Scelti per voi

Far from the madding crowd di Thomas Hardy

Non si leggono i classici per dovere o per rispetto, ma solo per amore

Italo Calvino

Ed è con amore e per amore che negli anni i classici non solo mi capita di leggerli ma anche di rileggerli; nel tempo, il mio, quello della crescita e della maturità, acquistano un nuovo “suono” e ne colgo i significati che mi erano sfuggiti a una prima, magari precoce, lettura. 

Far From the Madding Crowd
Far From the Madding Crowd Di Penguin Books Ltd

Bathsheba Everdene eredita da uno zio una fattoria, che dovrà amministrare con le sue sole forze. Lì assume Gabriel Oak, un proprietario terriero caduto in rovina per una grande sfortuna, innamorato perdutamente di Bathsheba. Il loro amore impossibile percorre le pagine di uno dei romanzi più avvincenti di Thomas Hardy.

È con questo atteggiamento, sentimento, anzi, che in questi freddissimi giorni di dicembre che anticipano il Natale ho scelto di rileggere Far from the madding crowd di Thomas Hardy, che avevo letto da giovanissima e del quale avevo colto solo i patimenti amorosi di Bathsheba, la protagonista del romanzo, senza quasi vedere la freschezza e la portata del pensiero di Hardy.

Bathsheba Everdene è una giovane donna che eredita, e già questo era decisamente raro per un’epoca che ancora escludeva completamente le donne da qualunque faccenda economica, la fattoria di uno zio, che gliela lascia «certo delle sue grandi qualità». Appena arrivata, licenzia l’amministratore della tenuta (scoperto a rubare) e decide di occuparsi personalmente della gestione dei conti e dell’assunzione di fattori e pastori. Tra questi, ritrova Gabriel Oak, un giovane ex tenutario caduto in disgrazia dopo che in una notte di tempesta il suo gregge, condotto all’aperto da un cane, era caduto in un burrone. 

Gabriel è un uomo capace e intelligente, colto e sensibile, che, innamorato di Bathsheba ma incapace di poterne dire perché povero e suo subordinato, le resterà accanto anche quando lei si innamorerà perdutamente di Francis Troy, un ufficiale libertino e dedito al gioco, e lo sposerà.

È con questo matrimonio che arriverà la rovina di Bathsheba, economica e morale: una donna fino a quel momento indipendente e fiera, padrona di sé e della sua sorte, cede all’incanto e alla perdita della sua libertà, interiore e oggettiva. 

L’amore è un usuraio estremamente esigente

E l’amore di Bathsheba per Troy esigerà effettivamente un interesse altissimo, e in una notte di Natale si concluderà tragicamente. 

Eppure, è a partire da questa vicenda terribile e da questa notte, così simbolica, che inizierà la rinascita di Bathsheba e la sua rinnovata fiducia in sé stessa e nell’amore, che non è solo palpito e passione, ma legame e intesa

Far from the madding crowd (titolo che Hardy aveva scelto per distinguere una vita rurale, semplice, da quella frenetica della città) è un romanzo che racconta di coraggio, di indipendenza, di una femminilità totale e libera.

Non solo. È un romanzo che racconta la Natura nella sua bellezza e potenza, una natura che detta i ritmi della vita umana (e non viceversa), con una perfezione pittorica e assolutamente avvincente

Nei classici c’è tutto. La vita, l’universo e tutto il resto. Give yourself a treat, read a classic this Christmas! 

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Conosci l'autore

Thomas Hardy nasce in una famiglia di piccoli proprietari terrieri nel Dorsetshire, terra che ritorna nei suoi romanzi come l’idilliaco mondo rurale del Wessex. Vive la sua giovinezza in campagna, appassionandosi agli aspetti semplici e folkloristici della natura e del villaggio rurale. Compie studi di architettura e si trasferisce a Londra. Ben presto inizia a dedicarsi alla letteratura diventando un importante intellettuale. Nel 1871 pubblica Via dalla pazza folla (Far from the Madding Crowd) che dà inizio alla fase più originale della sua opera: romanzo pastorale e melodrammatico che pone in primo piano la storia di contadini consumati dall’asprezza del lavoro e da sogni ingannevoli sulla crescita sociale.Seguono Il ritorno al paese (1878), Il trombettiere della regina (1880) e Due in una torre (1882).Abbandona Londra per tornare a vivere in campagna. Nel 1886 pubblica Il sindaco di Casterbridge (1886), forse il suo capolavoro, e nel 1888 raccoglie in Racconti del Wessex le novelle sparse che aveva pubblicato su diverse riviste.La crisi del suo matrimonio coincide con una crisi letteraria che lo porta ad abbandonare la prosa per la poesia, originaria aspirazione; raccoglie molte poesie, comprese quelle del periodo giovanile, come Poesie del Wessex (1898) e Poesie del passato e del presente (1902). Tra il 1904 e il 1908 compone il lungo poema epico-drammatico in tre parti I dinasti, dedicato ai trionfi e alla caduta di Napoleone. Seguono Gli zimbelli del tempo 1909, Satire di circostanza (1914) e Momenti di visione (1919). La sua poesia è carica di cenni arcaici e mistico-soprannaturali.Dopo un periodo di oblio, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, le sue opere sono state molto rivalutate per l’interesse del moderno Sperimentalismo del Novecento.

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