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Jonathan Strange e il signor Norrell di Susanna Clarke

Secoli fa, narra la leggenda, regnava in Inghilterra re Corvo: l’uomo allevato dai folletti, il grande mago capace di unificare in sé il potere delle creature fatate con la ragione umana.

Agli inizi dell’Ottocento della magia inglese non rimangono che le leggende come questa; la sua conoscenza pratica è stata infatti dimenticata, e i pochi che si fregiano del titolo di maghi sono in realtà studiosi teorici della magia. Almeno fino a quando le statue nella cattedrale di York non prendono vita e si mettono a conversare animatamente grazie all’incantesimo del signor Norrell.

Il signor Norrell è un gentiluomo di carattere poco socievole, estremamente attaccato alla sua grande biblioteca, dove sono conservati tutti i libri più antichi di magia pratica, che non fa consultare a nessuno.

Norrell non parlava quasi mai di magia. E quando lo faceva era una lezione di storia e nessuno riusciva a starlo ad ascoltare

Jonathan Strange & il Signor Norrell

Il romanzo d'esordio di Susanna Clarke costruisce un mondo fantastico meraviglioso e articolato, in cui due uomini, nell'Inghilterra in guerra con Napoleone, hanno in mano i destini della magia. Un fantasy dal sapore classico che ci fa immergere nelle pieghe di un mondo da lasciare a bocca aperta.

Immaginate, se volete, un uomo seduto nella sua biblioteca un giorno dopo l’altro: un ometto senza particolari attrattive, […] considerato l’uomo più noioso dello Yorkshire. Eppure nel cuore rimpicciolito e freddo del signor Norrell albergava l’ambizione di far rivivere la magia in Inghilterra, e con l’intenzione di realizzare quel progetto ambizioso, aveva deciso di trasferirsi a Londra.”

Ma la profezia, rivelata da un sudicio e sinistro ambulante di nome Vinculus, afferma che la magia inglese sarà riportata alla luce per mano di due maghi.

Il secondo si chiama Jonathan Strange. È un giovane che ha appena ereditato il ricchissimo patrimonio del padre, e che trova nella magia un dilettevole impiego contro la noia. Scopre così incantesimi da autodidatta, semplicemente provando, sperimentando, avventurandosi nell’ignoto. Riesce a procurarsi giusto un paio di libri sfuggiti al signor Norrell, e leggendoli rimane attratto dalla magia del re Corvo e delle creature fatate, figure che Norrell cerca invece di sotterrare in tutti i modi, convinto che siano d’ostacolo al suo proposito di rendere la magia rispettabile agli occhi della popolazione.

A Londra si trovavano ora due maghi da ammirare e da giudicare, e dubito possa sorprendere che dei due la città preferiva Strange. Questi corrispondeva all’idea che la gente si faceva di un mago: era alto affascinante, aveva un sorriso ironico e, al contrario del signor Norrell, parlava molto della sua professione

Contro ogni previsione Norrell e Strange si piacciono: il primo ha finalmente qualcuno con cui discutere di magia alla pari, mentre l'altro trova un maestro e una biblioteca per istruirsi. Ma il rapporto tra i due non è privo di riserve, e la loro missione di riportare la magia in Inghilterra non è priva di ostacoli e imprevisti.

Susanna Clarke amalgama il folklore delle leggende popolari con la mitologia del fantastico, l’atmosfera lugubre del romanzo gotico con la deliziosa commedia sociale ottocentesca alla Jane Austen. La sua fertile immaginazione anima una storia avvincente e ricca di sorprese attraverso una penna raffinata e accorta nei particolari. L’impressione è quella di ascoltare tante voci narrative, tutte argute e spiritose, che prendono bonariamente in giro quella pretesa di rispettabilità e ragionevolezza che è l’inglesità degli inglesi.

Assieme alla storia si dispiegano anche lunghe note a piè di pagina, che rimandano a titoli di libri sulla magia, oppure ricostruiscono vicende storiche, vite di personaggi particolari o leggende antiche, in un continuo gioco metatestuale. Il risultato è un’immersione totale in un mondo più grande e che vive al di là della storia in sé.

La magia di questo mondo non usa bacchette, pozioni alle erbe o parole magiche. Ogni incantesimo è un rituale complesso, che a volte combina formule di maghi diversi, i cui esiti non sono mai certi, e che richiede un lungo studio. Ma c’è una magia che si studia sui libri, e poi ce n’è un’altra, più potente e profonda: quella che praticano le creature fatate, radicata nel paesaggio naturale, nel legame con la terra, la roccia, gli alberi. È una magia che non si riesce ad afferrare completamente, e che ha a che fare con il prestare attenzione al mondo. Questa magia rivela che l’universo creduto inanimato dagli esseri umani, non è totalmente inanimato, e ci si può stabilire una connessione, se si è disposti a lasciare andare alcune certezze razionali per andare «dietro il cielo. Dall’altro lato della pioggia».

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Nata a Nottingham nel 1959, ha avuto un successo clamoroso con il suo romanzo d'esordio Jonathan Strange & il Signor Norrell (Longanesi, 2005): pubblicato in trentaquattro paesi e finalista al Man Booker Prize, il libro ha venduto quattro milioni di copie, è stato accolto come l'opera inglese più grande e originale pubblicata dai tempi di C.S. Lewis e J.R.R. Tolkien ed è stato definito da Neil Gaiman «il più grande fantasy inglese degli ultimi settant'anni». A quindici anni di distanza, pubblica un nuovo romanzo: Piranesi (Fazi, 2021). Tra gli altri titoli, Le dame di Grace Adieu e altre storie (Fazi, 2022), Il bosco d'inverno (Fazi, 2024).

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