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Il faraone fanciullo: Tutankhamon, 100 anni dopo

Riesci a vedere qualcosa?
Sì – vedo cose meravigliose

Lord Carnavon e Howard Carter

Il dio Amon era antichissimo: si racconta che fosse presente al momento della creazione del mondo. Non aveva grandi poteri, né una mitologia fatta di grandi battaglie e imprese eroiche. Un dio discreto – il suo nome significa «nascosto». Governava l’aria, il cielo, i venti, e forse altro che non è arrivato sino a noi. Aveva avuto a che fare anche con il sole, per un po’. Nel passaggio tra il Medio e il Nuovo regno, 3000 anni fa, Amon assunse, però, una grande importanza perché l’Egitto era stato dominato dagli Ittiti e gli abitanti di Tebe – non quella greca, ça va sans dire –, dov’era venerato il dio, riuscirono a scacciare gli invasori. Perciò divenne la divinità più celebrata della nuova dinastia: il suo tempio divenne il più grande al mondo e ogni faraone lo teneva accanto a sé, nel proprio nome o nell’eponimo.

Poi venne Akhenaton, che aveva un’idea folle dell’ordine delle cose: era convinto che gli dei non esistessero, ma che ce ne fosse soltanto uno, Aton, la luce del sole, l’energia vitale. E questo gettò nello scompiglio un intero regno. Quando morì, con lui scomparvero anche le sue bizzarrie religiose, e a prendere il suo posto misero il figlio – un bambino di nove anni. Si chiamava Tutankhaton, ma quando divenne re cambiò il nome in Tutankhamon: immagine vivente di Amon. E il dio effimero tornò ai suoi antichi splendori.

La tua dolcezza è nel cielo settentrionale,
la tua bellezza rapisce i cuori, l'amore di te fa languide le braccia,
la tua forma bella rende deboli le mani, e i cuori, alla tua vista, ogni cosa dimenticano.
Tu sei l'unico che fece tutto ciò che è

Quando, nel 1922, Howard Carter scoprì – per caso, e questa casualità rende tutto sempre così romantico – la tomba di Tutankhamon, l’intera egittologia cambiò. Non tanto per quello che il faraone fece in vita (il re fanciullo fece ben poco, non arrivò a trent’anni), quanto per la meraviglia che suscitò nel mondo la ricchezza del sito. Il 4 novembre, Carter aveva perso le speranze di trovare la tomba di un faraone minore, che a poco aveva contribuito se non a far da burattino alla vecchia guardia politeista contro le riforme di Akhenaton. Ma appena prima di abbandonare le ricerche, quando anche i fondi del suo finanziatore, Lord Carnavan, erano venuti meno, ecco emergere dalla sabbia una porta. Ci volle ancora un anno prima di scoprire le meraviglie che nascondeva.

La tomba di Tutankhamon è una delle poche rinvenute che, nei millenni, non è stata saccheggiata. Ci avevano provato appena era stata costruita, ma avevano depredato poco: furfanti alle prime armi che erano riusciti a portar via qualche pietra preziosa. La porta era stata sigillata di nuovo e, da allora, il suo contenuto è stato dimenticato. «Nascosto», insomma, come il dio dell’aria. Ed effimero come lui. La sola differenza è che, mentre di Amon si sono pressoché perse le tracce, proprio il fatto di restare nascosto ha permesso a Tutankhamon anche di rimanere intatto. La maschera d’oro, conservata oggi al Cairo, è entrata nell’immaginario di tutto il mondo: ha dato una nuova spinta vitale all’egittologia e a un pezzo di storia umana straordinario e affascinante.

Il fenomeno pop di Tutankhamon si manifestò sin dalla sua scoperta. I giornali – il “Times” in particolare, cui Carnavan aveva affidato l’esclusiva per raccontare le ricerche – ben poco sapevano di antico Egitto, faraoni e archeologia. E raccontare la storia delle piramidi a lungo andare non bastò più. Provvidenzialmente, quando si arrivò al sancta sanctorum, Lord Carnavan morì. Sì, certo, era malato di tifo. Ma ai giornali piacque l’idea che esistesse una maledizione intorno a quella tomba misteriosa, rimasta nascosta per così tanto tempo. Questo contribuì a creare il mito oltre la storia. Un’indagine recente ha mostrato come Tutankhamon fosse in realtà un ragazzetto gracile e quasi deforme, con il piede equino e una predisposizione alle malattie. Ma a chi piace pensarlo così, dopo la magnificenza della sua tomba? A chi interessa la verità quando di fronte ti trovi tanta meraviglia?

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