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La Sibilla. Vita di Joyce Lussu di Silvia Ballestra

Sibilla, figura ancestrale e misteriosa: è stata un tempo, un intero secolo, ed è stata un mondo».

Dopo Joyce L. Una vita contro, Silvia Ballestra torna a parlare della sua musa, Joyce Lussu. Legata a quest’ultima da una lontana parentela oltre che da una profonda amicizia, si rimette sulle sue tracce, consegnandoci una biografia intima, appassionata e coinvolgente.

E noi la ascoltiamo, come se si trattasse di una canzone di gesta, affascinati da una donna della Resistenza che ha saputo attraversare, con fierezza, tutto il Novecento.

La Sibilla. Vita di Joyce Lussu
La Sibilla. Vita di Joyce Lussu Di Silvia Ballestra;

Lungo tutto il secolo breve, una donna bellissima e fortissima pensa, scrive, agisce, lotta. Viaggia prima per studio, poi attraversando fronti e frontiere dell’Europa occupata dai nazifascismi. Documenti falsi, missioni segrete, diplomazia clandestina. Joyce, insieme al marito Emilio Lussu e ai compagni di Giustizia e Libertà, sostenuta nelle sue scelte dalla sua famiglia di origine, è in prima linea nella Resistenza.

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Poetessa, traduttrice, storica, partigiana, combattente: un elenco infinito di definizioni che non bastano a dar conto della grandezza di Lussu.

La sua storia di esule inizia molto presto, quando il padre e il fratello subiscono un’aggressione fascista che costringe l’intera famiglia a fuggire dalle Marche. A casa, in attesa, restano le donne: alla vista dei loro volti emaciati, Joyce ha un’illuminazione che determinerà la sua intera esistenza: «giurai a me stessa che mai avrei usato i tradizionali privilegi femminili: se rissa aveva da esserci, nella rissa ci sarei stata anch’io». Infatti, ancora bambina, riceve dai celerini la sua prima manganellata per aver scritto su un muro “abbasso Mussolini”: in lei c’è il gene della ribellione, che rivendica con fierezza.

Joyce è una combattente, in prima linea contro ogni ingiustizia. Curiosa e instancabile, viaggia moltissimo, prima per studio e poi per seguire i suoi ideali politici. Partecipa a missioni segrete, realizza documenti falsi, si destreggia tra identità mutevoli, attraversa le frontiere dell’Europa occupata dai nazifascismi: Parigi, Londra, Marsiglia, Roma, il sud dell’Italia. Spostamenti difficili e rocamboleschi, che Joyce condivide spesso col marito Emilio Lussu: una storia d’amore che è un incontro di anime e destini, una visione del mondo che è la medesima, quasi un dono.

I viaggi continuano anche nel dopoguerra, quando, in veste di traduttrice, andrà in Kurdistan e in Africa per incontrare di persona poeti sconosciuti in Italia e dar voce, così, alle lotte di liberazione degli altri paesi. Qui Joyce sperimenta un altro tipo di militanza: quella che si fa con le parole, con la poesia. E, come storica, parteciperà al Sessantotto, all’intensa liberazione sessuale degli anni Settanta, approfondirà le politiche belliche, analizzerà la guerra a distanza di anni con rigore scientifico: lavorerà incessantemente con le parole, definendosi «scrittrice di complemento, non di professione», avendo come unico obiettivo quello di arrivare al maggior numero di persone possibile.

Con una scrittura intima e calda, La Sibilla (Laterza) racchiude i mille volti di una donna straordinaria che ha saputo, come una veggente, precorrere i tempi grazie alle sue idee, alle sue azioni e al suo fervore. Con la precisione di una storica e la dolcezza di un’amica, Silvia Ballestra accoglie la lezione di Joyce e ce ne fa dono.

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Conosci l'autrice

Ha esordito nel 1990 nell’antologia “Papergang - Under 25 vol.3,” a cura di Pier Vittorio Tondelli, ed è autrice di vari romanzi, raccolte di racconti, saggi e traduzioni pubblicati a partire dal 1991. Molti dei suoi libri sono stati tradotti in varie lingue. Laureata in Lingue e Letterature straniere, vive e lavora a Milano.Il suo libro d'esordio è Compleanno dell'iguana (1991), salutato da un vasto successo e tradotto in varie lingue. Vi compariva per la prima volta il personaggio di Antò Lo Purk, un ragazzo abruzzese che non riesce a sopportare l'angustia di Pescara e si trasferisce prima a Bologna poi a Berlino, per scoprire ovunque la stessa frustrazione. Seguí La guerra degli Antò (1992), poi la raccolta di racconti Gli orsi (1994), il libro-conversazione con la scrittrice Joyce Lussu Joyce L. Una vita contro e, a partire dal 1998, la cosiddetta «trilogia di Nina» (La giovinezza della signorina N.N., 1998; Nina, 2001; Il compagno di mezzanotte, 2002). Nel 2003 è uscita la raccolta di racconti Senza gli orsi.Tutto su mia nonna è il suo primo libro pubblicato per Einaudi Stile libero, mentre negli ET è stato ripubblicato La guerra degli Antò. Dai due primi libri Riccardo Milani ha tratto un film, La guerra degli Antò (1999). Nel 2022 esce per Laterza La Sibilla. Vita di Joyce Lussu, libro in seguito candidato al Premio Strega 2023.Fonti: il sito ufficiale della scrittrice; archivio Einaudi

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