10 libri sul comò

Libri censurati che hanno visto la luce

Illustrazione di Sara Ruggieri, 2022, diplomata presso l'Istituto Europeo di Design di Milano

Illustrazione di Sara Ruggieri, 2022, diplomata presso l'Istituto Europeo di Design di Milano

“Censura del 1500?”. “Ce l’ho”.

“Censura americana?”. “Ce l’ho”.

“Libertà di espressione?”. “Manca”.

La cancel culture che ha portato a censurare in Tennessee Maus, di Spiegelman, non è una novità. Tanti dei libri che abbiamo in libreria e che abbiamo amato nascondono tra le proprie pagine profumo di censura (e se siete interessati alla tematica della cancel culture, qui una nostra recensione a un'importante libro sul tema). 

Quanti al liceo sono stati costretti a leggere Chichibio e la gru, ma quanti sanno che il Decameron è stato censurato? Forse per i suoi temi un po’ osé o per quell’atmosfera amorosa che non troppo andava d’accordo con la morale della Chiesa. Alla fine, cosa avevano fatto di male un povero cuoco e una gru… Sicuramente non avevano preso ispirazione da Mr Grey. Eppure, hanno avuto la stessa sorte! 

Sembra strano paragonare testi di così diverso contenuto ed epoca, ma è sulla risonanza che la loro censura ha avuto che ci vogliamo soffermare. Partendo dal Decameron e arrivando a Maus, vediamo che la censura di queste opere non è di certo passata inosservata. Indice dei libri proibiti per Boccaccio, stampa e social avversi per Maus. In questa diversità di epoca e di stile due cose in comune: la risonanza della censura e il loro conseguente successo. Un caso che Maus sia balzato in cima alle classifiche dopo la sua censura in America? 

Se la censura può paradossalmente incentivare il successo di un libro, sappiamo anche che questa si cela nelle pagine più inaspettate. La ritroviamo, infatti, anche nel Mago di Oz. Ed è ancora una volta l’America a proibire qualcosa, questa volta non solo in Tennessee, ma in molte biblioteche e scuole americane. D'altronde, non si poteva pensare a una protagonista femminile così indipendente. Ah, povera Dorothy!

Ma se parliamo di maghi, anche il più famoso maghetto della storia non ha avuto vita semplice, sicuramente non in Ungheria o negli Emirati Arabi, vero Harry? Anche se... forse la censura più forte per il bambino sopravvissuto è arrivata, indovinate un po', dall'America. Criticato in particolare dalle Chiese di molti paesi, negli Stati Uniti Harry Potter è stato accusato di promuovere la stregoneria e l'occultismo. Insomma, noi bambini cresciuti a pane e Harry Potter saremmo stati fan di un capolavoro di inganni satanici.

E se spesso un libro parla di società, uomini e verità, un libro può anche trascinarsi con sé tutti questi fattori nella sua pubblicazione, un po’ come ha fatto il Dottor Zivago. E se la risonanza che le censure di Maus, Harry Potter e Decameron ci avevano impressionato, Pasternak si è decisamente superato. Pensate che dopo la sua candidatura al Nobel, le autorità sovietiche, contrarie all'opera fin dall'inizio, si mobilitarono per impedire la vittoria in ogni modo. Peccato che nel 1958 il Nobel andò proprio a lui...

Attenzione, però, non si parla solo di grandi libroni e guerre civili. La censura è anche roba di paesi immaginari. Se vi chiamate Alice: non andate in Cina. Lì gli animali non parlano, non è di sicuro il paese delle meraviglie. Ma ci dev’essere un serio problema con gli animali nel mondo orientale. Non possono né parlare né stare in una fattoria. Strano. A farne le spese sempre gli animali parlanti in entrambi i casi ritenuti sovversivi, un po' perché pericolosamente simili agli uomini, un po' perché capaci di minare il delicato equilibrio tra oriente e occidente. 

Ma di stranezze ce ne sono tante eh. Pensate che uno dei libri antirazzisti per eccellenza è stato vietato perché… perché conteneva la parola "ne*ro". E niente, è diventato subito razzista.

Alla fine, basterebbe poco per evitare il destino di Persepolis, basterebbe ricordarsi che tutti, quando nasciamo, siamo nudi!

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