News

Cinque anni senza Alessandro Leogrande 

Immagine tratta dal libro "Fumo sulla città" di Alessandro Leogrande, Feltrinelli, 2022

Immagine tratta dal libro "Fumo sulla città" di Alessandro Leogrande, Feltrinelli, 2022

Cinque anni senza Alessandro Leogrande.
Cinque anni di assenza nei quali è cresciuta, giorno dopo giorno, la consapevolezza di quanto, assieme a quella voce, sia venuto a mancare uno fra i più sensibili, lucidi e coraggiosi interpreti delle complessità e delle contraddizioni in cui la nostra società si dibatte

Ma il tempo trascorso da quel 26 novembre 2017, in cui un malore ha portato via il giornalista e scrittore tarantino, non è passato invano, per coloro che hanno saputo ascoltarne la lezione: prova ne sia il continuo riferimento che alla sua opera viene fatto da fonti diversissime per estrazione culturale e approccio politico.

Sì, la frontiera che Leogrande ha cantato nel suo libro forse più celebrato e bello è un limite mobile, come mutevoli sono i modi in cui la società riesce a individuare e creare nuove zone di esclusione. Ma i libri e le parole di Leogrande continuano a dirci che è giusto non rinunciare a interpretare la complessità, non cedere di un millimetro di fronte agli imperiosi e ideologici massimalismi cui sempre più spesso siamo chiamati ad aderire.
Leggiamo il presente, impugniamone la ricchezza con gli strumenti di cui disponiamo, ogni giorno dotandoci di nuovi strumenti: la ricompensa è grande.

In occasione dell’anniversario della scomparsa di Alessandro ripercorriamo, assieme ad alcuni fra quanti l’hanno conosciuto, una parte dei temi da lui affrontati e scopriamo qualcosa in più sulla sua vita.

La frontiera
La frontiera Di Alessandro Leogrande;

Leogrande ci porta a bordo delle navi dell'operazione Mare nostrum e pesca le parole dai fondali marini in cui stanno incastrate e nascoste. Ci porta a conoscere trafficanti e baby-scafisti, insieme alle storie dei sopravvissuti ai naufragi del Mediterraneo al largo di Lampedusa; ricostruisce la vicenda degli eritrei, popolo tra i popoli forzati alla migrazione da una feroce dittatura.

Alla sua Taranto, città nella quale era nato, Leogrande ha dedicato impegno intellettuale, politico e civile, facendone anche terreno di un giornalismo investigativo dedicato alla criminalità organizzata.

Scrittore per il Corriere del Mezzogiorno, collaboratore di Rai Radio 3 e vicedirettore de Lo Straniero, rivista culturale diretta da Goffredo Fofi, continua a vivere attraverso parole, libri e reportage che testimoniano il grande percorso di un intellettuale che non si è mai tirato indietro di fronte alle ingiustizie, ai soprusi e ai problemi sociali.

Partendo dalla città natìa, raccontata nel suo primo libro Un mare nascosto, seguito da Fumo sulla città, con Uomini e caporali ha denunciato lo sfruttamento della filiera agroalimentare, invitando al cambiamento. Il lavoro con i migranti e i profughi raccontati ne Il naufragio e La frontiera è uno dei suoi impegni più profondi e riconosciuti. In Argentina, poco prima di morire, ha approfondito le dittature militari che si sono susseguite nel Paese negli ultimi cinquant'anni, dimostrando come nessun confine, per lui, sia mai stato invalicabile.

Le sue idee pendevano sempre dalla parte dell'umanità: quasi infinito è il reticolo di relazioni che ha tessuto per elaborare le sue inchieste, cercando di dare una voce ad ognuna delle persone che incontrava. Dagli operai dell'Ilva ai sindacalisti, fino alle vittime del caporalato e di una guerra molto spesso persa in mare. 

Per lui l'Italia avrebbe dovuto essere il centro esatto in cui socialismo e pacifismo potessero convivere al meglio, desiderio che dai suoi occhi trapelava spesso durante le interviste. 

Tra queste, memorabile fu quella del 2016 con Feltrinelli, quando in occasione dell'uscita de La frontiera raccontò delle difficoltà riscontrate nel distaccarsi dal profondo dolore vissuto dai migranti, confrontandosi con «il male, la sofferenza o ciò che ne rimane nelle carni, nei corpi delle persone».

