Una stampa libera può essere buona o cattiva, ma senza libertà, la stampa non potrà mai essere altro che cattiva
Nel 2022, l’Italia non brillava tra i Paesi del mondo per libertà di stampa. Non era neppure quella messa peggio – al centottantesimo posto, l’ultimo, c’era la Corea del Nord, ma è davvero una consolazione? – ed era nella metà alta della classifica, ma vedere il diritto dello Stato in cui si vive piazzarsi al 58° posto è deludente e preoccupante. Se ci guardiamo attorno, in senso geografico, ma anche temporale, ci rendiamo conto in un attimo di quanto la situazione sia grave, in effetti.
La proliferazione delle fake news, di cui ora si parla di nuovo molto meno e che, a tutta prima, sembra non avere a che fare con la libertà di stampa, è stata favorita da una serie di eventi globali e locali: la pandemia, la guerra russa, il cambiamento climatico. La strumentalizzazione di questo fenomeno è uno dei pericoli per la libertà di stampa: troppe informazioni e troppi autori di cui non si conosce l’affidabilità giustificano un mediatore tra la pubblicazione e il fruitore, tra la notizia, in questo caso, e chi la riceve. Il punto è sempre chi è il garante, e chi garantisce, di fatto, per lui. Ma non è la sede per divagare.
Chiunque ha il diritto alla libertà di opinione ed espressione; questo diritto include libertà a sostenere personali opinioni senza interferenze ed a cercare, ricevere, ed insegnare informazioni e idee attraverso qualsiasi mezzo informativo
Fa sempre comodo citare documenti come la Dichiarazione per certificare che un diritto esiste, e per questo deve essere applicato – pena, lo stigma di non rientrare tra i Paesi civili. È meno facile capire cosa il diritto significhi e come trovi spazio intorno a noi. Per esempio, in qualche forma la libertà di stampa esiste come legge in Svezia dal 1766. Non ne è una diretta conseguenza, certo, ma ciò contribuisce senz’altro a posizionarla ogni anno nella parte alta di quella classifica di cui sopra – il 58° posto, lo stesso anno, inseriva Dei delitti e delle pene nell’indice dei libri proibiti.
In Italia le cose sono sempre state un po’ controverse, dal punto di vista della libertà (non siamo al bar, perciò non si dirà che le cose sono andate male perché c’è il papa). Al di là dell’inquisizione medievale e moderna, ovviamente anche il fascismo ebbe una grossa parte nella censura. È celebre la massima di Mussolini secondo cui la stampa, in Italia, è sommamente libera perché rende conto a un solo regime. Ma non tutti, credo, sanno che anche nella nostra bella Costituzione la libertà di stampa non è così libera come ci piacerebbe.
L’articolo 21 pone una condizione, anzi, due: la censura può avvenire per atto motivato dall’autorità giudiziaria o per i reati d’opinione o per quelli contro la morale. Questo non significa che in Italia la libertà di stampa non sia applicata, solo, però, che non è applicata in senso assoluto, svincolata da condizioni. Il che accade perché anche laddove la democrazia sembra aver attecchito bene, dove ci si considera un Paese libero e avanzato, ecco, anche lì, la libertà di stampa fa paura.
Se qualsiasi voce che disturba la versione ufficiale per cui va tutto bene, non può alzarsi che a proprio rischio e pericolo, che garanzie abbiamo di poter mai affrontare i problemi veri dell’Italia?
In una rassegna del genere, con l’occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa, non può mancare una menzione a Feltrinelli, l'editore che negli anni settanta e ottanta pubblicò libri considerati scandalosi o che già erano stati censurati altrove. Come Il dottor Zivago di Pasternak o i romanzi di Henry Miller, per citarne alcuni. In questa nostra bibliografia, oggi, vogliamo raccogliere tutti quegli scrittori e quelle scrittrici che hanno pubblicato le proprie opere e se le sono viste censurare, ritirare dal commercio, o che ancora oggi sono banditi in certe parti del mondo.
Sono scrittori e scrittrici controcorrente che hanno messo nero su bianco la libertà, e che oggi devono esserci d’esempio perché di roghi di libri non ce ne siano più, qui come altrove.
Legenda
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I romanzi più famosi, censurati
Di
| Sperling & Kupfer, 2018Di
| Garzanti, 2014Di
| Mondadori, 2017Di
| Feltrinelli, 2021Di
| Feltrinelli, 2013Fiction e saggistica scomodi
Di
| Adelphi, 2022Di
| Lindau, 2022Di
| Feltrinelli, 2014Di
| Einaudi, 2014Di
| Mondadori, 2011Di
| Adelphi, 2007Di
| Neri Pozza, 2016Di
| Feltrinelli, 2013Di
| Feltrinelli, 2014Di
| Mondadori, 2016Per capire la libertà di stampa
Di
| Solferino, 2021Di
| Laterza, 2022Di
| Treccani, 2019Di
| Solferino, 2023Di
| Il Mulino, 2020Di
| Feltrinelli, 2022Di
| Bompiani, 2022Di
| Pgreco, 2020Di
| La nave di Teseo, 2019Di
| Produzioni Nero, 2019Di
| Marsilio, 2022Di
| EGA-Edizioni Gruppo Abele, 2017Di
| Mondadori, 2018Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
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