Diario di bordo

Lo zelo dei giornali contro Soumahoro

© Eugenio Flickr

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Giovedì 24 novembre

Più si invecchia, più si diventa ingenui; sarà per questo che mi ha molto turbato la vicenda di Aboubakar Soumahoro, che oggi domina la nostra conversazione.

Il sindacalista africano eletto in parlamento, il nuovo difensore degli “invisibili”, come Giuseppe Di Vittorio lo fu dei “cafoni” è investito dal sospetto vago di essere coinvolto nelle malversazioni di suoi parenti nella gestione di un campo profughi in provincia di Latina. I fatti, di tre anni fa (e peraltro l’indagine è ancora agli inizi) – sono “trapelati” dagli ambienti giudiziari della procura di Latina e ai giornali di destra non è parso vero potere attaccare frontalmente “la star” della sinistra, ancorché africano, e autore di denunce sociali che nessun bianco aveva finora portato avanti con uguale tenacia e convinzione; e quindi capace di ottenere risultati.

Ognuno fa il suo mestiere, per carità. I giornali, e i politici di destra, ci hanno raccontato per anni di scafisti, di Bibbiano, di Mimmo Lucano, di immigrate che sui barconi si smaltano le unghie e di “zecche comuniste” venute dalla Germania per minare la nostra sovranità. E adesso arriva questo Soumahoro, che chiede di aumentare i salari agli schiavi del pomodoro e addirittura di mettere un bollino sui pomodori ai supermercati che attesti che i lavoratori sono trattati con giustizia. Ma solo se effettivamente lo sono. Non va, si saranno detti: è nero, è pericoloso. Distruggiamolo.

Ma la cosa che mi ha stupito è come abbiano abboccato giornali che sono per tradizione “liberal” e che dovrebbero aver imparato, dalla storia di questo paese, la lezione del garantismo. Macché! Pistaroli zelanti e scatenati, dichiarazioni di colpevolezza con largo anticipo; e non solo: “consigli alla sinistra”: non fatelo più, controllate bene chi mettete in lista, ma come avete fatto a non vedere che era un impostore? Mi sono chiesto del perché di tanto zelo, forse anche a sinistra sopravvivono reazioni ataviche.

Confesso che non me l’aspettavo, ma questi sono tempi in cui succedono tante cose che non ti aspetti.

Sono sicuro che Soumahoro vincerà le sue battaglie, anche perché sono le stesse di tanti di noi bianchi.

Ma forse ci vorrà molto tempo; e questo è il tema della rubrica di domani, che avrà per protagonisti lavoratori agricoli, schiavi e immagini che nessuno avrebbe voluto vedere.

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