«Si vivono più avventure su una scacchiera che su tutti i mari del mondo», diceva lo scrittore francese Pierre Mac Orlan. Inoltre parlando (o leggendo) di scacchi si può trattare qualunque argomento. Ecco perché la letteratura che tocca il tema scacchi è così ampia, piacevole, intrigante.
Per imparare le mosse, l’ideale è un manuale per principianti. Per capire invece perché gli scacchi sono così affascinanti, densi di significati, e come hanno saputo attraversare i secoli restando sempre giovani, è meglio iniziare imparando la loro storia, quella classica di Shenk o quella più recente di Leoncini: quest’ultima tratta abbondantemente di come il comunismo e il nazismo hanno tentato di “ideologizzare” il gioco. E proprio nell’epoca cupa di Hitler sono ambientati la Novella degli scacchi di Zweig, probabilmente il più bel racconto mai scritto sull’argomento, e La variante di Lüneburg, del nostro Maurensig. Gli scacchi in questi due romanzi diventano metafora, ambigua, della lotta della libertà contro l’oppressione, ma al tempo stesso si rivelano una sorta di “prigione mentale”, un’ossessione da cui è difficile uscire.
Di collusione con il nazismo è stato accusato uno dei più grandi scacchisti della storia, Alexander Alekhine, di cui proprio in questi giorni è stata tradotta una biografia romanzata. E ha dovuto fare compromessi con il comunismo un altro grande, Mikhail Tal, che però, al contrario del cupo Alekhine, ha vissuto il suo genio scacchistico con gioia e allegria, anche a costo di dissipare il suo talento e la sua stessa esistenza. L’epoca di Tal, gli anni ’60, era la stessa di Beth Harmon, la campionessa nata dalla fantasia di Walter Tevis, il cui libro è diventato una fortunatissima serie tv.
Ma gli scacchi possono ispirare anche la soluzione di problemi filosofici, come insegna Massimo Adinolfi in un suo splendido e recentissimo libro. E, visto che sono una violenta battaglia, suggeriscono anche pensieri omicidi: il gioco è protagonista di tanti gialli classici, da Van Dine, ad Agatha Christie, a Stout e al nostro Scerbanenco, ma noi vi consigliamo un romanzo recente, che unisce intrigo, passione ed ironia. Infine, gli scacchi hanno ispirato decine di film e sono presenti in altre centinaia. Quali? C’è un libro che li elenca tutti. E noi scommettiamo che dopo tutte queste letture, anche se non siete esperti, vi verrà voglia di iniziare a giocare...
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