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The pale blue eye. I delitti di West Point: Edgar Allan Poe diventa detective

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Un uomo farebbe di tutto per ingannare la morte

Il 6 gennaio è uscito su Netflix il thriller The pale blue eye. I delitti di West Point, diretto da Scott Cooper e tratto dal libro di Louis Bayard, pubblicato in contemporanea al lancio del film dalla Nave di Teseo. Tra i protagonisti non manca, come ormai di consueto nei film di Cooper, Christian Bale nei panni del detective solitario – un po’ cowboy: boscaiolo dopo una vita segnata dalla tragedia e dal mistero – e Harry Melling, già Dudley Dursley in Harry Potter, nei panni di Edgar Allan Poe. Proprio lui, proprio lo scrittore, che nel 1830 si trovava davvero a West Point come cadetto dell’accademia.

Quasi a metà del secolo, infatti, in una delle scuole militari più famose degli Stati Uniti, uno dei cadetti è trovato impiccato e sembra essersi suicidato. Non ci sarebbe nulla su cui indagare, se non fosse che dopo poche ore qualcuno trafuga dal cadavere il cuore del poverino, e l’unico che sembra qualificato è il detective cinico, burbero, isolato e renitente di nome Augustus Landor.

Durante le indagini, però, mentre i suicidi, o omicidi, o riti satanici, o chissà che altro, si susseguono, l’ex poliziotto fa inaspettatamente amicizia con un giovane cadetto dalla sensibilità più poetica che militare: Edgar Allan Poe. Un Poe fuori posto, che ci sembra tutto fuorché un aspirante soldato, ma che è capace di instaurare un legame profondo con Landor e di aiutarlo nell’indagine. Dimostrando, tra l’altro, una sua predisposizione ai temi che affronterà nei suoi racconti di lì a qualche tempo.

E se la critica ne ha già parlato come un film inusuale per Netflix, uno dei pregi di The pale blue eye risiede nella sua atmosfera: un autunno gelido che buca lo schermo e arriva potente al pubblico, un clima ovattato ma crudele che rende la narrazione lenta e inquietante a ogni scena. Nella sua costruzione si percepisce la firma di Cooper, che con una trama classica, da poliziesco storico, abbassa la tensione e la temperatura emotiva per mettere in risalto tranquillità snervante di un luogo dove le cose che accadono sono assorbite da un mondo violento e ostile di per sé stesso.

Del resto, nei suoi lavori precedenti quest’atmosfera non è mai mancata, in spazi e tempi diversi: in Hostiles i temi della guerra e degli ambienti estremi sono portati nelle praterie del Far West, mentre nel Fuoco della vendetta arrivano sino ai giorni nostri, tra la guerra in Iraq e le organizzazioni criminali dell’America contemporanea.

The pale blue eye è un film di Scott Cooper a tutti gli effetti, dove le pulsioni, i vizi e i misteri dell’uomo si aggirano tra boschi gelidi e stanze illuminate dalle fiammelle tremule delle candele. Una storia in cui Edgar Allan Poe è preso a prestito come personaggio, ma che calza a pennello con le atmosfere che creerà da scrittore e da poeta.  

I delitti di West Point. The pale blue eye

L'accademia di West Point è sconvolta dalla morte di uno dei suoi cadetti: dal cadavere, infatti, è stato asportato il cuore, come se si trattasse di un rito. Per risolvere il caso sarà chiamato Augustus Landor, detective solitario e burbero, che farà amicizia con uno dei personaggi più noti della letteratura, all'epoca studente, Edgar Allan Poe.

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