Senza la musica per decorarlo, il tempo sarebbe solo una noiosa sequela di scadenze produttive e di date in cui pagare le bollette.
Alla fine di ogni anno è tempo di fare bilanci, e questa volta non possiamo evitare un resoconto discografico dell'anno appena passato. Si sa, la musica è nostra grande compagna, e quante volte ci sarà capitato quest'anno, di avere in mente una particolare canzone in un momento specifico? Dischi e vinili che ci hanno fatto piangere, ridere, che ci hanno fatto pensare e hanno aperto nuovi punti di vista sulle cose della vita di tutti i giorni.
Non possiamo non citare due grandi successi di quest'anno, uno internazionale e l'altro nostrano. 1989 (Taylor's Version) di Taylor Swift e X2VR di Sfera Ebbasta, due opere molto intime ma diametralmente opposte di artisti diversissimi. Un po' il paradigma di quest'anno appena trascorso.
Ma non sono stati di certo gli unici dischi che ci hanno emozionato. Ne abbiamo selezionati dieci: scopriamo insieme i dischi e vinili di questo tumultuoso 2023 attraverso i sentimenti, le emozioni e gli stati d'animo che ci hanno fatto provare!
L'urgenza del cambiamento
Nel suo nuovo album Tredici canzoni urgenti, il cantante Vinicio Capossela esplora le emozioni umane e le problematiche dei nostri giorni, in un turbinio di sensazioni in cui proprio l'urgenza diventa il filo conduttore: urgenza di cambiare, di evitare che le crisi e le guerre prendano il sopravvento negli spazi e nelle nostre vite, in una società di oggi in cui l'esposizione e la semplificazione di tutto fanno da corollario alla nostra esistenza.
Tredici nuove canzoni che nascono dalla necessità di confrontarsi con le problematiche più stringenti di un mondo in cui ogni cosa, compresa l’emozione, è stata domiciliarizzata e su cui si va abbattendo la peggiore delle catastrofi: la guerra, con tutto il corollario di avvelenamento, di semplificazione, di inflazione, di vanificazione di ogni sforzo “culturale".
La sorpresa
In The Ballad of Darren, il gruppo dei Blur torna dopo otto anni con una riflessione su quello che è il senso della vita a cinquant'anni, sulla provvisorietà del tutto e l'immanenza del niente. Un canto collettivo in cui è la sorpresa delle nuove scoperte in una fase diversa dell'esistenza a fare da protagonista, per ricordarci che ogni momento che viviamo porta con sé delle cose nuove, sempre con un occhio a quello che è stato - e che rimane - e a quello che sarà, che non è ancora.
Dopo 8 anni i blur pubblicano il loro primo album in studio dal titolo The Ballad of Darren , con 10 nuovi brani, il 21 luglio su etichetta Parlophone. Prodotto da James Ford e registrato allo Studio 13 a Londra e nel Devon, The Ballad of Darren é il nono album in studio della band, il loro primo dopo il successo in classifica di The Magic Whip del 2015, con la cover del fotografo britannico Martin Parr.
La frammentarietà
Nel loro Bird Machine, il gruppo Sparklehorse ha recuperato le poche registrazioni postume del cantante della band Mark Linkous, morto suicida nel 2010. Dopo tredici anni esce così il nuovo album, che si porta dietro un'inevitabile sensazione di struggimento e nostalgia. Ma ciò che ci restituisce è anche la frammentarietà delle nostre esperienze di vita e dei sentimenti, quasi come possano davvero essere recuperati in studio anni e anni dopo la nostra scomparsa. Perché tutto scorre, sì, e qualcosa che buchi il tempo e lo spazio rimane sempre, inevitabilmente.
La ribellione
L'album My Back Was a Bridge For You To Cross di Anohni ci restituisce invece resistenza: ciò che la cantante transgender vuole comunicarci è il senso di oppressione totale della società capitalista - una società che non vede o non vuole vedere ciò che ci circonda: il riscaldamento globale, il cambiamento climatico, la sempre più galoppante xenofobia e transfobia. Ma Anohni non ci sta e attraverso la sua voce vuole scuotere le nostre coscienze a ribellarci ad un mondo in cui l'abbruttimento e l'odio stanno diventando motivi di coesione sociale.
