Sotto le copertine

Un Castoro tutto nuovo!

“Abbiamo festeggiato un sacco!”, sorride Renata Gorgani, amministratrice delegata e direttrice editoriale di Editrice Il Castoro, che ha fondato nel 1993 insieme a Pico Floridi e altri soci. In effetti i trent’anni appena compiuti sono stati celebrati nel corso di tutto il 2023 con iniziative, appuntamenti, la pubblicazione del primo catalogo storico e molto altro. Non è facile capire da che parte cominciare per rendersi conto di tutte le novità interessanti, a partire dal nuovo volume della serie Diario di una Schiappa (uscito il 24 ottobre) e dai tanti titoli (uno più bello dell’altro) che le lettrici e i lettori più giovani troveranno sugli scaffali, come Streghetta Nocciola di Phoebe Wahl, il geniale Le 101 posizioni per leggere di Timothée de Fombelle e Benjamin Chaud, o Kurofune, il nuovo romanzo di Marta Palazzesi. E non è tutto: a gennaio nasce Castoro Off, nuovo marchio con cui la casa editrice si apre al mondo adulto.

Stelle e ottone. The hidden society

La vita ordinaria di Ambra, studentessa alla facoltà di Architettura a Venezia, cambia per sempre il giorno in cui scompare per una settimana. Quando viene ritrovata, è senza ricordi ma porta al collo uno strano ciondolo iridescente. Nessuno sa cosa le sia successo, e Ismael, un affascinante e scontroso assistente universitario, si offre di aiutarla

Maremosso: Sono passati trent’anni dalla fondazione della casa editrice, ma fare l’editrice era il suo sogno infantile?

Renata Gorgani: No, non lo era. C’è stato un momento della mia vita in cui ho immaginato di aprire un’agenzia turistica per ragazzi… poi un breve periodo in cui ho preso in considerazione la carriera universitaria, ma ho capito presto che era tutto troppo lento e non faceva per me. E poi ho cominciato a lavorare in editoria, un po’ per caso, facendo l’ufficio stampa. Finché non si è presentata l’opportunità di acquisire, insieme a un gruppo di amici, una collana di libri di cinema dalla casa editrice Nuova Italia. All’inizio avevamo tutti un lavoro fisso, ma siamo cresciuti così tanto e così velocemente che poco tempo dopo abbiamo iniziato a dedicarci a tempo pieno alla casa editrice.

MM: Fra le qualità imprescindibili dell’editore possiamo mettere quindi la capacità di seguire il proprio istinto, di sapere cogliere un po’ al volo le opportunità che si presentano?

RG: La più imprescindibile delle qualità è quella imprenditoriale, perché una casa editrice è per prima cosa un’azienda. Questo significa sapere tenere in ordine e far quadrare i conti, osservare il mercato e gestire il proprio posizionamento… certo, vale per qualsiasi tipo di società, ma quello del libro è un mondo a parte, che può offrire sia bellissime opportunità che grandi rischi. E poi sono fondamentali la curiosità, la perseveranza: da quando noi abbiamo iniziato il mondo è cambiato almeno quattro o cinque volte, se ci fossimo fermati davanti a queste evoluzioni avremmo chiuso. Bisogna, insomma, stare sempre con occhi e orecchie aperti, possibilmente un passo avanti agli altri.

MM: Il primo approdo di quello che oggi è un gruppo editoriale di dimensioni medio-grandi – nonché primo editore indipendente italiano per ragazzi – sono stati i libri di cinema. E quest’anno, in occasione del vostro anniversario, è uscita la bellissima biografia di Greta Garbo firmata da Robert Gottlieb. Quali tracce ha lasciato il cinema nel catalogo del Castoro?      

RG: Noi abbiamo iniziato nel 1993 pubblicando 5 o 6 libri all’anno per poi arrivare a una produzione annuale di una trentina di titoli. Ma dobbiamo considerare che allora c’era un vero mercato per i libri di cinema – nelle librerie c’erano i settori dedicati. Oggi non è più così, il cinema non occupa più quello spazio – anche se casi come Barbie e Oppenheimer l’estate scorsa testimoniano forse di un interesse rinnovato – e noi ci siamo mossi in altre direzioni. Ma resta una passione che abbiamo nel DNA e continueremo a pubblicare libri legati al cinema tutte le volte che l’occasione si presenterà.

La casa editrice al completo

Diario di una schiappa. Bel colpo!

