Star del cinema, «quello con la A maiuscola», e icona di bellezza, nasce Luigia a Subiaco nel 1927. Suo padre era un facoltoso produttore di mobili che perse le sue proprietà a causa di un bombardamento angloamericano. Una carriera straordinaria la sua, partita come modella di fotoromanzi (sotto lo pseudonimo di Diana Loris) dalla provincia romana fino al successo patinato di Los Angeles.
Nel 1950, Gina volò dal miliardario e scopritore di dive Howard Hughes, che la invitò nella Mecca del Cinema. Quando intuì che stava per essere chiusa in una gabbia dorata, tornò precipitosamente nella città capitolina. Il contratto in esclusiva che aveva già firmato le impedì fino al 1959 di lavorare negli States, ma non in produzioni americane girate in Europa, come poi in effetti avvenne.
È stata diretta dai più grandi: Lattuada, De Sica, Monicelli, Germi. Sul versante USA, da Vincent Sherman, John Huston, Carol Reed, King Vidor, John Sturges, Melvin Frank e Robert Z. Leonard. «Attrice per caso» che sognava di diventare pittrice (con un diploma di Belle Arti), la Lollo ha recitato con mezza Hollywood: da Rock Hudson a Tony Curtis, passando per Sinatra fino a Connery e Bogart. È stata Esmeralda del Gobbo Anthony Quinn e la regina di Saba tra le braccia di Yul Brynner.
A consacrarla è Pane amore e fantasia al fianco di De Sica, seguito dal fortunato sequel, in cui incarna l’esuberante Maria De Ritis, detta la Bersagliera. Personaggio ispirato a «Lucietta bella» (Lucia Travaglini), che nel primo Novecento fece perdere la testa per la sua avvenenza. Nel 1955, Gina diventa La donna più bella del mondo nel biopic sulla cantante della belle époque, Lina Cavaleri, dove sfodera una splendida voce da soprano seducendo Vittorio Gassman.
Per noi, la Lollo sarà per sempre la fata turchina dai capelli viola del Pinocchio (1972) di Luigi Comencini, il debutto in tv che la consegnò alla memoria collettiva. Insieme alla «rivale» Sophia Loren, Gina Lollobrigida ha creato l'immagine della diva e sex symbol made in Italy.
Durante la sua carriera leggendaria, ha collezionato numerosi riconoscimenti, tra i quali un Golden Globe, una candidatura ai BAFTA, sette David di Donatello e una stella sulla Hollywood Walk of Fame. Negli anni settanta, l’attrice iniziò una seconda professione come fotoreporter, che la portò a intervistare Fidel Castro.
Brillante, tenace, eclettica. Quando il cinema non le offrì più ruoli interessanti, lei si dedicò all’arte, alla scultura e alla fotografia. Negli ultimi anni, è stata spesso al centro delle cronache per questioni private legate alla sua sfera affettiva.
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