Letizia Battaglia. Fotografia come scelta di vita di Francesca Alfano Miglietti

Uno degli aspetti fondamentali dell'opera d'arte è il contrasto, quell'incedere tra chiari e scuri che definiscono le forme. Luce e ombra. Come se il bene e il male in un eterno conflitto si materializzassero in un'unica realtà, delineando un contenuto.  

E poi c'è l'anima, il terzo occhio che l'artista muove con una pennellata, un tratto, un gesto per scolpire, uno scatto fotografico. 

Letizia Battaglia è stata spesso definita la "fotografa della mafia" per il suo immenso lavoro di reportage nella sua terra d'origine, la Sicilia. 

I suoi scatti, le immagini immortalate nel tempo riescono a cogliere con una forza straordinaria l'essenza di ciò che l'artista vede e riesce ad imprimere nella sua opera. 

Il catalogo pubblicato da Marsilio dal titolo "Letizia Battaglia, la fotografia come scelta di vita" curato da Francesca Alfano Miglietti, nasce in occasione della mostra del 2019 svoltasi a Venezia presso la Casa dei Tre Oci. 

Un volume che ne ripercorre l'intera carriera professionale in un'antologia di ben 300 scatti, molti dei quali inediti, provenienti dall’archivio storico della grande fotografa, purtroppo scomparsa nel mese di aprile di quest'anno. 

Pregevoli sono i contributi introduttivi di chi ha conosciuto la prima donna europea vincitrice nel 1985 del premio di fotogiornalismo Eugene Smith. 

La sua opera artistica non può prescindere dalla sua vita in un contesto storico e sociale come quello del nostro paese dagli anni '50 ad oggi. 

Tra i nomi di chi la ricorda possiamo trovare Leoluca Orlando, Filippo La Mantia, Paolo Ventura, Maria Chiara di Trapani. 

Le sue immagini non sono mai retoriche: colgono l'essenza, il dolore. Raccontano la sua terra, le sue enormi contraddizioni e raffigurano lo sguardo degli ultimi, le loro incertezze, paure, la loro impotenza ma anche la fierezza e la complessità del genere umano. 

In questo catalogo possiamo scoprire degli scatti in bianco e nero (pochissime le foto a colori) che ritraggono bambine, coppie che si baciano, anziani, processioni, la geografia di una Palermo amatissima ma devastata dai bombardamenti del '45. 

Anche nei ritratti iconici di Franca Rame, Pier Paolo Pasolini, Boris Giuliano, Edoardo Sanguineti, Elvira Sellerio, è la loro identità che traspare, come se la macchina fotografica guidata dall'anima di chi scatta sia riuscita a cogliere l'istante preciso in cui quel volto stava esprimendo ciò che provava il suo vero io non visibile a tutti gli sguardi. 

Indelebile, scolpito nella nostra memoria collettiva, lo scatto al cadavere di Piersanti Mattarella colpito a morte dai killer mafiosi nel 1980, o quello di Giovanni Falcone ai funerali del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. 

Tutto scorre ma Letizia Battaglia ha fermato il tempo e ci racconta, come solo un'artista sa fare, i mali della società in cui vive, che poi altro non sono che le vicende dell'umanità intera. Così come nella scrittura si può raccontare molto, ma solo alcune persone particolarmente sensibili riescono a vedere e raccontare gli struggimenti, le gioie e i dolori dell'animo umano. 

"Il segreto della felicità è la libertà, e il segreto della libertà è il coraggio": in questa citazione di Tucidide troviamo perfettamente quello che questo catalogo custodisce, ovvero l'essenza di Letizia Battaglia, una donna coraggiosa e libera!