Mirella Serri nel 2022 pubblica per Longanesi un saggio dal titolo a dir poco ironico e provocatorio sulle radici del maschilismo italiano, domandandosi quale sia l’origine e lo sviluppo di questo fenomeno ancora ampiamente diffuso nel nostro Paese.
Analizza in modo puntuale l’influenza negativa e opprimente che il pensiero fascista ha avuto nei primi anni del Novecento, quando in Italia nascevano i moti di emancipazione e affermazione femminile, che lottavano per la parità, il suffragio universale, i diritti delle lavoratrici e di coloro che vivevano situazioni violente e di terrore tra le mura domestiche.
Il rapporto controverso e spesso conflittuale di Mussolini con le donne ha posto le basi per una certa tendenza maschilista in Italia. Raccogliendo le pagine di diario, le lettere e le testimonianze delle donne che gravitavano intorno al duce, questo saggio racconta di un fenomeno attuale e ne indaga le radici.
In Mussolini ha fatto tanto per le donne! Le radici fasciste del maschilismo italiano, grazie a frammenti di diari e lettere di intellettuali femminili, che all’epoca gravitavano intorno alla figura del Duce, sin da quando era direttore di “Avanti!”, l’autrice ci presenta, con una lingua cristallina e mai ridondante, sia l’evoluzione del pensiero maschilista, sia l’influenza che una figura così carismatica ebbe su donne del calibro di Anna Kuliscioff, Margherita Sarfatti, Angelica Balabanoff, Rosa Genoni e molte altre.
Rifiutò la proposta di Margherita di abbandonare l’Avanti! Però poi, come il Duce riferì anni dopo alla giovane amante Claretta Petacci, quando la Sarfatti tornò indietro sulla sua proposta di dimissioni mostrò una bella faccia tosta. «In quanto ebrea», raccontò Benito a Clara, esibì un attaccamento morboso al denaro: «Collaborerete all’Avanti! gratis, madame!» le disse con tono imperioso. «Gratis? Non ci penso per niente! Voglio trenta lire ad articolo»: la signora veneziana non intendeva rinunciare ai suoi emolumenti. Il direttore l’accontenterà ma le farà aspettare l’inizio del 1914 per pubblicare i suoi contributi sull’arte contemporanea.
Mirella Serri riporta le impressioni che queste intellettuali rivoluzionarie ebbero del Duce, anche prima che iniziasse ad acquisire un ampio consenso. Nel saggio si possono leggere pagine di diario o lettere in cui si racconta di discussioni politiche, non di rado dai toni aspri, che queste donne intrattenevano con Mussolini.
L’autrice ripercorre la storia di quest’uomo carismatico della prima metà del Novecento, indagando non solo l’influenza e il rapporto conflittuale e a dir poco controverso che aveva con le numerose figure femminili e amanti che hanno costellato la sua esistenza, ma anche l’influenza che le teorie e le letture come quella di Sesso e Carattere di Otto Weininger ebbero nella sua vita.
La penna di Mirella Serri rende questo saggio divulgativo semplice, ma non banale, gustoso e di facile lettura, senza mai sminuire o perdere l’efficacia di ciò che sta analizzando e presentando. Mussolini ha fatto tanto per le donne! presenta l’oppressione femminile in epoca fascista e i tragici risvolti che le campagne propagandistiche del Duce hanno avuto fino a oggi. Una lettura interessante e particolarmente attuale.
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