Lui, che la notte se la portava dentro, nascondeva nelle piaghe della sua anima il buio da cui lo avevano strappato
Erin Doom non si porterà dentro la notte, come il suo protagonista Rigel, ma di certo è stata avvolta per parecchio tempo da una lauta dose di mistero. Eppure, domenica 14 maggio, al programma di Fabio Fazio Che tempo che fa, l’autrice emiliana ha svelato finalmente la sua identità: si chiama Matilde, ha trent’anni, più o meno, ed è laureata in giurisprudenza. Ah, e con il suo Fabbricante di lacrime ha fatto sognare milioni di lettrici e lettori.
L'anno scorso, infatti, esordisce su Wattpad, la piattaforma che anni fa ha fatto conoscere After di Anna Todd, con il Fabbricante di lacrime, un romanzo che ha da subito spiccato il volo nelle classifiche. L’autrice costruisce un racconto capace di arrivare ai lettori più giovani, un romanzo travolgente e una scrittura ipnotica in grado di toccare tutti i cliché della narrativa young adult senza però essere mai prevedibile. Il Fabbricante di lacrime sembra una storia già destinata al grande schermo.
Il desiderio di una famiglia, un amore impossibile, una sola certezza: non puoi mentire al Fabbricante di lacrime. Tra le mura del Grave, l'orfanotrofio in cui Nica è cresciuta, si raccontano da sempre storie e leggende a lume di candela. La più famosa è quella del fabbricante di lacrime, un misterioso artigiano dagli occhi chiari come il vetro, colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini.
Lo stai guardando troppo, sussurrò il mio cuore. Lo hai sempre guardato troppo, lui che rovina e graffia e s’impiglia, lui che è il fabbricante di lacrime, l’inchiostro che tesse la favola
La storia di Nica non inizia in un posto luminoso, bello e accogliente, ma al Grave, un orfanotrofio buio, freddo e umido. Per lei nessun racconto della buona notte inizia con c’era una volta, nessun principe, né principesse ma solo il fabbricante di lacrime: un omino pallido, ricurvo, vestito di ombre con occhi chiari, in grado di confezionare lacrime di cristallo con cui penetrava l’anima delle persone. Questa per Nica non è semplicemente una favola. Nica conosce il fabbricante di lacrime: è Rigel, un ragazzo che vive al Grave e che da sempre l’affascina.
Rigel è una stella della costellazione di Orione, la settima più luminosa del cielo. Paradossale portare questo nome se sei stato abbandonato da neonato in una notte buia. Per questo motivo l’istitutrice del Grave cerca in tutti i modi di farlo sentire amato e speciale, riservandogli più attenzioni rispetto agli altri. Rigel impara a suonare il pianoforte e, con la musica, quel bambino sempre cupo e arrabbiato trova serenità e riesce a incantare tutti.
Parlavo con gli animali che non potevano rispondermi. Mettevo in salvo bestioline che la gente nemmeno notava. Davo valore a ciò che era reputato insignificante, forse perché volevo dimostrare che anche le creature più piccole come me potessero contare qualche cosa
Vivere al Grave, per Nica, è come vivere in gabbia. Con il passare degli anni si accorge che i genitori preferiscono adottare i bambini piccoli rispetto a quelli grandi. Lei e Rigel ormai hanno diciassette anni. Nica sa di non poter sperare di assaporare presto la libertà fuori dall’orfanotrofio. Un giorno, però, scopre con stupore di essere stata adottata: finalmente può avere una famiglia. Proprio mentre la ragazza sta per lasciare il Grave, una musica attira l’attenzione dei suoi nuovi genitori.
I coniugi Milligan rimangono subito ammaliati da quel ragazzo al pianoforte tanto simile al figlio Alan a cui non vogliono rinunciare. Così per Nica e Rigel inizia una nuova vita in casa Milligan. Nica, che al Grave trovava conforto parlando con gli animali, imparerà il valore dell’amicizia grazie a Billi e Miki. Rigel, invece, dovrà imparare a calare la maschera da duro che si è costruito per difendersi. Ma presto i momenti bui trascorsi al Grave riaffioreranno nei loro ricordi, perché non è facile dimenticare. Ma i due ragazzi possono sempre trovare conforto l’uno nell’altro.
Ognuno di noi ha il suo fabbricante di lacrime (…) è quella persona in grado di farci piangere, di renderci felici o straziarci con un’occhiata. È quella persona che dentro di noi (…) ha un posto talmente importante da farci disperare con una parola, o emozionare con un sorriso. Non puoi mentire al fabbricante di lacrime. Sarebbe mentire come a te stesso
Il Fabbricante di lacrime è un vero e proprio romanzo di formazione e offre un’indagine sulla psiche dei personaggi che non lascia spazio a dubbi o interpretazioni.
Il libro insegna a saper cogliere le seconde occasioni che ci vengono date: Nica sceglie di tornare a vivere dopo un brutto episodio che la vede protagonista, Rigel, invece, decide di non essere più da solo e permette così alla ragazza di conoscerlo, aiutarlo e amarlo. Nella loro storia d’amore luce e buio si scontrano, s’incontrano e infine si uniscono come in un’eclissi di luna. Quei due ragazzi che si sono sempre ritenuti rotti imparano che, forse, sono frantumati per incastrarsi meglio e completarsi.
La protagonista di questa storia non crede più nei miracoli. Troppe volte la vita l’ha masticata e risputata, illudendola che un futuro scintillante fosse in serbo per lei. Da sola e senza mezzi, Mireya decide di trasferirsi a Philadelphia in cerca di fortuna. Con sé ha soltanto una vecchia valigia, intorno l’inverno gelido di una città sconosciuta. Il suo personale miracolo sembra compiersi quando si imbatte in un’insegna al neon che si staglia nel buio della notte.
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