Greg e lo sport non sono fatti l’uno per l’altro. E infatti lui ci avrebbe già rinunciato, se non fosse stato per Mamma. È tutta colpa sua se ha accettato di provarci con il basket! I provini per entrare in squadra sono un disastro, ma contro ogni aspettativa, Greg si aggiudica un posto. Certo, il campionato non parte nel migliore dei modi, ma nello sport tutto può succedere.

MM: Oggi invece il core business è l’editoria per ragazzi. Come è avvenuto questo passaggio?

RG: Come dicevo noi siamo partiti subito molto bene, e presto abbiamo capito di voler crescere. Il mercato dell’editoria di cinema lo avevamo saturato, e così abbiamo iniziato a guardarci intorno, e abbiamo scelto di occuparci di bambini – bambini piccoli, intendo. È stata una decisione razionale: studiando il mercato abbiamo visto che nell’ambito degli albi illustrati, in particolare, in Italia c’era ancora tanto da fare. Siamo stati subito ben accolti all’interno della comunità dei libri per ragazzi, le cose sono andate bene e ci siamo aperti al mercato dei bambini più grandi, poi della narrativa per ragazzi, dei fumetti, dei giovani adulti. Insomma, periodicamente abbiamo aperto un pezzo di mondo nuovo.

MM: E a un certo punto è arrivato il Diario di una schiappa.

RG: Sì, ma è arrivato perché era esattamente il libro che cercavamo. Avevamo iniziato a chiedere agli editori stranieri “libri realistici ma con illustrazioni”, che sembravano non esistere. Era l’epoca del fantasy. Quando abbiamo trovato la Schiappa, l’abbiamo riconosciuto immediatamente. È stato un cambiamento importante per noi, perché prima di allora non avevamo mai gestito un bestseller, cosa che comporta tanta soddisfazione ma anche molti rischi, come tutti gli editori sanno. E certo, il fenomeno Jeff Kinney, in particolare dal terzo titolo in avanti quando è letteralmente esploso a livello mondiale, ci ha permesso di crescere e investire in altri progetti.

MM: Fra le molte iniziative per i 30 anni, a Bologna avete riunito tanti vostri autori per una “sfida a colpi di idee” su come si presenterà la letteratura per ragazzi del futuro. Cosa è emerso?

RG: Tante idee e il proposito di guardare sempre avanti, anche perché fa parte del nostro lavoro. Molti autori hanno anche espresso timori, in particolare riguardo all’Intelligenza Artificiale. Nei mesi recenti è diventato un tema molto presente e come tutte le cose nuove genera ansia e preoccupazione. Io penso però che ci si debba appropriare dello strumento, imparare a gestirlo.

MM: In fondo l’editoria ha sempre dimostrato di saper scardinare la ripetizione di un modello. I grandi successi sono spesso stati anche grandi sorprese.  

RG: Sì, certamente. L’editoria funziona così. Quando tutti stanno facendo qualcosa, improvvisamente qualcuno fa una cosa diversa e le tendenze prendono direzioni nuove. È quello che è successo quando abbiamo iniziato a pubblicare fumetti nello sconcerto generale: “Fumetti?” ci dicevano. “Ma come? In libreria?” Poi è uscito Smile di Raina Telgemeier e da allora – sono passati poco meno di 10 anni – il segmento dei fumetti è esploso. Ancora una volta, si tratta di guardare sempre avanti, senza timori.

MM: Il Castoro, che comprende anche due librerie e le edizioni Sonda e Tunué, entrate rispettivamente nel 2017 e 2018, è il primo editore indipendente nel settore ragazzi. Tanto per dare un dato, nel 2022 ha venduto 870.000 copie. La filosofia che guida la produzione si traduce in libri di qualità che “aprono prospettive indite sulla complessità del mondo contemporaneo”, che allenino il pensiero critico “per coltivare intelligenze e sguardo con ironia e originalità”. Ma un altro elemento identitario molto forte è quello valoriale: non si contano le iniziative benefiche e i progetti editoriali pensati per contribuire alla costruzione del “mondo che vorremmo”. Questo aspetto era presente nelle vostre intenzioni fin dall’inizio?

RG: Sono i nostri valori, che da sempre consideriamo importanti e fondativi. A maggior ragione da quando siamo entrati nel mondo dei ragazzi: secondo noi fanno parte delle responsabilità di un editore. I nostri non sono libri che vogliono “insegnare”, ma abbiamo una griglia di valori della casa editrice e certamente quello che pubblichiamo non va mai contro questi valori. E poi ci sono i progetti che nascono dalla spinta a un intervento più concreto o più specifico: penso a titoli come Come stelle nel cielo che racconta la storia di due bambini rifugiati, o alla pubblicazione dell’albo bilingue italiano-ucraino Custode nel bosco, o ancora a Fai rumore firmato dal collettivo Moleste contro la violenza di genere, pubblicato in sostegno della Casa delle donne Lucha Y Siesta. L’impegno civile è un aspetto importante della nostra attività: sono i valori che costituiscono la nostra anima.

