Nel nostro articolo su tutti gli 80 candidati al Premio Strega 2023, vi avevamo preavvisato che il 30 marzo sarebbe stata una data importante...
Ebbene, il momento tanto atteso è arrivato, e la dozzina che quel giorno è stata proclamata è - possiamo dirlo senza timore di smentite - una selezione fra le più sorprendenti degli ultimi anni. E sorprendente è stato anche l'incontro con dieci dei dodici autori che si contenderanno il Premio: una carrellata su caratteri, temi e idee che siamo felicissimi di proporre oggi ai lettori di Maremosso in una videointervista collettiva che - ne siamo certi - renderà ancora più forte la voglia di leggere i libri in gara, trovando la voce a voi più affine e i temi ai quali siete più sensibili.
La nostra panoramica non ha potuto essere completa: Vincenzo Latronico, autore del romanzo Le perfezioni, si trovava all'estero quando gli è stato comunicato che il suo libro era entrato a far parte della rosa dei dodici. Ada D'adamo, invece e purtroppo, era già entrata in quella fase ultima della malattia che di lì a pochissimi giorni l'avrebbe portata via. Il suo Come d'aria, però, continua la sua corsa e sta raccogliendo un sincero plauso da parte di moltissimi lettori: omaggio dovuto a una scrittrice di rara intensità.
Il Comitato direttivo del premio è composto da Pietro Abate, Giuseppe D’Avino, Valeria Della Valle, Ernesto Ferrero, Alberto Foschini, Paolo Giordano, Dacia Maraini, Melania G. Mazzucco (presidente), Gabriele Pedullà, Stefano Petrocchi, Marino Sinibaldi, Antonio Scurati e Giovanni Solimine.
Il lavoro per scegliere i 12 candidati tra gli 80 titoli proposti quest’anno dagli Amici della domenica dev'essere stato particolarmente duro: c'è tanta qualità, fra i libri che sono approdati in dozzina, e alcune rinunce debbono essere state frutto di un bel tormento. Possiamo però dire con certezza che la fotografia rappresentata dalla dozzina è bellissima: ricca di colori, con una bella profondità di campo e - come si conviene a una manifestazione come il Premio Strega - mossa quel tanto che basta per rendere il ritratto più affascinante e difficile da etichettare.
Scopriamo i 12 romanzi candidati al premio più prestigioso!
La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Laterza) di Silvia Ballestra
proposto da Giuseppe Antonelli.
«C’è il romanzo di una vita e dentro una vita romanzesca; c’è la grande storia e dentro una grande storia d’amore: quella tra la sibilla Joyce ed Emilio Lussu; c’è la lingua agile del racconto e dentro le tante lingue parlate da una cittadina del mondo. Romanzo «di fame e di vita» e di fame di vita, vicenda di viaggi e di fughe (in questo senso, romanzo d’evasione), emozionante inno alla resistenza, all’indipendenza, alla libertà.»
Lungo tutto il secolo breve, una donna bellissima e fortissima pensa, scrive, agisce, lotta. Viaggia prima per studio, poi attraversando fronti e frontiere dell’Europa occupata dai nazifascismi.
Dove non mi hai portata. Mia madre, un caso di cronaca (Einaudi) di Maria Grazia Calandrone
proposto da Franco Buffoni.
«Propongo la candidatura del romanzo Dove non mi hai portata di Maria Grazia Calandrone, Einaudi 2022, per il Premio Strega 2023 per due fondamentali motivi: la tenuta stilistica che non viene mai meno nelle 247 pagine del volume; la capacità dell’autrice di coinvolgere il lettore in una vicenda storica e umana al calor bianco.»
1965. Un uomo e una donna, dopo aver abbandonato nel parco di Villa Borghese la figlia di otto mesi, compiono un gesto estremo. 2021. Quella bambina abbandonata era Maria Grazia Calandrone.
La traversata notturna (La nave di Teseo) di Andrea Canobbio
proposto da Elisabetta Rasy.
«Parte come un memoir [...] ma diventa subito un potente romanzo famigliare dei nostri giorni, toccando con originalità e intensità il sentimento delle radici che ognuno di noi a suo modo coltiva. Tanto più convincente la storia che Canobbio ci racconta perché lo scrittore evita i modi della saga o delle reminiscenze sentimentali per inoltrarsi in una sorta di ricerca del tempo perduto che, come in un’antica epopea, si dilata in spazi ed epoche distanti, in un sapiente andirivieni tra passato e presente.»
