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Buchi bianchi di Carlo Rovelli

Si può cadere verso un buco nero, si può cadere verso un buco bianco

A un certo punto, verso la fine, quando Carlo Rovelli si può permettere qualche divagazione più tecnica – l’abbiamo seguito fin qui, ci ha conquistati, siamo in sua balia –, mentre illustra una disputa scientifica su ciò che c’è dentro un buco nero, scrive che «La disputa riguarda quanta informazione si possa stipare in un oggetto con grande volume ma piccola superficie». E vorrei cominciare dalla stessa domanda: come fa un libro così piccolo a contenere tutta questa informazione, tutta questa meraviglia?

Buchi bianchi
Buchi bianchi Di Carlo Rovelli;

Cosa sono i buchi bianchi? E quelli neri? Come funziona il tempo nello spazio profondo? Sono tante le domande che ci assillano durante la lettura di questo nuovo capitolo delle esplorazioni di Carlo Rovelli: un viaggiatore nello spazio meraviglioso della fisica e dei suoi misteri.

Quando mi ero imbattuto nell’Ordine del tempo, per ragioni del tutto avulse dalla fisica, peraltro, ero rimasto così strabiliato da aver passato qualche settimana a raccontare ad amici e conoscenti quel che avevo imparato. E lo stesso penso accadrà con Buchi bianchi, la sola differenza è che ora posso farlo qui, e dedicarmici con la dovuta calma. Il nuovo saggio di Carlo Rovelli parla dei buchi bianchi. E fin qui. In pratica, i buchi bianchi sono buchi neri, ma di segno opposto – cioè, anziché esserci una stella che collassa su sé stessa, ce n’è una che esplode, getta fuori. Ma attenzione: non sono qualcosa di diverso dai buchi neri. È uno stadio successivo, la naturale, si suppone, evoluzione di quelle mostruose voragini spaziali.

Come succede tutto ciò? Non sono la persona più indicata per spiegarvelo – la persona più indicata è Carlo Rovelli –, ma almeno un accenno per far vedere che la lezione l’ho imparata. Accade che un buco nero, come sappiamo, non si veda: al suo centro c’è una stella che sta implodendo, dando origine a una massa così concentrata da deformare lo spaziotempo e, soprattutto, la gravità, che non lascia uscir fuori nemmeno la luce. E dunque, noi non vediamo niente di ciò che accade oltre l’orizzonte degli eventi, possiamo solo teorizzarlo – non l’abbiamo nemmeno mai superato, l’orizzonte, per una serie di ragioni che trovate illustrate molto bene nel libro.

Per un breve istante tempo e spazio non esistono più

Sì, perché qui viene il bello, cioè nasce il buco bianco. Mano a mano che la massa si comprime, si arriva a un punto in cui non è possibile andare oltre. Semplicemente (non così tanto), non si può più schiacciare su sé stessa. E accade qualcosa che somiglia molto al momento in cui un pallone rimbalza a terra: questa massa smette di comprimersi e inizia a espandersi. Ciò che accade nella transizione da nero a bianco va oltre le mie capacità esplicative, ma contiene tutto il fascino della pura meraviglia filosofica. In quell’istante, brevissimo, appunto un momento di passaggio, non vale più nessuna delle regole che conosciamo, non lo spazio, non il tempo, forse la probabilità, ma si entra in un sistema instabile e sconosciuto.

Da quel sistema, dove avviene tutto il cambiamento, sgorga il buco bianco: da lì la materia riprende a uscire. Questione di secondi, sia il precipitare nel buco nero, sia l’uscire da un buco bianco. Ma per chi osserva da fuori, parliamo di miliardi di anni. E, infatti, anche in questo libro Rovelli gira intorno – per poi arrivarci a gamba tesa sul finale – al suo grande amore: il tempo. I suoi libri sembrano le feste di Gatsby, che vogliono far colpo soltanto su Daisy e nessun altro, in questo caso su un solo tema, il tempo, e nient'altro. Ma forse così è l'intera fisica.

Il disequilibrio iniziale nel passato è il motivo per il quale il presente ha tracce del passato. Il formarsi di ogni traccia non è che un passo intermedio verso l’equilibrio

Non so se sia una necessità della materia che tratta, ma a me piace pensare che in questi libri pieni di meraviglia Rovelli non abbia solo l'obiettivo di spiegare le cose della fisica. Mi piace pensare che la sua fisica – che ama da impazzire, si vede – sia il tramite con cui riesce a parlare di un nocciolo che evidentemente gli sta più a cuore di altri, appunto il tempo. Del resto, è uno dei grandi misteri e crucci del genere umano, anche se è evidente che le risposte ci siano. Eppure il tempo ci affascina sempre, ci chiama a sé, un po’ come un buco nero, e non possiamo che parlarne, a volte distorcendolo, a volte facendolo scomparire, a volte tentando di chiuderlo in una definizione.

Quella contenuta qui – il tempo come una sequenza di conformazioni e cambiamenti che da uno stato di disequilibrio portano a un equilibrio – è tanto scientifica quanto affascinante. È bello che ci sia spazio, tra queste pagine, per spiegare come mai l’universo non è qualcosa di dato, statico, inaccessibile, ma qualcosa di molto familiare a noi umani: una specie di funambolo che, con fatica, cerca di trovare un equilibrio. E in mezzo a questa sua ricerca ne succedono di tutti i colori, buchi bianchi e neri, cose da perderci la testa tanto sono straordinariamente vive.

La tessitura del mondo è in queste relazioni fra tempi. Non c’è tempo universale: la realtà è la rete tessuta fra i tanti tempi locali dalla possibilità di scambiarsi segnali

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Conosci l'autore

Laureato in Fisica all’Università di Bologna, ha poi svolto il dottorato all’Università di Padova. Ha lavorato nelle Università di Roma e di Pittsburgh, e per il Centro di Fisica teorica dell’Università del Mediterraneo di Marsiglia. Ha introdotto la Teoria della gravitazione quantistica a loop, attualmente considerata la più accreditata in ambito fisico.Si è dedicato anche alla storia e alla filosofia della scienza con il libro Che cos'è la scienza. La rivoluzione di Anassimandro (Mondadori Università, 2011).Tra gli altri suoi libri, Che cos'è il tempo? Che cos'è lo spazio? (Di Renzo Editore, 2010), La realtà non è come ci appare. La struttura elementare delle cose (Raffaello Cortina Editore, 2014), Sette brevi lezioni di Fisica (Adelphi, 2014), Helgoland (Adelphi, 2020), Relatività generale (Adelphi, 2021).Nel 2023 è uscito, sempre per le edizioni Adelphi, Buchi bianchi. Dentro l'orizzonte, entrato immediatamente ai primi posti delle classifiche di vendita. Nello stesso anno esce per Solferino, Lo sapevo, qui, sopra il fiume Hao. Articoli per giornali.

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