Come in tutte le storie d’amore, è una questione di chimica.
Anche se forse nel caso del romanzo di esordio di Francesca Michielin, Il cuore è un organo, forse è più corretto dire che è una questione di Chimica, Fisica e Anatomia Umana.
Basta un incontro casuale in libreria – una missione disperata alla ricerca di un introvabile manuale di scienze – perché la vita di Veridiana (Verde per gli amici) cambi per sempre.
È fra i polverosi scaffali di una libreria che fa infatti la conoscenza di Anna, che di ordinato e banale ha soltanto il nome. Perché Anna ride forte, in vacanza a Creta si diverte a snocciolare qualche frase in greco antico e non ha paura di dire quello che prova. Tutto il contrario di Verde, che indossa un sorriso con la stessa nonchalance con cui sul palco indossa gli auricolari e sta con un ragazzo che non ama solo per abitudine (non è neanche del tutto certa che le piacciano, i ragazzi). Fino all’incontro con Anna, Veridiana è prigioniera di una vita che le sta sempre più stretta, come i costumi di scena che per una volta vorrebbe rifiutarsi di mettere, anche perché tanto lei è lì per cantare, chi se ne importa di cosa indossa?
Una storia tutta al femminile. Verde, Regina e Anna: generazioni distanti, le loro, ma accomunate da una stessa, viscerale passione per la musica e da uno stesso e profondo dolore. Attraverso il loro incontro danno il via a una vera e propria rivoluzione che le renderà più forti e più aperte al cambiamento e all'accettazione di sé, errori compresi.
“Fai musica perché in teoria ti piace, o perché ti piace piacere agli altri?”: Verde non è sicura di saperlo. La fama è arrivata in fretta, travolgendola come il boato della folla che l’accoglie ogni volta che sale sul palcoscenico. E vorrebbe poter dire che la musica è la sua unica valvola di sfogo, l’unico posto in cui si senta davvero sicura, ma questa sarebbe solo la classica bugia da popstar detta apposta per chiudere l’intervista, perché il giorno in cui riceve quella telefonata, sul palco Verde è costretta a fingere. Ha imparato a sue spese che sotto le luci della ribalta non importa quanto tu stai male: lo spettacolo deve andare avanti, con buona pace di Freddy Mercury.
Ma è davvero così?
Le emozioni sono davvero un ostacolo o sono, banalmente, ciò che ci rende umani?
In 25 febbraio – uno dei pezzi più autobiografici della carriera di Francesca Michielin, tanto da avere come titolo la data del suo compleanno – la cantante affermava: Non conta troppo essere forti, ma sentirsi vivi sì.
Tra le pagine di Il cuore è un organo si riafferma con orgoglio il diritto a perdere, di tanto in tanto, il controllo. Andare in bici senza mani, commuoversi durante un requiem, e chissà, forse anche ammettere di essere innamorati della propria migliore amica.
È una domanda forte, eppure gliela vorrei fare, “ti stai vivendo o ti stai lasciando vivere?”
Se Il cuore è un organo fosse una partitura orchestrale, partirebbe pianissimo e salirebbe in crescendo, intrecciando le melodie di tre protagoniste indimenticabili legate dall’amore per la musica. Come accade spesso negli esordi letterari di chi si avvicina alla narrativa partendo da un diverso ambito artistico, anche in questo romanzo non mancano dei cenni autobiografici che si possono ricondurre all’esperienza diretta dell’autrice: Verde è in parte un alter ego di Francesca Michielin, e sintetizza in meno di trecento pagine tutti gli ostacoli che si trova a fronteggiare una giovane artista decisa a fare della musica la propria carriera.
Tra critici musicali inflessibili che non vedono l’ora di liquidarla come meteora e puristi del rock che ne disprezzano la deriva commerciale, la protagonista di Il cuore è un organo si rende conto fin troppo presto che le luci della ribalta non scaldano quanto si pensa. Forse qualcosa a questo proposito potrà imparare dall’incontro con una vecchia gloria della musica leggera, Regina, che in quanto ad eccentricità non ha nulla da invidiare a Zia Mame.
Fra passi falsi ed epifanie, Verde si renderà conto che a vent’anni nessuno ha tutte le risposte, e va bene così.
Ho passato la vita a vivere e basta, senza farmi domande. E me ne pento, sai, Veridiana? Essere confusi non è sempre un male. Rendersi conto di non aver capito tutto può essere una salvezza e tu che puoi, continua a cercare, sempre
Galeotto fu quel famoso libro di scienze, ma se quel giorno in libreria Verde avesse invece scelto di acquistare un'encliclopedia forse avrebbe scoperto che un accordo, dal punto di vista etimologico, non è che una sintonia di cuori.
Cor, cordis, è infatti la sua radice, e una corda quindi Verde sente tesa dentro di sé.
È il legame che la unisce ad Anna, quell’amica che forse è qualcosa di più, quell’amica che quando scompare le lascia un vuoto incolmabile. Perché questo succede quando si dona parte del proprio cuore a qualcuno.
Quando, per citare un’altra canzone di Francesca Michielin, si trova il coraggio di correre un rischio e avere un cuore in due.
Invita l'autore a scuola
Prima Effe. Feltrinelli per la scuola propone l’incontro con gli scrittori per trasformare la lettura in un’esperienza indimenticabile, per avvicinare gli studenti ai grandi temi dell’attualità offrendo la possibilità di confrontarsi con chi quelle storie le ha scritte. Un viaggio straordinario e a portata di mano, nel mondo e in se stessi. Per organizzare un incontro scrivi a mailto:info@primaeffe.it
Le recensioni della settimana
Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone? Scrivi alla redazione!
Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente
Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente