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La fine è nota di Geoffrey Holiday Hall

Era il 1979 quando la casa editrice Sellerio diede vita a una nuova collana di libri chiamandola "La memoria", una serie di libri che avevano già nel nome una sorta di esortazione a preservare in maniera indelebile certi titoli e certi autori. Dietro le eleganti copertine "blu Sellerio" abbiamo scoperto o riscoperto un numero infinito di storie, su tutte non si possono non citare le avventure del commissario Montalbano, creato dalla penna geniale di Andrea Camilleri.

Adesso, dopo 43 anni, l'editore ci propone una nuova collana, "Promemoria", che, partendo dal filo conduttore del ricordo, ristampa titoli forse meno appariscenti del catalogo storico, ma che non possono non essere messi in evidenza, come si fa appunto con un promemoria. Con una veste tipografica tutta nuova, questa selezione ci fa ritrovare libri che sono delle eccellenze assolute come L'ultima provincia di Luisa Adorno o Pista nera di Manzini, primo capitolo della serie con protagonista Rocco Schiavone.

La fine è nota
La fine è nota Di Geoffrey Holiday Hall;

Quando uno sconosciuto, Roy Kearney, entra nell'appartamento di Bayard Paulton, un ricco uomo d'affari, comincia un'indagine a ritroso, con un intreccio intricato e incalzante. Con un'introduzione di Leonardo Sciascia, La fine è nota vi terrà incollati fino all'ultima pagina.

Tra gli altri La fine è nota di Holiday Hall, in questo ventaglio di titoli, merita una citazione a parte. Scritto nel 1949, l'anno in cui William Faulkner fu insignito del premio Nobel per la letteratura, il libro si segnala subito per una particolarità: la nota in coda a firma di Leonardo Sciascia!

Devo dire con un po' di presunzione che solo per questo "invito" il libro merita attenzione, anche perché nelle poche righe scritte dallo scrittore siciliano si cela un mistero nel mistero. Ma in realtà questa "chicca" è uno di quei libri che ti lasciano una sensazione di soddisfazione per averli scovati tra gli scaffali, come un tesoro recuperato per caso! Già nella citazione iniziale tratta dal Giulio Cesare di Shakespeare ci sta quasi tutto il senso del libro. 

Oh se fosse dato all'uomo di conoscere la fine di questo giorno che incombe! Ma basta solo che il giorno trascorra e la sua fine è nota

La scena descritta nelle primissime pagine potrebbe essere benissimo il culmine finale di un film poliziesco ed è una scena fulminante. In una splendida New York anni quaranta, nel bellissimo appartamento del signor Paulton, sua moglie, donna di grande fascino, apre la porta a uno sconosciuto, dai modi gentili e per niente pericoloso, che sta cercando proprio suo marito.

La donna lo fa accomodare, perché il signor Paulton rientrerà a casa a momenti, e perché lo sconosciuto, disperato, le ha confidato: «Soltanto il signor Paulton mi può aiutare, nessun altro!» Ma mentre la signora finisce di prepararsi per la sera, succede l'inspiegabile: quell'uomo si getta dalla finestra! Nella sua tragica caduta quel corpo sfiora proprio il signor Paulton, appena sceso dalla sua macchina e che rimane illeso per pochi centimetri.

Da questo gesto folle e misterioso parte un percorso a ritroso nel tempo per capire non solo il motivo di quell'atto estremo ma anche cosa avesse portato fino a quella finestra Roy Kearney, lo sconosciuto. Con una scrittura classica ma nello stesso tempo limpida e profonda, e con l'aiuto letterario di continui flashback, Holiday Hall ci porta nelle pieghe delle vite non solo della vittima, ma anche di tutte quelle persone che lo hanno conosciuto, e che saranno il filo conduttore dell'indagine particolare che il signor Paulton decide di compiere.

Proprio come un investigatore incontrerà tutti i testimoni che possano fornire elementi sul signor Kearney, anche se spesso sarà un capovolgimento continuo tra una descrizione e l'altra che ognuno di loro farà. Ma come ogni indagine che si rispetti sarà un puzzle da comporre e che prende forma tassello dopo tassello. Infatti la sua non sarà una classica investigazione, ma Paulton si immergerà completamente nei destini incrociati dei vari personaggi che possano appagare il suo grande dubbio: «Chi era Roy Kearney e soprattutto perché si è venuto a suicidare a casa mia?»

Queste alcune parole esemplari della vittima:

«Che cosa credi che sia? – domandò l'uomo [Roy Kearney] – Un assassino? Rise. Qualche volta vorrei esserlo stato. Quando si è assassini tutto è risolto... Ma c’è di peggio, ci sono cose che rimangono in sospeso, che attendono sempre e non si sa se accadranno. Cose che ti imprimono dentro un marchio di fuoco indelebile!»

Un fantasma che torna dal passato, un segreto nascosto che emerge dalle ombre, e un po' come la scena finale del film cult I soliti sospetti, la risoluzione del mistero ci porterà a ripensare a tutto quello che abbiamo letto prima improvvisamente con una luce completamente nuova, e a ricalcolare indizi disseminati come briciole di pane che ci erano sfuggiti anche nella loro evidenza! Un giallo atipico, dove con grande maestria l'autore si concentra non sulla fine, che è nota (!!!), del protagonista, ma sul suo percorso per arrivare al drammatico epilogo. Un libro che, appena finito di leggere, ti viene subito voglia di ricominciare da capo.

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