Dazeroasei

La mia amica ombra di John Dougherty

Nelle nostre librerie c’è una sezione di libri, spesso albi illustrati, pensati per raccontare ai bambini argomenti non semplici da affrontare.

Argomenti che risultano complessi o spinosi, non tanto perché noi grandi non siamo in grado di parlarne, ma perché a volte ci accorgiamo che ci mancano le parole giuste, quelle che possono rendere comprensibile, che possono semplificare senza rendere mai banali questioni importanti come la guerra, la separazione, la diversabilità e il lutto.

La mia amica ombra. Ediz. a colori

Quando la lepre Betta scompare, lasciando nient’altro che uno spazio vuoto, un’ombra scura, Berto è disperato. Come può cancellare quel vuoto che è rimasto lì dove prima c’era Betta e riportare indietro la sua migliore amica? E se non fosse possibile?

Di tutti, l’ultimo è forse l’argomento più delicato, perché molto spesso coinvolge il bambino per cui cerchiamo una storia e l’adulto che gliela dovrà raccontare. Il lutto è spesso un momento di dolore condiviso e, come sottolineava la collega Aurelia nel suo splendido approfondimento sul tema del lutto, il genitore o il familiare che viene a chiedere un libro per parlare della perdita sceglie di mettere il proprio dolore in secondo piano, sceglie di dare priorità al bisogno del bambino di trovare una qualche forma di consolazione e spiegazione per la sua perdita.

© John Dougherty, Giunti Editore

Rifacendomi sempre alle parole della collega, la morte fa parte della vita e come tutte le esperienze che ci attendono e sperimentiamo, anch’essa deve trovare spazio nella letteratura, anche in quella per l’infanzia. Nuovamente i libri si rivelano lo strumento migliore per raccontare e spiegare quel che mai vorremmo dover raccontare, con storie in cui è facile identificarsi senza essere per forza la nostra. 

Per Giunti Editore è uscito un albo, il volume La mia amica ombra, che si aggiunge ai titoli necessari e importanti per raccontare il distacco. Gli autori, Dougherty e Docherty, hanno scritto e illustrato una storia delicata e tenera ma profondamente onesta, e su questo ultimo aspetto credo ci si debba soffermare, perché l’onestà è ciò di cui, a mio parere, i bimbi hanno più bisogno e soprattutto di cui hanno diritto.

Betta, una lepre, e Berto, una tartaruga, sembrano la coppia archetipica delle favole, ma qui non sono rivali in una gara di velocità. Sono invece una coppia di amici affiatata, che ha saputo cogliere e accogliere le proprie differenze facendone un punto di forza del loro rapporto. Berto e Betta si promettono che ci saranno sempre l’uno per l’altra, fino alla fine!

Ed ecco che la fine arriva all’improvviso e non ci lascia il tempo per preparaci. Betta non c’è più, al suo posto uno spazio vuoto, un’ombra scura. Questa presenza segue Berto ovunque, al suo fianco come faceva la piccola lepre, eppure lui non si sente più intero da quando la sua amica non c’è.

Nelle pagine che seguono vediamo dispiegarsi tutte le sfumature e le fasi dell’elaborazione del lutto, che per ognuno di noi ha i suoi tempi e i suoi modi. Tristezza, smarrimento, frustrazione e rabbia, tutte reazioni umane e naturali, di cui non ci si deve vergognare: Berto prova a scacciare questo vuoto con le urla, con la rabbia e infine cede al pianto.

In quel mentre, arriva l’orsa Gerda, che molto ha vissuto e offre al piccolo Berto ciò di cui forse ha più bisogno: un abbraccio e un silenzio accogliente per le sue lacrime. Gerda c’è e sta con lui finché Berto non sarà pronto.

Ogni lutto ha il suo tempo, non lo si può accorciare o confinare in alcun modo, deve maturare per potersi trasformare. Come dice la saggia orsa, spesso perdiamo coloro che amiamo, a volte partono, a volte scompaiono, a volte ci lasciano senza neanche salutare, ma restano le memorie e i ricordi, resta il piacere, inizialmente amaro, è vero, ma poi sempre più dolce, di raccontare quel che abbiamo condiviso, le gioie che ci hanno avvicinato e tutti i momenti belli che abbiamo vissuto assieme a chi ci ha lasciato.

© John Dougherty, Giunti Editore

Quel vuoto non si può cancellare, men che meno ignorare, ma lo si può riempire, colorare di bellezza. Berto comincia così il suo cammino, e nel racconto ecco che una miriade di sfumature vanno a colorare il vuoto a forma di Betta che era al suo fianco. Nell’ultima pagina, Berto e la sua amica ombra, non più scura, mano nella mano sono pronti per nuove avventure ed esperienze perché la vita continua!

È importante leggere queste storie ai più piccoli; hanno un grande valore perché le bambine e i bambini a cui le raccontiamo si possono ritrovare nei loro personaggi sentendosi al contempo al sicuro.

Le pagine offrono, infatti, un distacco che protegge chi ascolta. A volte tra quelle pagine troviamo una prospettiva che ci era sfuggita, un espediente a cui lì per lì, sul momento, non avevamo pensato e magari dalla lettura potrebbero scaturire domande e considerazioni utili. Un bimbo che chiede e fa domande ha in qualche modo deciso che quell’argomento non fa più paura come prima, ha espresso il desiderio di comprendere ed è grazie alle storie che possiamo essergli a fianco in questo momento delicato di crescita e maturazione.

Altri consigli di lettura 

La posta della redazione

La posta della redazione

Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone?
Scrivi alla redazione!

Chiudi

Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.

Chiudi

Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.

Chiudi

Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente

Chiudi

Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente