Siete rimasti senza scuse e noi siamo rimasti senza più tempo
Greta un giorno si sveglia e decide di non andare a scuola. Non è il capriccio di una quindicenne il suo, ma un grido di aiuto, un aiuto per il nostro pianeta.
Non mi ricordo che cosa stessi facendo o quale momento della mia vita stessi attraversando quando ho sentito parlare di Greta Thunberg per la prima volta. Di sicuro, non pensavo che quella ragazzina con le trecce avrebbe dato il via a un movimento globale in grado di mettere in dubbio l’operato dei potenti del mondo.
D’altronde, se pensiamo a Pippi Calzelunghe o Mercoledì Addams, le ragazzine con le trecce sono sempre state molto carismatiche.
È passato del tempo da quel 20 agosto del 2018, quando Greta si è seduta per la prima volta davanti al parlamento svedese. Tanto tempo se pensate che all’epoca era in prima superiore, mentre oggi, 3 gennaio 2023, compie vent’anni.
Mi chiamo Greta e sono in prima superiore. E faccio lo sciopero della scuola per il clima fino al giorno delle elezioni
Una manifestazione nata come solitaria, la sua, che però è riuscita a fare il giro del mondo.
Ancora oggi, non saprei dire il perché di tale successo. Forse il suo carattere determinato, forse il suo essere al posto giusto nel momento giusto, forse la sua giovane età.
Dicono che le imprese più grandi sono quelle che fanno più rumore, eppure Greta non ha urlato, Greta si è seduta e ha smesso di andare a scuola.
Forse il vero motivo per cui la sua manifestazione ha fatto il giro del mondo è perché quella ragazzina bionda con le trecce ha saputo trasformare l’atto di ribellione più semplice e comune, saltare la scuola, in una speranza per il nostro futuro.
A voi adulti non importa nulla del mio futuro
Futuro, è questa la parola chiave. Il futuro del nostro pianeta. Perché andare a scuola, perché obbedire alle regole, perché fare piani e immaginare un domani se la Terra sta andando verso un punto di non ritorno?
E se il suo sedersi di fronte al parlamento non ha fatto rumore, ci ha pensato il suo messaggio a urlare e arrivare in tutto il mondo.
Spesso, sentendo parlare di Greta, ho visto prevalere discorsi legati alla sindrome di Asperger, al suo spudorato tentativo di attirare attenzioni e ottenere visibilità, più che al coraggio che, quella che era all'epoca una quindicenne, ha avuto.
In realtà, l'impegno di Greta è stato molto più importante di quanto ognuno di noi possa pensare. La sua protesta, infatti, non è terminata con il ritorno ai banchi di scuola. Ogni venerdì, Greta si è fatta trovare di fronte al parlamento e dal suo esempio sono nati in diversi paesi del mondo i Fridays For Future, movimenti che si battono pacificamente per la difesa dell'ambiente.
Dite di amare i vostri figli sopra ogni cosa, eppure state rubando il loro futuro proprio davanti ai loro occhi
È il 15 marzo 2019 quando proprio i Fridays For Future realizzano il primo sciopero globale per il clima, una manifestazione che ha visto la partecipazione di quasi due milioni di persone.
Un'energia in grado di realizzare tutto questo, quella di Greta. Un impeto di speranza che non ha contagiato solo i suoi coetanei, ma che ha saputo sfondare le porte dei convegni politici internazionali.
Greta partecipa, infatti, alla Conferenza delle Nazioni Unite COP 24, tenutasi in Polonia, e non si risparmia durante il suo intervento. Dietro a quelle trecce bionde, al suo carattere determinato e al suo sguardo fiero, le sue parole sono dure, soprattutto nei confronti di chi al futuro del pianeta non ha mai pensato.
Nel 2078 festeggerò il mio 75esimo compleanno. Se avrò dei bambini forse passeranno quel giorno con me. Forse mi chiederanno di voi. Forse mi chiederanno perché non avete fatto niente, quando c’era ancora tempo per agire
E mentre il nostro mondo sta letteralmente andando in fiamme, alcuni suoi contestatori si riducono a strumentalizzare la sua sindrome di Asperger per sminuirla. Una mossa che denuncia la miopia di tante persone che non sanno guardare oltre la propria bolla di abitudine e ignoranza.
Se oggi migliaia di ragazzi, di attivisti si mobilitano ogni giorno per dare una speranza di futuro al nostro pianeta, se oggi questi stessi si battono per un domani migliore, è anche e soprattutto per Greta.
La quindicenne che ha spostato il mondo non andando a scuola compie ora vent'anni e noi vogliamo ricordarla in giro, su una barca a vela, ma soprattutto vogliamo ricordare il suo gesto di coraggio. Coraggio per noi.
Tutto questo è così sbagliato. Non dovrei essere qui, dovrei essere a scuola, dall'altro lato dell'Oceano. Venite a chiedere la speranza a noi giovani? Come vi permettete?
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