Soltanto la vanità e lo scoraggiamento mi facevano a volte sentire solo con il mio amore senza fine, ma ora che correvo un rischio impostomi dal cuore sentivo di non essere più solo. Se l’amore senza fine era davvero un sogno, era un sogno comune a tutti, ancor più comune del sogno dell’immortalità o di viaggiare nel tempo, e a pormi su un altro piano non erano i miei impulsi ma la caparbietà, l’intenzione di spingere il sogno oltre i limiti della ragionevolezza e affermare che quel sogno non era l’inganno di una mente in delirio ma una realtà tangibile almeno quanto quell’altra illusione, più esile e infelice, che chiamiamo vita normale
Il libro Un amore senza fine di Scott Spencer – pubblicato per la prima volta nel 1979 e in Italia edito da Sellerio Editore, ad oggi di nuovo sotto i riflettori per la lodevole traduzione di Tommaso Pincio – torna all’attenzione anche grazie all’interesse suscitato sulla piattaforma di TikTok tra la sempre più prolifica comunità dei TikToker della generazione Z. Un capolavoro che – nonostante i relativi anni trascorsi – non manca mai di stupire e di devastare creando una connessione con il lettore, qualsiasi lettore.
Perché come dice Tommaso Pincio, leggendo la storia di David non si può far altro che immedesimarsi nel suo sentimento: «Lo detestiamo e compatiamo perché in fondo è quel che proviamo anche verso la persona che siamo stati in gioventù: ce ne vergogniamo e al contempo la rimpiangiamo. L’amore o, per meglio dire, un certo tipo d’amore, quello passionale ed esclusivo, l’amore più simile a una brama animalesca, alla forza divoratrice della natura».
Una intensa, viscerale meditazione sul primo amore, sulla passione che diventa l'unico motore di una vita. Un romanzo che continua ad attrarre generazioni di lettori, nella nuova traduzione di Tommaso Pincio. Un amore senza fine è forse il romanzo più potente che mai sia stato scritto sull'amore giovanile. Trascinante, furioso, di forte ed esplicito erotismo, racconta la storia di due ragazzi, David e Jade, e la discesa agli inferi di un rapporto assoluto e devastante.
Amore, follia e disperazione. Sono dunque questi gli ingredienti (im)perfetti per un amore senza fine come quello di David e Jane. Una storia d’amore malata, ossessiva, straziante, estrema e totalizzante.
Questo libro diventa quindi, per tutte le generazioni, un testamento eloquente sulla potenza dei sentimenti – soprattutto quelli adolescenziali nei confronti del primo e indimenticabile amore – e di come questi possano portare a influenzare totalmente la vita di un ragazzo di diciassette anni, modificandola permanentemente. La bravura di Scott Spencer risiede infatti proprio nel convincere il proprio lettore che i pensieri di David siano infatti “normali”, finendo per condividere le sue stesse ossessioni. La stessa esperienza che il lettore può vivere, ad esempio, leggendo Lolita di Vladimir Nabokov.
La lotta estenuante che David porta avanti con fatica ma con estrema convinzione per salvaguardare questo disperato amore è incredibile. David contro le convenzioni sociali, le regole, la propria famiglia, la famiglia di lei, i Butterfield, e infine Jade stessa. E al termine della storia possiamo dire che sia stato davvero lui lo sconfitto dopo che ci lascia con questa riflessione?
I miei soli rimpianti» ha detto, «e che rimpianti resteranno, sono le cose che non ho fatto. Alla fine è questo che ci affligge. Le strade che non abbiamo preso. Le persone che non abbiamo toccato
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