A Roma, circa un quarto della forza lavoro, il 25,1%, è occupata nel settore pubblico. Una percentuale cinque punti sopra la media nazionale. Ma niente posti fissi
Roma è una città piena di contraddizioni e paradossi, uno fra tutti quello del precariato permanente. Alla capitale è dedicata la seconda inchiesta della rassegna Giovani senza mercato, marcato senza giovani ideata dalla Fondazione Feltrinelli in collaborazione con The Adecco Group: il titolo è anche questo un paradosso, Di ruolo precario. Il 15 novembre, alla libreria Feltrinelli di largo Argentina a Roma, l’autrice della ricerca, Lidia Baratta di “Linkiesta” dialogherà sul tema con Andrea Ciarini, docente alla Sapienza, Alessandra Spagnolo, Public Sector Director di The Adecco Group, e Sara Menafra, vicedirettrice di “Open”. Un’occasione per sentire dalla viva voce di chi ha condotto l’inchiesta i risultati e i racconti dei testimoni, e per avere uno scambio con il pubblico su un argomento complesso e sfaccettato.
Roma è stata a lungo la capitale del posto fisso. Tra Parlamento, ministeri, enti di vario tipo, scuole, università, società partecipate, qui è nato e cresciuto il centro nevralgico della pubblica amministrazione italiana
Finché, non si legge nella ricerca, «sulle casse statali non sono piombate due parole: blocco del turnover e spending review». Finché accanto ai contratti a tempo indeterminato non hanno iniziato a sedersi i precari e gli esterni, dalla scuola alla sanità, in tutti quei luoghi, cioè, dove è ancora più fondamentale la continuità lavorativa per ottenere buoni risultati. L’istituzione scolastica è la prima a venire in mente: forse perché da tempo flagellata dall’inefficienza e dall’incuria dei governi è quella con cui abbiamo più dimestichezza. Il suo funzionamento, poi, è alla portata di tutti, perché tutti ci hanno a che fare, prima o poi. Ma, da qualche anno, l’accesso alle scuole come dipendenti è assoggettato a una serie di sigle anziché alla preparazione e ai concorsi: Tfa, Gae, Gps, Mad. «Regole di reclutamento», una chiamata alle armi per tappare una falla come si può. Ma tra graduatorie non riconosciute e contratti brevissimi, gli insegnanti diventano più che altro babysitter atti solo a fare da guardiani agli studenti.
Ma la precarietà, tra contratti e stipendi a singhiozzo, è discontinua per definizione. Un controsenso per i servizi pubblici, dall’istruzione alla sanità, che devono invece garantire l’erogazione quotidiana
Ma l’inchiesta non si ferma alla scuola, allargandosi a tutta la pubblica amministrazione. I concorsi, un tempo presi d’assalto perché garanti di stabilità e lavoro, si sono progressivamente svuotati. Anche la sovrabbondanza di bandi che sta emergendo con i fondi del Pnrr non fa gola: si legge chiara la scadenza, 2026, perché il piano arriva sino a lì, ed è chiara la sottotraccia. Dopo c’è il precariato. Ma anche prima, perché finché non si arriva alla stabilità, la bestia nera della disoccupazione incombe sul futuro, prossimo o più lontano non ha importanza. Significativo è il caso dei navigator, le figure adibite a cercare lavoro per chi percepisce il reddito di cittadinanza. Dopo l’annuncio di Di Maio dell’abolizione della schiavitù, fatto nell’ottobre 2021, quasi duemila navigator sono rimasti senza lavoro. Per gli altri si apre la stagione del precariato, appunto, fino all’assurda situazione testimoniata da Edoardo, avvocato di trent’anni: «Ero un disoccupato che doveva trovare lavoro per gli altri disoccupati».
Capire il mondo del lavoro, oggi, non è semplice, ma è un’emergenza. Per questo le tre inchieste di Fondazione Feltrinelli cercano di gettare luce su un fenomeno che subiamo tutti, in tutta Italia. Puoi leggere l’articolo sulla prima inchiesta su Napoli qui e visitare il sito fondazionefeltrinelli.it per leggere le ricerche integrali.
Giovani senza mercato, mercato senza giovani: gli eventi
15 novembre, 18.30, libreria Feltrinelli di largo Argentina a Roma: Di ruolo precario. Intervengono Lidia Baratta, giornalista di “Linkiesta” e autrice dell’inchiesta sulla città, Andrea Ciarini, docente alla Sapienza, e Alessandra Spagnolo, Public Sector Director di The Adecco Group Italia.
6 dicembre, 18.30, Taranto: Un futuro oltre l’acciaio. Taranto, tra disoccupazione giovanile e nuovi orizzonti di sviluppo.
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