In questo graphic novel, cui Bao Publishing ha saputo garantire una confezione editoriale scintillante, si parla di noi.
Si parla del nostro rapporto con una natura che risulta sempre essere fuori scala, rispetto alle nostre ambizioni o alle nostre paure, e di quel che da questa sproporzione deriva. Si parla del nostro rimetterci alle mani di esseri numinosi e irraggiungibili per risolvere problemi che magari siamo noi stessi ad aver creato. Si parla delle aspettative frustrate, delle responsabilità e dei timori che si formano - concrezioni calcaree dello spirito - in ogni gruppo sociale.
Nell'avventura vissuta dal giovane Myco, il protagonista del graphic novel, è in fondo facile leggere un'allegoria di quel che stiamo vivendo.
A grandi linee, la storia potrebbe essere riassunta così: anni fa, un virus misterioso (ma Starace giura di aver cominciato a pensare a questa storia prima del manifestarsi del Covid... e vista la grandissima attenzione profusa alla realizzazione del fumetto, c'è da credergli) ha fatto strage degli uomini formica, creature in tutto e per tutto simili a noi tranne che nelle dimensioni. Ma questi uomini, alti poco più di una falange, hanno trovato la salvezza in un antidoto piovuto dal cielo... anzi, piovuto dalle mani di esseri montagna, creature gigantesche alle quali gli uomini formica hanno continuato a guardare, da allora, come si guarda agli dèi.
Nel momento in cui la storia raccontata in Essere montagna comincia, il virus è tornato.
E all'orizzonte non si intravede alcuna panacea per quella tribù nella quale ciascuno porta il nome di un fungo: le scorte dell'antidoto sono esaurite e gli uomini montagna hanno smesso di manifestarsi agli uomini formica.
Ecco un altro livello di lettura possibile, per questo fumetto: in Essere montagna c'è una riflessione tutt'altro che banale sulla predisposizione dell'uomo - che sia alto due metri o pochi millimetri non cambia - a delegare la soluzione dei propri problemi a quelli che Giorgio Manganelli chiamava gli dèi ulteriori.
Myco, accompagnato dalla sua sorellina, dovrà mettersi alla ricerca dell'antidoto e, durante il viaggio pericoloso che compirà, non mancherà di imparare qualcosa di importante su sé stesso.
Consiglio questo libro a tutti gli appassionati del fantasy e a chi abbia voglia di immergersi in un micromondo naturale
Questo micromondo è stato messo su carta per noi da tecniche digitali e modellazioni 3D in grado di costruire luoghi, scenografie, le cui ambientazioni si ispirano a quelle dei videogiochi di Hideo Kojima.
Non ci resta quindi che seguire il suo consiglio: restringerci per mimetizzarci tra gli uomini formica e scoprire la sua storia.
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