La redazione segnala

Al via il Premio Strega 2023: i primi 15 candidati

Il 2023 è già pronto per il Premio Strega.
Principale premio letterario italiano promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e Liquore Strega, sponsor tecnico Ibs.it, apre le porte alle nuove proposte per la nuova edizione.

Dopo lo scorso anno che ha visto vincitore Mario Desiati con Spatriati, Einaudi, dall'8 febbraio al 1° marzo 2023, gli Amici della domenica - nucleo storico della giuria - potranno proporre le candidature delle opere di narrativa pubblicate tra il 1° marzo 2022 e il 28 febbraio 2023.
Ognuna di esse riceverà una sola segnalazione, che dovrà pervenire corredata da un breve giudizio critico.

Tra i titoli proposti dalla giuria, che nel 2022 avevano raggiunto il numero super record di 74, il Comitato direttivo del Premio Strega sceglierà i 12 libri finalisti.
Dal 1° al 30 marzo 2023, la giuria lavorerà alla selezione.

Ogni mercoledì aggiorneremo la pagina con i nuovi titoli proposti, non perdeteveli!


Scoprite i nuovi 20 candidati!

I primi 15 titoli proposti dagli Amici della domenica per la LXXVII edizione:

Nicoletta Bortolotti, Un giorno e una donna (HarperCollins Italia), presentato da Maria Rosa Cutrufelli
"C’è passione, c’è talento letterario, c’è sapienza creativa in questo libro che ha l’accuratezza e la precisione del romanzo storico e, al tempo stesso, tutto il potere seduttivo e la vitalità della biografia."

Maria Grazia Calandrone, Dove non mi hai portata (Einaudi), presentato da Franco Buffoni.
"Con questa nuova prova narrativa l’autrice, ben nota da decenni come indiscutibile voce poetica, non solo conferma le qualità di narratrice di razza allora poste in luce, ma le corrobora con una magistrale ricostruzione storica dell’Italia degli anni Cinquanta e Sessanta [...]."

Gaja Lombardi Cenciarelli, Domani interrogo (Marsilio), presentato da Lorenzo Pavolini.
"[...] restituisce all’avventura dell’insegnamento tutta la appassionata e disperata urgenza dei nostri giorni, come pochi libri hanno saputo fare nella pur sconfinata produzione sul tema, spingendosi oltre nella rappresentazione della classica alternativa tra professione o missione."

Gianfranco Di Fiore, L’amore inutile (Wojtek), presentato da Valeria Parrella.
"Il romanzo mantiene ciò che il titolo promette. È durissimo da leggere: è la storia – sembra a lungo privata, d’altri tempi, personale – di un intellettuale che ha una relazione telefonica con una ragazza frivola."

Roberto Ferrucci, Storie che accadono (People), presentato da Tiziano Scarpa.
"[...] la sintassi di Ferrucci è personalissima, direi unica, perché riesce ad aprire una finestra sulla mente dell’autore, ma al tempo stesso si preoccupa sempre di risultare chiara al lettore. Articolata e comunicativa, raffinata e confidenziale, procede per addizione di piccoli incisi, di sprofondamenti, colpi di pollice sull’argilla delle parole: una virgola, una ripetizione chiarificante, una precisazione, per non lasciare mai solo chi legge."

Patrick Fogli, Così in terra (Mondadori), presentato da Antonella Cilento.
"Siamo riflessi in questo romanzo che s’interroga su ogni nostra inquietudine: sul destino, sulla genetica, sulle religioni ma soprattutto sulle scelte che ognuno di noi, al netto di fedi, ideologie e scienze, fa."

Daniela Gambino, Due fuori luogo (Jack edizioni), presentato da Fulvio Abbate.
"Il microcosmo nascosto di una relazione sentimentale tra «emigranti» a loro modo intellettuali iperconnessi, digitalizzati, con i genitori che appaiono in videochiamata o in chat come santi evocati in un ex-voto contemporaneo, post era dei baby boomer."

Irene Graziosi, Il profilo dell’altra (E/O), presentato da Simonetta Fiori.
"[...] non è solo un romanzo di formazione che riguarda la generazione di Maia, la image consultant della diva digitale acchiappa-like, ma parla del nostro tempo, minacciato da un mostro comunicativo che rischia di inghiottire la dimensione più autentica dell’esistenza.

Gian Marco Griffi, Ferrovie del Messico (Laurana Editore), presentato da Alessandro Barbero.
"[...] il romanzo è scritto in una lingua versatile e mutevole, spesso apparentemente orale ma in realtà letteratissima, che attinge a tutte le risorse dell’italiano, delle parlate regionali, dei linguaggi specialistici, e financo a gerghi furfanteschi e fantastici."

Sapo Matteucci, Per futili motivi (La Nave di Teseo), presentato da Filippo Bologna.
"Un’opera irresistibile che mette in scena Madri, Padri, Cani, Figli e Conigli, un serraglio a conduzione famigliare il cui impresario in rovina è un Oblomov che ha piantato il suo tendone nel quartiere Coppedè di Roma e, in attesa di un pubblico che non verrà, decide di andare comunque in scena per l’unico spettatore pagante: sé stesso."

Renato Minore e Francesca Pansa, Ennio l’alieno. I giorni di Flaiano (Mondadori), presentato da Raffaele Manica.
"Saggio biografico, disegno di vicende intellettuali, romanzo, Ennio l’alieno si offre al lettore con una scrittura sicura e limpida, dialogante con l’acutezza di giudizio e di sguardo di Flaiano: un ritratto da vicino condotto con elegante cordialità e costruito su materiali di prima mano, maneggiati con delicatezza e rispetto [...]."

Tommaso Pincio, Diario di un’estate marziana (Perrone), presentato da Nadia Terranova.
"Pincio non rinuncia alla narrazione ma non sceglie un genere, si apre a una nuova grammatica che ha costruito libro dopo libro e trova qui il suo esito più felice. Esistono ancora i salotti letterari, anche se le poltrone in velluto sono diventate bacheche dei social network?"

Lodovica San Guedoro, Sacro Amor Profano (Les Flâneurs Edizioni), presentato da Franco Cardini.
"Un po‘ ingenuo forse: ma chissà…? Il libro di una «scrittrice in esilio» in molti sensi, desueto forse ma dotato di intensità espressiva ed emozionale."

Ezio Sinigaglia, Sillabario all’incontrario (TerraRossa), presentato da Lorenza Foschini.
"[...] ha il respiro di un romanzo giallo, la spudoratezza di un diario intimo, l’acume penetrante di un’autoanalisi, il tutto legato da una scrittura musicale e ironica, ma anche schietta e aderente alle cose come il linguaggio dei bambini."

Michele Zatta, Forse un altro (Arkadia), presentato da Maria Pia Ammirati.
"Narra una storia intima e universale che si snoda agile fra le pieghe del nostro immaginario affrontando i temi e le domande spesso scomode che da sempre segnano l’effimera natura della nostra esistenza terrena."

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