Qualsiasi periodo dell’anno è buono per prendersi una vacanza.
Ma se non sopportate il caldo e la salsedine, le gite in montagna non fanno per voi e solo a sentire la parola “museo” iniziate a sbadigliare, lo so io quello che vi ci vuole: un bel giro turistico dell’Universo!
Aspettate però! Capisco che non vediate l’ora di vedere i satelliti di Janglan Beta, ma non potete partire senza una copia della Guida galattica per gli autostoppisti.
Come che cos’è? È un’enciclopedia: 6 milioni di pagine sull’Universo condensate in un piccolo computer. Ha venduto tantissime copie in tutta la galassia perché costa poco; ma soprattutto perché sulla copertina è stampata la rassicurante scritta “Niente panico!”
Lontano, nei dimenticati spazi non segnati sulle carte del limite estremo e poco à la page della Spirale Ovest della Galassia, c'è un piccolo e insignificante sole giallo. A orbitargli intorno, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c'è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro-verde. Quel pianeta sta per essere distrutto, per lasciare il posto a una gigantesca circonvallazione iperspaziale...
“Le origini lontane della Guida si sono ormai perse nelle nebbie del tempo, assieme alla maggior parte dei suoi libri contabili. […] La maggior parte delle storie che si tramandano parlano di un primo curatore di nome Hurling Frootmig. Hurling Frootmig, si racconta, ideò la Guida su basi di grande idealismo e onestà. E fallì. Seguirono anni di penosa introspezione durante la quale consultò amici, sedette al buio in stati mentali alterati, rifletté su questo e su quello e si gingillò con le droghe, prima d’imbattersi nei Santi Pranzisti di Voodon, i quali sostenevano che […] il pranzo dovrebbe essere visto come il centro spirituale della vita dell’uomo. Ridiede perciò vita alla Guida, stabilì i princìpi di onestà e idealismo cui doveva ispirarsi e dove potessero ficcarseli, e riuscì a ottenere per la prima volta un grosso successo commerciale.”
Sulla “Guida galattica” potete trovare davvero di tutto: l’equipaggiamento adatto per attraversare il deserto di Krakafoon, il pub dove bere il miglior Gotto Esplosivo Pangalattico, o i pianeti ideali per praticare Vampa-surf; perfino come imparare a volare: “secondo la Guida esiste una precisa arte del volo, o forse sarebbe meglio chiamarla un trucco, che consiste nell’imparare a buttarsi giù dall’alto evitando di colpire il terreno.”
Se non siete convinti circa l’affidabilità della “Guida” potete chiedere ad Arthur Dent; lo troverete su qualche pianeta della quinta dimensione. Arthur Dent ha vissuto le avventure più improbabili, sballottato nello spazio-tempo, con la “Guida galattica” come unica bussola. Tutto è cominciato quando la Terra è stata demolita per fare posto a una superstrada interspaziale. Salvato dal suo amico Ford Perfect, che si è rivelato essere un alieno originario della stella Beltegeuse, Arthur ha intrapreso il suo viaggio in compagnia delle due petulanti teste di Zaphod Beblebroox, di Trillian, l’unico essere umano superstite oltre a lui, e del robot depresso Marvin.
Vi assicuro che vi divertirete a scoprire tutte le avventure dell’inesperto terrestre britannico, raccontate con quell’ironia pungente e spassosa tipica del suo paese natale, a volte placata da momenti più riflessivi e struggenti, che lasciano dietro di sé un retrogusto agrodolce.
Le vicissitudini di Arthur, così assurde e tragicomiche, mostrano che l’Universo, Terra compresa, è continuamente scombinato dal mutare delle cose, e rivelano che la vita è un succedere assolutamente irrazionale di eventi improbabili. Infatti l’atteggiamento scanzonato e disposto a meravigliarsi con cui reagisce Arthur riconosce proprio quanto sia inutile il tentativo umano di dare una spiegazione razionale al presente: l’uomo non può decidere cosa gli accade in quel momento, può solo essere all’altezza di ciò che gli accade in quel momento. Che già non è poco. E per vivere all’altezza di ogni istante è importante farsi le domande giuste “sulla Vita, l’Universo e Tutto Quanto”, prima di cercare le risposte.
Credo di avervi detto tutto ciò che serve per iniziare il vostro viaggio.
Solo qualche ultima raccomandazione: se incontrate un Vogon fuggite a gambe levate, non comprate giacche in pelle di Porchiglio orachessifiano e, cosa più importante di tutte, non dimenticate il vostro asciugamano!
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