For That Beautiful Feeling è il decimo album in studio del duo di musica elettronica originario di Manchester formato da Tom Rowlands (1971) ed Ed Simons (1970).
I Chemical Brothers, dagli anni Novanta a oggi, sono passati dall'avere un ruolo da protagonisti assoluti a uno - comunque molto importante - all'interno della club culture, animando a più riprese (attraverso una serie di hit epocali) tantissimi dancefloor, specializzandosi infine nel corso degli anni a movimentare i festival musicali più importanti del mondo.
La gran parte degli appassionati di musica, infatti, conosce bene alcuni dei loro pezzi storici e, appunto, popolari come, per esempio, Block Rockin’ Beats, Hey Boy Hey Girl, Galvanize o ancora Go.
Il decimo album in studio del duo tra i più acclamati e innovativi al mondo. Questo è un disco che cerca e cattura il momento in cui il suono ti travolge come un’onda, un’onda che alla fine si lascia cavalcare verso destinazioni sconosciute. È un disco che individua quel momento esatto, quello in cui si perde ogni controllo
In queste undici nuove canzoni è difficile prevedere se siano presenti o meno future hit con un destino simile ai pezzi che abbiamo citato, ma il livello medio è buono.
Nel disco si alternano atmosfere nostalgiche che rievocano gli anni Novanta (compresa la fondamentale epoca d'oro dei rave party, come suggeriscono alcuni passaggi di Live Again e Feels Like I Am Dreaming), gli ormai classici sconfinamenti del duo nel pop (si veda, per esempio, Skipping Like a Stone, in cui è ospite Beck), e si fanno notare le linee di basso prese in prestito dal funk (No Reason) ma anche quelle tese, come vuole la migliore tradizione della musica elettronica underground (Magic Wand).
Poi, ecco la voce di Halo Maud a dare un tocco delicato e sentimentale a più di un brano, compresa la title-track che, tra l'altro, svela una sorta di circolarità dell'album perché da ultima permette di scoprire che nella prima traccia (Intro) sono stati campionati proprio i versi di chiusura intonati dalla cantante francese…
Di certo non si può dire che For That Beautiful Feeling sia uno degli album migliori dei Chemical Brothers ma, come già accaduto recentemente, i due artisti dimostrano ancora una volta di avere qualcosa da dire e, anche se a volte si tratta di rievocare i trascorsi gloriosi, non si può che essere comprensivi, visto che i “ragazzi” hanno passato da poco i cinquant’anni.
D’altronde la loro generazione, specialmente in Gran Bretagna, durante la fine dell’adolescenza ha vissuto il primo avvento dei rave con un entusiasmo notevole, conosce bene l’evoluzione dei ritmi elettronici e, a parte chi ha archiviato quel periodo nella fase più spensierata o irresponsabile della propria giovinezza, è ancora molto legata a chi ha immortalato il suono di quegli anni e continua a farlo progredire.
Anche considerando che il 26 giugno scorso l’album di esordio dei Chemical Brothers, Exit Planet Dust, ha compiuto ventotto anni, i due figurano a pieno diritto tra i rappresentanti più credibili di quel periodo storico e quest’ultimo album lo ribadisce, anche perché non si è appiattito su una gamma sonora utile ad accontentare solamente i puristi.
A questo punto non sembra un caso che quando, a inizio estate, è uscito il terzo singolo del disco, Live Again (uno dei brani più nostalgici), i due hanno anche annunciato che il prossimo 26 ottobre uscirà il loro primo libro ufficiale, intitolato Paused In Cosmic Reflection.
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