Mosso dal desiderio di liberarsi dei ricordi che non smettono di tormentarlo, il narratore di questo libro decide di compiere un viaggio nella sua città, trasformata per l'occasione in un grande teatro della memoria.
Come d'aria (Elliot) di Ada D'Adamo
proposto da Elena Stancanelli.
«Come d’aria è un libro che fruga dentro il cuore del lettore. Serviva la lingua esatta e implacabile di questa scrittrice per riuscire a sostenere un sentimento tanto feroce. C’è tutta la rabbia e tutto l’amore del mondo nel racconto di questa danza che lega due donne. Avvinghiate l’una all’altra, in una assoluta e reciproca dipendenza.»
Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi. Ada è la madre, che sulla soglia dei cinquant'anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontare la loro storia.
Ferrovie del Messico (Laurana Editore) di Gian Marco Griffi
proposto da Alessandro Barbero.
«Ferrovie del Messico merita di essere candidato al Premio Strega per la novità, e l’ambizione, del concetto e della trama, come per la qualità della scrittura: il romanzo è scritto in una lingua versatile e mutevole, spesso apparentemente orale ma in realtà letteratissima, che attinge a tutte le risorse dell’italiano, delle parlate regionali, dei linguaggi specialistici, e financo a gerghi furfanteschi e fantastici.»
Se cercate dell'avventura, in questo romanzo ne troverete a bizzeffe. Se cercate della letteratura, con questo romanzo ne farete una scorpacciata. I luoghi e i tempi: Asti, Repubblica Sociale Italiana, febbraio 1944.
Le perfezioni (Bompiani) di Vincenzo Latronico
proposto da Simonetta Sciandivasci.
«Lo propongo perché non conosco altri romanzi che raccontino la migrazione come spinta, inquietudine, e natura dell’uomo, arcaica e futura. Non conosco altri romanzi interessati, in questo modo, al presente. Non conosco altri scrittori capaci di farmi dire che Sally Rooney si è sbagliata, sul conto della sua generazione, che poi è la stessa di Latronico, e anche la mia: la nostra ambizione non è essere persone normali.»
Tutti vorrebbero la vita di Anna e Tom. Un lavoro creativo senza troppi vincoli; un appartamento a Berlino luminoso e pieno di piante; una passione per il cibo e la politica progressista; una relazione aperta alla sperimentazione sessuale, alle serate che finiscono la mattina tardi.
Rubare la notte (Mondadori) di Romana Petri
proposto da Teresa Ciabatti.
«Romana Petri inventa un nuovo genere di biografia letteraria, tra la ricostruzione esatta alla Emmanuel Carrere (Io sono vivo, voi siete morti) e quella tutta d’immaginazione alla Joyce Carol Oates (Blonde). Anziché partire dai dati biografici, Petri parte dall’immaginario per ricostruire la vita dello scrittore – vita a sua volta travisata, romanzata al fine di rendere l’essenziale: l’urto tra quel che si crede che sia, e quel che è, tra origine e fine.»
Tutti lo sanno: Antoine de Saint-Exupéry ha scritto Il piccolo principe , uno dei romanzi più popolari del mondo. Quello che tutti non sanno è che Antoine, famigliarmente Tonio, è un personaggio che vale da solo una grande storia.
Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli) di Rosella Postorino
proposto da Nicola Lagioia.
«[...] Rosella Postorino decide di tornare a quei tempi tutto sommato recenti, e a quel conflitto, proprio mentre un’altra guerra (qui c’è il potere anticipatorio di certi scrittori) torna a scuotere l’Europa. Nel suo romanzo, Postorino pratica con grande sensibilità e forza narrativa una lezione letteraria sempre valida: i veri testimoni del tempo sono le sue vittime, chi porta addosso le cicatrici della Storia ne è il testimone più attendibile.»
Omar ha dieci anni e passa le giornate alla finestra sperando che sua madre torni: da troppi giorni non viene, e lui non sa più nemmeno se è viva. Suo fratello gli strofina il naso sulla guancia per fargli il solletico, ma non riesce a consolarlo.
Cassandra a Mogadiscio (Bompiani) di Igiaba Scego
proposto da Jhumpa Lahiri.
«In Cassandra a Mogadiscio, il cui titolo già segnala un ponte fra mondi, tempi e tradizioni, la politica e il personale si intrecciano, così come si sovrappongono le diverse lingue e realtà dei personaggi. Colpiscono i temi complessi e sempre più attuali dell’appartenenza, della famiglia diasporica, della ricerca delle origini e dello sradicamento.»
A Roma, il 31 dicembre 1990, una sedicenne si prepara per la sua prima festa di Capodanno: indossa un maglione preso alla Caritas, ha truccato in modo maldestro la sua pelle scura, ma è una ragazza fiera e immagina il nuovo anno carico di promesse.
Il continente bianco (Bollati Boringhieri) di Andrea Tarabbia
proposto da Daria Bignardi.
«È un romanzo forte, elegante, complesso, sul fascino del male ma soprattutto sul fascino della letteratura e dello scrivere. La storia di Silvia, la moglie perduta del dottor P. rubata a Goffredo Parise dell’Odore del sangue e reinventata con un’operazione raffinata e – mi viene da dire – pericolosa quanto affascinante, da Andrea Tarabbia, penso meriti l’attenzione del Premio.»
Venticinque anni, bello come un Cristo e convinto che l'unica via per sopravvivere nel mondo sia un odio esercitato con calma e raziocinio, Marcello Croce è a capo di un movimento di estrema destra che annovera picchiatori, fanatici.
Tornare dal bosco (Marsilio) di Maddalena Vaglio Tanet
proposto da Lia Levi.
«[...] l’elemento che per me è risultato vincente è stata la doppia sfaccettatura dello stile letterario con cui la Vaglio si rivela. Da un lato un linguaggio sfumato con punte di liricità, da poetessa che è, quando ci descrive una fuga nella magia e nel messaggio segreto del bosco, e dall’altro il piglio crudo e quasi crudele nel momento in cui ci presenta fatti e personaggi del cupo paese fra le montagne.»
Il bosco è il bosco, la montagna è la montagna, il paese è il paese e la maestra Silvia è la maestra Silvia, ma è scomparsa. In una piccola comunità agitata dal vento della Storia che investe tutta l’Italia all’inizio degli anni Settanta, Silvia, la maestra, esce di casa una mattina e invece di andare a scuola entra nel bosco.
Una minima infelicità (Neri Pozza) di Carmen Verde
proposto da Leonardo Colombati.
«[...] quello di Carmen è un romanzo perfetto, per l’attenzione, mai giudicante, con cui la figlia posa gli occhi sull’oggetto del suo amore. La migliore letteratura è quella che, sotto traccia, trova anche il modo di riflettere su sé stessa. Carmen, con il suo stile elegante, ne è un esempio. Spero per il libro che trovi la sua strada.»
Una minima infelicità è un romanzo vertiginoso. Una nave in bottiglia che non si può smettere di ammirare. Annetta racconta la sua vita vissuta all’ombra della madre, Sofia Vivier. Bella, inquieta, elegante, Sofia si vergogna del corpo della figlia perché è scandalosamente minuto.
I libri candidati verranno letti e votati da una giuria composta da 660 aventi diritto. Ai voti degli Amici della domenica si aggiungono quelli espressi da studiosi, traduttori e appassionati della nostra lingua e letteratura selezionati dagli Istituti italiani di cultura all’estero, lettori forti scelti da librerie indipendenti distribuite in tutta Italia, voti collettivi espressi da scuole, università e gruppi di lettura, tra i quali i circoli istituiti dalle Biblioteche di Roma.
l libri in gara concorreranno inoltre alla decima edizione del Premio Strega Giovani e saranno letti e votati da una giuria composta da 1.000 studentesse e studenti provenienti da scuole secondarie superiori in Italia e all’estero.
I 12 autori candidati e i finalisti alla LXXVII edizione del Premio Strega incontreranno il pubblico in 23 tappe in tutta Italia di cui una all’estero presso un Istituto Italiano di Cultura. Nei mesi di aprile e maggio saranno ospiti dei delle Biblioteche di Roma e 5 luglio allo Strega Off.
La proclamazione della cinquina finalista si terrà mercoledì 7 giugno al Teatro Romano di Benevento, alla presenza dei dodici candidati e del pubblico, mentre l’elezione del vincitore si svolgerà giovedì 6 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. La premiazione sarà trasmessa in diretta su Rai3 alle 23.00.
L’immagine che accompagnerà la LXXVII edizione è stata realizzata da Elisa Seitzinger che ha dichiarato: «Protagonista dell’edizione di quest’anno è una strega ispirata alla figura di Ecate, signora della magia e degli incantesimi. Divinità psicopompa, in grado di viaggiare liberamente tra mondo reale, degli dei e regno dei morti, come una musa letteraria che ispira scrittrici e scrittori, come la Madonna del parto di Piero della Francesca, dalla cui chioma escono i dodici libri finalisti del Premio Strega 2023».
Scopri tutti i libri degli autori candidati alla dozzina!
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