Cosa sappiamo davvero dei profumi che indossiamo e degli odori che ci circondano? Spesso poco, o niente. In fondo, sulla scorta di Linneo, anche chi studia botanica è abituato a classificare le piante in base al loro aspetto, ossia in base al senso della vista, senza preoccuparsi dei loro odori, ovvero delle caratteristiche olfattive.
Jean-Claude Ellena, per 14 anni naso esclusivo di Hermès e oggi creatore indipendente di profumi, ribalta lo schema visivo alla base del sistema classificatorio occidentale, e ci propone un atlante degli odori che segue «un approccio poetico, botanico e geografico».
In questo atlante botanico il profumiere Jean-Claude Ellena ci invita a recuperare la nostra memoria olfattiva, fatta di emozioni e ricordi, per guardare il mondo attraverso i suoi profumi. Riccamente illustrato e costellato di aneddoti dell'autore, un testo prezioso per amatori e professionisti.
Gli odori sono descritti in funzione del legame che intrattengo con ognuno di essi ma, trattandosi di un atlante, anche secondo la loro provenienza e, come completamento, viene presentata anche la parte della pianta da cui sono estratti
Le piante sono catalogate non tanto secondo il loro aspetto visivo, quanto secondo i loro odori e la prospettiva del profumiere, che deve conoscerne le diverse fragranze per poterle comporre in un profumo.
Il legno di cedro ha un odore insieme grasso e nervoso, ampio e diritto, potente e dolce che mi ricorda quello del pane bianco, o più precisamente, della sua crosta. Ha tutto quello che serve per sedurre, tant’è vero che l’ho usato nei profumi Déclaration di Cartier (1998), Bois Farine di L’Artisan parfumeur (2003) e Terre d’Hermès (2006)
Ellena ci porta alla scoperta di un mondo botanico popolato di fragranze, fornendo dettagli tecnici e scientifici, informazioni storiche e legate all’uso delle diverse piante; ma soprattutto costruisce una mappa dei ricordi, un viaggio attraverso la storia di odori e profumi, e attraverso la sua esperienza professionale e i suoi ricordi personali, elemento indispensabile per il suo lavoro.
Per i profumieri gli odori hanno mille finezze che vanno ascoltate con cura per comprenderle prima di rendersi conto di che cosa rappresenti la somma di tutti i loro aspetti: gli odori sono complessi, segreti e non si rivelano senza una prova d’amore
La fonte del lavoro del profumiere è la propria memoria olfattiva, un’associazione di idee, di ricordi ed emozioni che si mescolano per creare un profumo nuovo.
Così ognuno di noi ha un proprio patrimonio olfattivo a cui attingere: Ellena ci invita a riscoprirlo, per arricchire la percezione del mondo che ci circonda, superando il limite della conoscenza visiva, e accedendo a quella olfattiva, oltre le apparenze fino a recuperare memoria ed emozioni.
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