Passato di letture

Il passato è una poltrona scomoda

Un giorno qualunque del 2011, ad Amsterdam, un’anziana signora originaria di Praga porta dal tappezziere la sua vecchia poltrona preferita. Resta a bocca aperta quando il restauratore, sdegnato, gliela restituisce senza averla rinfoderata, perché si rifiuta "di lavorare per i nazisti e le loro famiglie”. L’imbottitura della poltrona conteneva infatti un fascio di carte di uno sconosciuto funzionario delle SS, a partire dal quale il giovane storico della seconda guerra mondiale Daniel Lee riesce a ricostruire, per primo, la biografia di un funzionario subalterno del regime nazista, giurista di formazione, uno dei tanti che contribuirono all’instaurazione e amministrazione dello stato nazista.

La poltrona della SS. Sulle tracce di una vita nascosta

Tutto inizia con una poltrona e con la scoperta di un fascio di documenti personali ricoperti di svastiche nascosti all'interno del cuscino. È da qui che prende le mosse l'imprevisto itinerario di ricerca di Daniel Lee, storico della Seconda Guerra Mondiale, sulle tracce di un oscuro ufficiale delle SS e funzionario del Terzo Reich di Stoccarda, Robert Griesinger.

Intuizione felice, Lee sceglie di farlo con un saggio in forma narrativa, in cui ci conduce con sé, passo dopo passo, nel tentativo di penetrare il mistero di un’esistenza. Attraverso i racconti dei parenti, le rare carte di famiglia e la documentazione inedita custodita in decine di piccoli archivi disseminati nel sud-ovest della Germania, sopravvissuti alle distruzioni naziste e ai bombardamenti alleati, prende così forma sotto i nostri occhi la storia di un uomo mediocre, ma di grandi ambizioni e maniere impeccabili, che trova nell’ascesa del nazismo la grande occasione. Un uomo normale, un nazista qualunque e insieme una persona unica, com’è unico ciascuno di noi. Il ramo materno della sua famiglia, per esempio, era originario del sud degli Stati Uniti, un filo che porta Lee a New Orleans e nel cuore dei nessi tra nazismo, suprematismo bianco e politiche di segregazione razziale, un sistema troppo razzista per essere replicato in Germania, secondo molto giuristi nazisti.

Attraverso la resistibile ascesa di Robert Griesinger, Lee intacca un buon numero di cliché storiografici e apre squarci inattesi su un tema che pensiamo di conoscere a menadito, a furia di film e documentari. Valore aggiunto, la presenza dell’io narrante che si mette a nudo, dallo scoprirsi, lui, ebreo inglese, carnefice negli occhi di chi patì i bombardamenti della Raf, al trovarsi a raccontare alle figlie di Griesinger la verità su un padre che avevano a malapena conosciuto. Per i non addetti ai lavori, l’opportunità di vivere in presa diretta la fatica, i dubbi, le emozioni e i colpi di scena di una ricerca storica.

Abbinamento per bongustai: William Sheridan Allen, Come si diventa nazisti, storia di una piccola città qualunque da Weimar al Terzo Reich.

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