Come stelle nel cielo
Come stelle nel cielo Di Victoria Jamieson;Omar Mohamed;

Omar e suo fratello minore, Hassan, hanno trascorso la maggior parte della loro vita a Dadaab, un campo per rifugiati in Kenya. La vita è dura: non c’è mai abbastanza cibo, ci si annoia e Hassan ha bisogno di cure mediche. Quando Omar ha l’opportunità di andare a scuola, sa che potrebbe essere la sola occasione per cambiare il loro futuro...

MM: Veniamo a Castoro Off. A inizio 2024 arriva sul mercato una collana dedicata ai 16+ anni. Come è nato il progetto?

RG: Noi abbiamo iniziato nel 1999 a pubblicare albi illustrati per bambini piccoli, e via via abbiamo introdotto collane per lettori sempre più grandi; ecco, qualche volta ci piace pensare che quel nostro lettore ideale sia cresciuto e sia diventato adulto. I primi semi dell’idea risalgono alla pandemia. In quel periodo siamo stati molto in osservazione e in ascolto e ci siamo resi conto che i ragazzi di quell’età ci dicevano “noi stiamo tornando a leggere, ma lo facciamo con i nostri mezzi, seguendo le nostre strade, con le nostre scelte”. Un segnale importante ci è arrivato dal successo, anche riconducibile alla presenza su TikTok, del libro di Adam Silvera L’ultima notte della nostra vita. E così abbiamo affidato alla nostra editor più giovane, Giusy Scarfone, il coordinamento di un gruppo di consulenti giovani – fra i 20 e i 26 anni – per la pubblicazione di libri di genere – cioè di libri in cui la storia è ancora più importante della scrittura, di qualità, con scrittori italiani e stranieri e qualche elemento di originalità rispetto al mercato. Esordiremo a gennaio 2024 con il romanzo Stelle e Ottone, primo volume della saga romantasy – cioè fantasy+romance – The Hidden Society: un progetto in quattro volumi scritti da quattro giovani autrici italiane, e ambientati in altrettante città italiane e relativi mondi magici. L’idea è piaciuta moltissimo anche all’estero, anche perché le città “protagoniste” sono fra le città italiane più iconiche.

MM: Quali saranno i tratti distintivi di Castoro Off, ad esempio rispetto a HotSpot, la vostra collana per 14+?

RG: Innanzitutto l’età dei protagonisti, che in Castoro Off saranno adulti, da universitari in su. E poi le tematiche, gli interessi, le dinamiche saranno adulte, come anche le storie d’amore.   

MM: Passiamo alla domanda sulla “giornata tipo dell’editore. Come comincia e come finisce?

RG: Comincia con la rassegna stampa internazionale e italiana – su Radio 3, che spero nessuno mi tolga mai – insieme a una buona prima colazione. Alla sera mi addormento con la lettura ad alta voce di un libro.

MM: Ci sono libri che le stanno particolarmente a cuore, o che l’hanno segnata in qualche modo?

RG: Non ho un libro del cuore, direi piuttosto che ho “pezzi di libri del cuore”: capitoli, passaggi o scene che vado a rileggere con regolarità. Penso alla Trilogia della Frontiera di Cormac McCarthy, in cui c’è un lungo brano dedicato alla caccia di una lupa che per me è un pezzo di grande letteratura. O all’Angeles Mastretta di Donne dagli occhi grandi, in cui un racconto inizia con la lunga descrizione dell’ombelico della zia: per me è l’essenza dei temi legati alla femminilità, alla leggerezza e alla sorellanza letti a un’epoca in cui ancora non esistevano in questi termini. E poi Ogni cosa è illuminata di Jonathan Safran Foer, che ho letto in italiano, riletto in inglese e poi di nuovo in italiano, apprezzandone la meravigliosa traduzione. Safran Foer ha anche scritto un altro testo, Se niente importa, che mi ha cambiato la vita facendomi diventare vegetariana

MM: E per concludere, un brano musicale che ama e che ci vuole consigliare?

RG: Voglio osare: la Terza Sinfonia di Gustav Mahler. Un’esplosione di energia con momenti di meditazione e silenzio.

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