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Cose spiegate bene. L'importante è partecipare

Quando avevo dodici anni pensavo che sarei andata alle Olimpiadi. Avevo iniziato ginnastica artistica da due mesi e non riuscivo neanche a toccarmi le ginocchia mentre facevo stretching, ma ero convinta che ci sarei andata. Non è che gli istruttori vedessero del grande potenziale in me: mi snobbavano quando gli chiedevo una mano e andavano ad aiutare ragazzine più alte e più snodabili. Comunque, io ero convinta che avrei preso un punteggio alto alla gara di provincia a cui i nostri maestri ci avevano iscritto, e che di conseguenza sarei andata alle Olimpiadi, perché non avevo idea di come funzionassero o in cosa consistesse la selezione.

Cose spiegate bene. L'importante è partecipare

Questo numero di COSE Spiegate bene racconta le Olimpiadi, cose note e meno note, ne spiega dinamiche, cambiamenti ed economie, raccoglie il bene delle Olimpiadi e ne riporta le critiche: dando a tutti la possibilità di prepararsi in attesa delle gare.

Per me la parola “Olimpiadi” era un nome che assicurava gloria e felicità, una specie di favola per sportivi. Qualche mese più tardi, dopo essermi iscritta a Facebook per la prima volta e aver visto le decine di video di Simone Biles alle Olimpiadi di Londra del 2012 che venivano condivisi dalle mie compagne, ho capito che non sarebbe stata una gara alla mia portata e che per parteciparvi bisognava essere davvero bravi.

Questo era più o meno tutto quello che sapevo delle Olimpiadi fino a poco tempo fa, perché ho lasciato che rimanessero un passatempo estivo e gioioso molto coinvolgente, senza chiedermi altro. Eppure delle volte mi è capitato di ripensare alla me con il body in lycra che voleva andare alle Olimpiadi, e al fatto che non ho veramente mai capito come funzionassero o trovato qualcuno che avesse voglia di spiegarmelo.

Così, se anche voi nella vostra prima adolescenza vi siete lasciati intossicare dai fumi della gloria fino a sperare di gareggiare ai Giochi olimpici, ma senza mai saperne niente, questo numero de Le cose spiegate bene è per voi. Il Post, che è una testata giornalistica italiana, dal 2021 pubblica questa rivista in collaborazione con la casa editrice Iperborea, di cui questo è il nono numero.

Ogni uscita è dedicata a un argomento diverso, e questa volta è il turno delle Olimpiadi, per rispondere alle domande di tutti quelli che almeno una volta hanno sognato di parteciparvi o anche solo di capirci qualcosa.

Ecco alcune delle domande che trovano risposta in questo numero: Chi paga le Olimpiadi? Quanto ci vuole ad organizzarle e a chi spetta farlo? Qual è la storia dietro a come sono nate? (Magari alcuni di noi hanno sentito parlare di Maratona, ma c’è molto altro da dire in merito). C’è un gender gap anche nella più grande manifestazione sportiva del mondo? Com’è parteciparci senza vincere nulla? E parteciparci vincendo molto? In che modo le Paraolimpiadi sono diverse?

Questo numero risponde a queste e a molte altre domande, grazie all'aiuto di chi conosce il mondo dello sport come le sue tasche, da Bebe Vio, campionessa olimpica, a Paolo Condò, giornalista della Gazzetta dello Sport, che ci aiutano a capire il mito delle Olimpiadi e tutto quello che c’è dietro, ricordandoci che l’importante è partecipare e, anche, capire come farlo. 

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