Il climax
Nel loro album For That Beautiful Feeling, i Chemical Brothers lavorano al raggiungimento del momento - preciso, perfetto - in cui una sensazione arriva alla sua massima intensità; in cui una situazione, un rapporto, una sensazione ti travolge come un'onda, lasciandoci inermi, senza difese, senza nient'altro se non la certezza di voler continuare a cavalcarla, a perdersi nella bellezza di un attimo che resterà per sempre.
Il titolo del disco lo riassume perfettamente. Registrato nello studio della band, questo è un disco che cerca e cattura il momento in cui il suono ti travolge come un’onda, un’onda che alla fine si lascia cavalcare verso destinazioni sconosciute. È un disco che individua quel momento esatto, quello in cui si perde ogni controllo, in cui ci si arrende e si lascia che sia la musica a muoverci, come tirati da un filo invisibile.
La resilienza
Nel nuovo album First Two Pages of Frankenstein, i The National ci parlano della difficoltà di esprimersi e dell'incubo di tutti gli artisti: il blocco dello scrittore. Dopo un anno di silenzio ritornano con le parole - ritrovate - del cantante Berninger risuonano come echi fatti di connessioni, sentimenti nuovi, nuove scoperte che si possono fare all'improvviso, come quando si prende un libro dallo scaffale e si leggono le prime due pagine.
First Two Pages of Frankenstein incanala la rinnovata chimica del gruppo in una linea creativa che bilancia magnificamente l'elegante musicalità con gli impulsi più idiosincratici dei The National.
La connessione
In Cousin, il gruppo Wilco sperimenta nuovi generi e si fa portatore di un sentimento di vicinanza: siamo tutti interconnessi, anche nelle nostre difficoltà, nelle nostre differenze e nei suoni diversi che sono dentro di noi. Ed è il mix della società di oggi che rende le nostre esistenze così interessanti e così, inevitabilmente, nuove
Il tredicesimo album in studio dei Wilco, Cousin, è stato registrato nel leggendario studio di Chicago della band - The Loft - nell'arco di due anni. I dieci nuovi brani sono stati scritti dal leader della band Jeff Tweedy e vedono la partecipazione musicale della formazione di lunga data composta da Nels Cline, Mikael Jorgensen, Glenn Kotche, John Stirratt, Pat Sansone e, naturalmente, Tweedy alla voce principale.
Il cambiamento
Nell'album, La Divina Commedia, Tedua si mette a nudo e fa un viaggio - come quello di Dante fra Inferno, Purgatorio e Paradiso - all'interno della sua musica e nel suo essere artista. Un percorso di crescita e riflessione che lo porterà a definirsi - e a farsi definire - un artista; che ha lottato, che si è dato la libertà di cambiare rimanendo sempre fedele a ciò che ha dentro.
La cover de La Divina Commedia, ispirata al Purgatorio, è scattata da David Lachapelle, uno dei nomi più importanti della fotografia contemporanea.
L'immanenza
Nell'album Your Mother Should Know. Brad Plays the Beatles di Brad Mehldau il pianista e compositore porta in scena 10 brani dei Beatles (solisti), in una interessante rivisitazione che unisce la band inglese al pop più moderno - l'ultimo brano è, infatti, di David Bowie. Un esperimento ben riuscito che ci restituisce un senso di connessione, di rottura e continuità con il passato e con le cose che rimarranno sempre, nonostante il passare del tempo.
Il nuovo album solista dal vivo del pianista e compositore Brad Mehldau presenta sue interpretazioni di nove brani di John Lennon e Paul McCartney e uno di George Harrison.
Nel nuovo album Tracey Denim dei Bar Italia, assistiamo alla sperimentazione del gruppo londinese, che in questo nuovo album supera i 40 minuti di musica. Ascoltiamo la voce di tutti e tre i membri della band, che cantano frammentando la narrazione delle tematiche a loro care, accompagnandoci in un percorso di scoperta e ri-scoperta di noi stessi e delle sensazioni che ci animano.
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