premio nazionale per la donna scrittrice; infine I miei stupidi intenti (Sellerio) di Bernardo Zannoni nel più recente 2021 si è aggiudicato anche il Premio Fiesole Narrativa Under 40 e il Premio Salerno - Libro d'Europa.
La vincitrice dell'anno appena trascorso, Benedetta Tobagi arrivata prima con La Resistenza delle donne (leggi la nostra intervista): «Sono stata travolta da queste donne, — ha detto emozionata — dedico il premio alla loro memoria. Alle donne che non si sono girate dall’altra parte né ieri né oggi. E a tutte le donne del mondo che resistono e fanno sentire la propria voce».
Tuttavia, Tobagi non è sola a guidare la classifica femminile: altre due scrittrici guadagnano infatti il secondo e il terzo posto. Ecco, infatti, Silvia Ballestra con La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Laterza) e Marta Cai con Centomilioni (Einaudi).
La storia delle donne italiane ha nella Resistenza e nell’esperienza della guerra partigiana uno dei suoi punti nodali, forse il più importante. Benedetta Tobagi la ricostruisce facendo ricorso a tutti i suoi talenti: quello di storica, di intellettuale civile, di scrittrice.
Tra i riconoscimenti più autorevoli a livello internazionale, primo su tutti ha la menzione d’onore il Premio Nobel. Istituito nel 1895 dal chimico e industriale svedese Alfred Nobel (1833-1896), al quale peraltro si deve l’invenzione della dinamite. Conferito per la prima volta nel 1901, da quel momento ha incluso negli anni sempre più categorie, diventando con il tempo un punto di riferimento fondamentale in tanti campi del sapere. Ma veniamo al nostro Premio Nobel per la Letteratura…
L'ultimo a essere premiato in ordine cronologico è stato Jon Fosse, scrittore e drammaturgo norvegese, che nell'appena trascorso 2023 ha ricevuto l'iconico premio per la sua capacità artistica di "dare voce all'indicibile".
La fortunata casa editrice artefice della sua pubblicazione in Italia è La nave di Teseo che già nel 2021 aveva visto insignito di questo riconoscimento un altro autore della sua scuderia: Abdulrzak Gurnah.
Il Nobel 2022 assegnato all’autrice francese Annie Ernaux, pubblicata da L'orma, è stata invece un’occasione preziosa di riconoscimento per l’editoria indipendente italiana, come evidenziato dal Presidente ADEI Marco Zapparoli rappresentando una conferma del momento di grande vitalità per le case editrici indipendenti italiane, "da sempre attente a cercare nel grande panorama internazionale le voci più originali e inusuali, facendo scoprire al pubblico italiano autori nuovi di alto livello e ambiti narrativi ancora da esplorare, coltivando incessantemente la bibliodiversità”.
La scrittura di Jon Fosse incanta con la sua poesia mentre dà vita alla voce indimenticabile di Asle, una riflessione a tutto campo sull’amore, sull’arte e sull’amicizia.
Fondato nel 1917, il premio prende il nome dal giornalista e editore Joseph Pulitzer e viene amministrato dalla Columbia University di New York.
Quello dedicato alla letteratura (ne esistono diversi per le categorie come giornalismo, musica e teatro) viene assegnato annualmente a un autore americano che si è distinto per un'opera narrativa o di poesia d'eccezionale valore letterario.
Quest’anno la vittoria è andata a Hernan Diaz con il romanzo Trust (edito in Italia da Feltrinelli), a ex aequo con Demon Copperhead, scritto da Barbara Kingsolver e pubblicato in Italia da Neri Pozza, che ha riscosso un grande successo conquistandosi un posto nelle classifiche dei libri più letti e conferendo ancora una volta prestigio a una casa editrice indipendente.
Un romanzo senza eguali per originalità e struttura sulla ricchezza e il talento, la verità e la sua percezione.
Barbara Kingsolver si ispira all’opera iconica di Dickens con questo romanzo vincitore del Pulitzer, ambientato nel Sud degli Stati Uniti, per gettare luce sulle vite marginali di oggi, con la stessa rabbia, la stessa profonda compassione. La stessa fiducia nel potere di trasformazione di una bella storia.
Il Booker Prize nasce nel 1968 sul modello del Prix Goncourt francese. Inizialmente rivolto esclusivamente agli scrittori in lingua inglese del Regno Unito, della Repubblica d'Irlanda e dei Paesi del Commonwealth, dal 2014 è stato aperto agli scrittori di lingua inglese di tutto il mondo, diventando di fatto il principale premio letterario del mondo anglosassone.
Con una scrittura rapida e senza pause, il romanzo ricrea l'atmosfera carica di tensione di una dittatura in ascesa e segue le vicende della protagonista, che dovrà capire fino a che punto può spingersi per salvare sé stessa e le persone che ama.
Il Premio Andersen ogni anno dà lustro al meglio della produzione editoriale italiana dedicata al mondo dei ragazzi, selezionando con cura i libri più interessanti in diverse categorie.
Tra i vincitori dell'ultima edizione, quella del 2023, sono da mettere in risalto sicuramente Francesco D'Adamo che ha vinto il premio come Miglior Scrittore nonché vincitrice del Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2022 con il titolo Giuditta e l'orecchio del diavolo (edito da Giunti Editore) e Claudia Palmarucci come Migliore illustratrice. Il suo inconfondibile tratto ha infatti dato vita alla storia del libro vincitore del Premio Andersen 2023 nella categoria 0/6 anni: Tutti lo hanno visto!, pubblicato dalla casa editrice romana Orecchio Acerbo.
«Erano le voci degli spiriti – dicevano – erano le voci dei morti. Erano incomprensibili, strane, sibilanti, qualche volta mormoravano come l'acqua nei torrenti, qualche volta sembravano gridare e chiedere qualcosa.»
La comicità di Margaret Wise Brown in dialogo stretto con gli irresistibili ritratti dentro l'obiettivo della miglior fotografa di animali di sempre. Postfazioni di Leonard S. Marcus, Pryor Dodge.
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