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Da parte di madre di Federica De Paolis

“Sono quasi vent'anni che provo a scrivere questa storia. Ancora non mi è chiaro perché ma che somigliasse a un'urgenza, è certo”. Queste le parole che Federica De Paolis ha scritto per presentare il suo nuovo romanzo Da parte di made  (Feltrinelli).

Un libro autobiografico, scritto in un modo così magistrale che potrebbe essere un film. Le pagine scivolano veloci grazie ad una scrittura leggera e ironica, ma intensa e di grande spessore letterario. La sua vita diventa un romanzo di formazione tra crescita, amori, disagi giovanili e scolastici, anche se il fulcro di tutto il racconto è il legame con la persona più importante: la madre.

Da parte di madre
Da parte di madre Di Federica De Paolis;

Allegra ed entusiasta, oppure malinconica e afflitta. Bellissima e fragile, con lo sguardo appena velato da “certi pensieri soffocati”. Così Federica racconta sua madre, la “fantasmagorica mamma bionda” dai gesti istrionici, dal portamento elegante e disinvolto attraverso cui traspare, in filigrana, un’irrimediabile insicurezza

Occhi chiari, azzurro cenere, poggiati su un naso affilato, bocca morbida, capelli sottili biondo grano, un metro e settantacinque di armonia: gambe lunghe, giunture esili, seni sensazionali. Una bellezza apodittica, celebrata dai miei occhi di bambina nell'incredibile somiglianza con la bambola più in voga nella mia generazione: mia madre e Barbie sembravano essere state partorite dallo stesso utero

C'è una certa reticenza nel leggere delle vite vere altrui, quasi si volesse spiare da lontano un vissuto non nostro, eppure Federica De Paolis, ci permette di entrare nelle sue pagine con leggerezza, ironia e disincanto. Con una narrazione non sempre temporale, passando tra i traslochi di diverse case e appartamenti, riusciamo ad immaginare questa donna, bionda e bellissima, a tratti forte e decisa, ma più spesso impaurita e desiderosa soprattutto di una cosa: essere amata.

Tra gli uomini che si susseguono nella sua vita, spicca la figura de “l'ingegnere”, un uomo che sembra uscito da una macchina da presa: intelligente, alto, muscoloso, maratoneta e con la battuta pronta, una ex moglie e la dichiarata volontà di non legarsi all'amore eterno. La segreteria telefonica diventa, nella vita della madre, il simbolo di una vita in attesa, come se l'amore potesse sempre essere desiderato ma mai preteso.

Mia madre sedeva accanto al telefono, lo vegliava come una sentinella

Federica nel frattempo cresce, non vorrebbe amare per paura di diventare schiava dell'amore come la madre, non tenta di assomigliarle, ma nello stesso tempo la ammira, o forse, semplicemente le vuole bene, quel legame indissolubile tra una madre e una figlia.

Gli uomini mi facevano paura. Più di tutto, mi faceva paura l'amore. Ero (pur sempre) figlia di mia madre

Si aiutano a vicenda, scambiandosi i ruoli: chi è madre di chi? Chi accudisce chi?

Federica tra alti e bassi continua gli studi, aiutata da due persone importanti: la sua psicanalista e la sua professoressa di italiano, che crede in lei e la esorta a scrivere. Tra le letture di Ennio Flaiano, Edna O'Brien, John Fante e la sua grande passione per Milan Kundera ritroviamo Federica al capezzale della madre a ricordarci di non spezzare mai, nel bene e nel male, quell'invisibile cordone ombelicale che ci portiamo dentro.

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Conosci l'autrice

Federica De Paolis è una dialoghista cinematografica e autrice italiana. Ha insegnato all’Istituto Europeo di Design. I suoi romanzi sono stati tradotti in diverse lingue e hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti. Tra i titoli ricordiamo, Le imperfette (DeA Planeta Libri) vincitore del Premio DeA Planeta 2020, Le distrazioni (HarperCollins), Premio Selezione Bancarella 2023. Nel 2024 pubblica per Feltrinelli Da parte di madre.Fonte immagine: sito web De Agostini

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