Eppure, Alessandro Leogrande ha dimostrato, anche nella sua ultima opera, di saper portare ai nostri occhi ciò in cui credeva senza remore: la verità

HANNO DETTO DI LEOGRANDE


Penso soprattutto ai migranti, che nel dibattito pubblico si riducono ad astrazione, a qualcosa che nessuno vuole in casa sua, è questo l’implicito: che senso avrebbe se no il rimpallo di respingimenti, le attese nei porti? [...] Più seriamente, si può invece, a questi migranti, queste entità scura e indefinita; gli si può chiedere chi sono, raccontare, dare parola. È quando si fa questo che avviene lo scarto, tra noi e loro, e avviene il riconoscimento e l’ascolto, l’umanità.
Ma sono esercizi complessi, che richiedono donne e uomini capaci di farlo… a me piacerebbe esserne in grado, ma rimango “u milaness”, si sente l’odore della città, forse. Leogrande, invece, ne era capace, ed è proprio in questo che la sua mancanza si configura come un vuoto.

Luca Novelli, scrittore e giornalista
Con la sua lucida interpretazione della realtà sociale, Alessandro Leogrande ci ha indicato l’unica linea di confine cui non possiamo rinunciare: quella dei diritti. Come ai tempi delle rivolte dell’Arneo di metà Novecento, c’è bisogno di uno sforzo collettivo per spostare con maggiore determinazione in avanti in avanti gli equilibri sociali. A dieci anni dagli arresti dell’inchiesta Sabr, del resto, non abbiamo ancora una verità giudiziaria.

Gabriele De Giorgi, redattore e scrittore

La biografia di Alessandro Leogrande, a cura di Chiara Paris

Alessandro Leogrande nasce a Taranto il 20 maggio 1977. Frequenta il Liceo Classico e inizia presto a impegnarsi nelle attività di volontariato cittadine. 

Dopo la laurea in filosofia alla Sapienza di Roma si dedica al giornalismo di taglio investigativo. Intrattiene una fitta collaborazione con la rivista “Lo Straniero”, diretta da Goffredo Fofi, di cui diventa presto vicedirettore. Nel corso degli anni scrive per svariati quotidiani e riviste, tra le quali: “Minimaetmoralia”, il “Corriere del Mezzogiorno”, “Internazionale”, “Pagina99”, il “Riformista”.

Nel 2000 pubblica Un mare nascosto, un testo dedicato alle mafie nelle sue nuove forme, a partire da un’indagine sulla sua città di nascita, Taranto. 

Nel 2008 esce per Feltrinelli Uomini e caporali. Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud, un romanzo-inchiesta in cui denuncia le condizioni di sfruttamento e assenza di diritti dei braccianti stranieri impiegati nella raccolta dell’”oro rosso” del sud Italia.

Nel 2011 Leogrande pubblica per Feltrinelli Il naufragio. Morte nel Mediterraneo, con il quale vince il premio Ryszard Kapuscinski e il Premio Paolo Volponi. Il libro ricostruisce la vicenda della nave albanese Katër i Radës, affondata al largo di Otranto nell’aprile 1997 dopo essere entrata in collisione con una nave della Marina militare italiana.

Nel 2013 esce Fumo sulla città, pubblicato con Fandango. Il libro è dedicato all’Ilva di Taranto, alla controversa relazione tra tutela del lavoro in quanto diritto, cura del patrimonio ambientale e tutela della salute dei cittadini. Nel reportage, sono soprattutto la prospettiva storica e i punti di vista dei testimoni lo strumento per spiegare la complessità del presente. 

Il 3 ottobre 2013 una barca di profughi partiti da Tripoli si ribalta alle coste di Lampedusa causando la morte di 368 persone. Questa strage è una delle “molle narrative” del libro La frontiera, pubblicato per Feltrinelli due anni dopo (2015). Il libro raccoglie una serie di storie di sopravvissuti e di isolani impegnati nelle operazioni di salvataggio, ma va anche oltre, al cuore delle cause che ogni anno determinano il viaggio di migliaia di persone verso l’Europa.
La Frontiera guarda alle migrazioni contemporanee come alla punta dell’iceberg di sommovimenti più profondi: le instabilità politiche dei paesi di partenza, il passato coloniale europeo, i traumi politici e storici che precedono le partenze massive.

Il 26 novembre 2017 Alessandro Leogrande muore improvvisamente nella sua casa di Roma per via di un malore. 

Potrebbero interessarti anche

La posta della redazione

La posta della redazione

Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone?
Scrivi alla redazione!

Chiudi

Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.

Chiudi

Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.

Chiudi

Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente

Chiudi

Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente