Tra i cinque singoli che nel 2014 hanno totalizzato più stream su Spotify, tre sono usciti nel 2013. Si tratta di All of Me di John Legend, che si è piazzato al quinto posto, Dark Horse di Katy Perry, al quarto, e Happy di Pharrell Williams, che in questa classifica speciale si è preso il gradino più alto del podio.
La prima volta che il pubblico ha potuto ascoltare quest’ultimo brano è stata a luglio 2013 quando è uscita la colonna sonora di Cattivissimo me 2, film d’animazione statunitense che aveva debuttato nelle sale un mese prima in Australia. Poi, a novembre dello stesso anno, Happy è diventato l'unico singolo estratto da questa colonna sonora e, meno di un mese dopo, è stato lanciato di nuovo come brano introduttivo di Girl, secondo album dell'artista statunitense classe 1973, pubblicato a marzo del 2014.
Protagonista assoluto dei Grammy Awards 2014, Pharrell Williams è una forza creativa che sfrutta la musica, la moda e il design per esprimere il suo stile distintivo. Sin dagli esordi negli anni '90, quando era un teenager prodigio e un musicista di talento di Virginia Beach, passando poi per le hit che gli hanno permesso di essere proclamato Producer of the Decade da Billboard nel 2010.
Insomma, sono passati proprio dieci anni dalla prima data di pubblicazione ufficiale di Happy e, aggiungendo pochi mesi a questa ricorrenza, anche da quella di Get Lucky dei Daft Punk, altro grandissimo successo dove la voce era sempre quella di Pharrell Williams. Nel 2013, quindi, dopo più di un decennio di attività come frontman del gruppo N.E.R.D. e metà del quotatissimo duo di produttori musicali The Neptunes, in pochi mesi l’artista originario della Virginia, all’epoca quarantenne, è diventato uno dei musicisti più popolari al mondo.
Uscendo dal labirinto di numeri e date, si può definire Happy una canzone neo-soul che ha un testo - cantato in falsetto - oltremodo immediato e che, più di altre hit, si basa sul ritornello, una pura e semplice celebrazione della felicità ripetuta più volte. Il videoclip di 24 ore con cui è stata lanciata ha ribadito proprio questo concetto della ripetizione a oltranza, una sorta di mantra in musica che, non a caso, ha conquistato le classifiche di mezzo mondo.
Nella successiva versione di questo video, quella canonica, ridotta a quattro minuti, è molto più immediato scovare le celebrità che hanno fatto un cameo danzando e contribuendo ulteriormente al successo dell’operazione: tra queste si vedono Magic Johnson, Kelly Osbourne, Steve Carell, Jamie Foxx (con le due figlie) o ancora, per i più esperti di musica, tre membri del collettivo hip hop Odd Future (Tyler, the Creator, Jasper Dolphin ed Earl Sweatshirt).
L’exploit di Happy e, di conseguenza, di Girl, a cui ha fatto seguito un tour in Europa durato poco più di un mese, sembra aver appagato non poco Williams che, nel periodo successivo, non ha cavalcato il raggiungimento di questa popolarità: dopo il 2014, infatti, ha continuato a produrre musica per altri, facendo, a volte, qualche apparizione da ospite in dischi di colleghi più o meno illustri, ma da solista ha pubblicato solo pochi altri singoli e nessun altro album. Come se non dovesse togliersi altre soddisfazioni o come se facesse parte di sé vivere con distacco questo grande successo, affermando così, una volta in più, di essere dotato di quella coolness che gli è stata sempre attribuita. In quest’ultimo decennio, non a caso, la sua priorità sembra essere stata la moda, da sempre l’altra sua grande passione. Dopo molte collaborazioni con vari brand importanti, tra cui quella con Chanel e Adidas per la realizzazione di un paio di sneaker esclusive, infatti, proprio a febbraio di quest'anno è diventato il direttore creativo di Louis Vuitton Uomo.
Una cosa è certa: Happy (con la complicità di Get Lucky) rappresenta un punto di svolta nella carriera musicale di Williams, che in ogni caso sarebbe stata più che brillante ma che così ha davvero lasciato il segno nella storia del pop.
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