Angoulême 2024: i fumetti candidati ai premi

In fatto di fumetti la Francia non è seconda a nessuno: il mercato editoriale francese è tra i più floridi al mondo e il momento perfetto per dare un’occhiata ad alcuni dei suoi migliori titoli è proprio fine gennaio, grazie ai premi del Festival International de la Bande Dessinée di Angoulême (25-28 gennaio), importantissima manifestazione internazionale di settore.

I fumetti candidati ai premi sono divisi nelle categorie: Sélection Officielle (selezione principale), Sélection Patrimoine (per la conservazione di grandi classici), Sélection Jeunesse (fumetti per bambini), Sélection Polar (fumetti noir), Sélection Eco-Fauve (fumetti su ecologia e ambiente), Sélection Lycéens (per il premio assegnato da studenti e studentesse delle scuole superiori).

 

Tra i candidati non mancano titoli già editi in Italia quali Chainsaw Man di Tatsuki Fujimoto; Evol di Atsushi Kaneko; Utsubora di Asumiko Nakamura; Il viaggio di Shuna di Hayao Miyazaki; Corso di recitazione di Nick Drnaso; Monica di Daniel Clowes; Labirinti di Charles Burns; La bella casetta sul lago di James IV Tynion e Álvaro Martínez Bueno; Saga di Brian K. Vaughan e Fiona Staples; Io sono il loro silenzio di Jordi Lafebre.

Ma il bello di eventi come questo è soprattutto poter avere una panoramica di nuove, interessanti opere che, in futuro, potrebbero arrivare anche sui nostri scaffali.

Tra queste, in primis spiccano nomi a noi già noti del calibro di Shinichi Ishizuka con Blue Giant Explorer; Matthias Lehmann con Chumbo; Julia Wertz con Les imbuvables. Ou comment j'ai arrêté de boire e Frederik Peeters e Serge Lehman con Saint-Elme.

Le storie proposte per le premiazioni si muovono da viaggi spaziali senza ritorno, con riflessioni sulle proprie scelte di vita e sulla fragilità dei rapporti umani (Astra Nova di Lisa Blumen), a saghe animiste e soprannaturali di giovani donne che sfidano divieti e retaggi di una piccola comunità alpina (Emkla di Peggy Adam); dal sogno americano che si riversa nel mondo hollywoodiano dei bi-movie degli anni ‘70, a discapito di una famiglia (Blood of The Virgin di Sammy Harkham), a vicende di un moderno anti eroe alle prese con le proprie insicurezze, la continua procrastinazione e l’arrivo di una bella vicina che lo invita fuori per il fine settimana con sua cugina (L’homme gêné di Matthieu Chiara).

Molti fumetti prendono spunto da esperienze biografiche di autori e autrici o persone a loro vicine, con racconti familiari di ritorno alle origini biologiche (Hanbok di Sophie Darcq), percorsi di identità di giovani omosessuali nella Francia di fine XX secolo (Le Dernier Sergent t.1. Les guerres immobiles di Fabrice Neaud), mémoire a cavallo tra ricostruzione del passato e invenzione narrativa nati durante la pandemia (Une éducation orientale di Charles Berberian; Una Enfance de paille di Lika Nüssli).

Alcuni si fanno notare per la loro particolare veste grafica ed editoriale: Des maux à dire di Beatriz Lema, su sanità mentale e rapporto madre-figlia, è in parte ricamato a mano, con rimandi alle arpilleras cilene e decorato come una ceramica spagnola; Dum Dum dell'architetto Lukasz Wojciechowski, sullo stress post-traumatico che attanaglia un veterano della Grande Guerra, è realizzato col software AutoCAD; Suicide Total di Julie Doucet, sull’esperienza dell’autrice nell’universo delle fanzine negli anni ‘80, va oltre i confini del formato classico verso un leporello (libro a fisarmonica) in puro stile underground.

La selezione è davvero ampia, difficile da abbracciare tutta nella sua poliedrica varietà: anche tra i fumetti per i giovani troviamo racconti dolci e quotidiani (Bȃillements de l’après-midi t.1 di Shin’ya Komatsu; Nunuche di Guillaume Bianco e Marie Kerascoët; Pépin et Olivia t.1. La grande fête de rien du tout di Camille Jourdy) insieme a racconti adolescenziali dalle tematiche attuali tra tumulti emotivi, femminismo e impegno socio-politico (Eddie & Noé t.2. Les agitateurs di Max de Radiguès e Hugo Piette; L'été du vertige di Adlynn Fischer; Les Petites Reines adattamento di Magali Le Huche del romanzo di Clémentine Beauvais).

Ma il mercato editoriale francese guarda anche all’Italia e un’ultima menzione d’onore va a tre nostri autori: Lucia Biagi, candidata nella Sélection Polar con il suo The cyan’s anthem, noir sociale “a tre colori” di lotta a classismo e privilegi; Miguel Vila, candidato nella Sélection Officielle con Fiordilatte, storia di provincia tra ossessioni erotiche e dipendenza affettiva; Alessandro Tota, candidato nella Sélection Officielle con L’illusion Magnifique, livre 1. New York 1938 (inedito in Italia), nel quale si parla della nascita dell’industria fumettistica americana.

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I fumetti del Festival International de la Bande Dessinée

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