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La strage del treno Italicus

Immagine tratta da "La strage dell'Italicus" di Stefano Bonazzi e Vittorio Santi, Becco Giallo 2019

Immagine tratta da "La strage dell'Italicus" di Stefano Bonazzi e Vittorio Santi, Becco Giallo 2019

La trilogia della Patria del giornalista e scrittore Enrico Deaglio è una raccolta in presa diretta dei fatti più importanti che hanno segnato la storia del nostro paese dal 1967 al 2020. I volumi:

Patria 1967-1977, Feltrinelli 2018
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Patria 1978-2010, Il Saggiatore 2010
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Patria 2010-2020, Feltrinelli 2020 
Estratto da

Patria 1967-1977 di Enrico Deaglio

pp. 391-392

Sentenza d'Appello Italicus 1986

Alle ore 1.16'.30" circa del 4 agosto 1974, sulla linea ferroviaria Firenze-Bologna, avveniva una esplosione a bordo della quinta vettura del treno Espresso 1486 "Italicus" mentre il convoglio era in fase di uscita dalla "Grande galleria dell'Appennino".

All'esplosione seguiva un incendio di vaste proporzioni, sì che 12 viaggiatori restavano carbonizzati, mentre altri 44 riportavano lesioni di diversa entità.
Il convoglio, avente in composizione 18 elementi compreso il locomotore, era partito dalla stazione di Roma Tiburtina alle ore 20.42', con 7' di ritardo, giungendo a Chiusi-Chianciano Terme alle 22.34', con 15' di ritardo.
Era ripartito per Firenze S. Maria Novella alle 22.38' (ritardo 18'), giungendovi alle ore 0.17', con 17' di ritardo.
Era ripartito per Bologna alle 0.36', con 26' di ritardo sull'orario.

Poiché al momento del fatto il treno viaggiava con un ritardo dell'ordine dei 27', si stabilirà che, se l'orario fosse stato rispettato, l'esplosione sarebbe avvenuta sugli scambi d'ingresso alla stazione di Bologna centrale.

A poche ore dall'attentato veniva rinvenuta all'interno della galleria, a circa 50 metri dall'imbocco, deformata e lievemente combusta, una sveglia costruita dalla ditta Peter Uhren di Rottweil, importata dalla ditta Crassi di Milano e distribuita dalla ditta Collina di Firenze.[...]

In sede di perizia tecnico-balistica si stabilirà che l'ordigno, probabilmente confezionato con un paio di chili di una miscela esplosiva del tipo "Amatolo" (20 per cento circa di tritolo ed 80 per cento circa di nitrato di ammonio), integrati con una quantità pressoché pari di una miscela incendiaria denominata "termite" (25 per cento di alluminio e 75 per cento di sesquiossido di ferro), era stato presumibilmente collocato sotto il sedile della poltrona-continua al corridoio e rivolta contro il senso di marcia - del secondo scompartimento di I classe della quinta unità del convoglio, una vecchia vettura mista dir e II classe, di proprietà delle Ferrovie della Germania Federale, contrassegnata dal n. 50/80-38/40/063/8, che solo per l'emergenza estiva era stata destinata al servizio internazionale.

Riterranno i periti, tenuto conto della particolare e pericolosa sensibilità del congegno di attivazione nonché della presumibile collocazione, che l'ordigno fosse stato messo sul treno e attivato al momento della formazione del convoglio alla stazione di Roma-Tiburtina o in un momento precedente, disposto presumibilmente perché esplodesse all'arrivo del treno nella stazione di Bologna Centrale.

Le vittime

Elena Donatini, anni 58, Nicola Buffi, anni 51, Herbert Kontriner, anni 35, Nunzio Russo, anni 49, Marco Russo, anni 14, Maria Santina Carrara in Russo, anni 47, Tsugufumi Fukuda, anni 32, Antidio Medaglia, anni 70, Elena Celli, anni 67, Raffaella Garosi, anni 22, Wilhelmus J. Hanema, anni 20, Silver Sirotti, anni 24.

Per saperne di più

Trilogia della patria

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