La vignetta del giorno

Lui è qui: il foglio protocollo

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Irene Coletto

Nata nel 1993 a Pordenone, è facilitatrice grafica, illustratrice per diverse case editrici (Erickson, Pearson, DeAgostini) e vignettista per la Smemoranda. Nel 2020 ha pubblicato con Renape "Non ce la posso fare"

I 100 giorni alla maturità sono sempre stati l'anticamera dell'ansia (o della libertà, dipende dagli approcci), ma quest'anno sono stati il preludio di un ritorno inaspettato: il foglio protocollo.

Sereni per i due anni di maturità light, gli studenti italiani sono piombati nel panico: tema e seconda prova scritta. Niente di sconvolgente per i lettori che hanno dovuto affrontare tre prove scritte e un orale ai loro tempi. Tutto di sconvolgente per i maturandi di oggi.

Queste nuove generazioni non sanno far altro che lamentarsi! La scuola non è più quella di una volta. Cosa vuoi che sia una prova scritta? Tutte frasi pronunciate da chi dalla scuola è lontano da un po' e che dimentica, incredibilmente dimentica, che questi ragazzi hanno vissuto la scuola in maniera anomala.

È, infatti, questa la generazione del biennio in dad, una didattica a distanza che sicuramente non ha favorito le prove scritte. Se in casa avete avuto un adolescente e lo avete visto combattere prima con Teams, Meet, Zoom e poi con gli unici giorni in presenza a scuola carichi di verifiche, allora sapete di cosa stiamo parlando.

Il temuto ritorno del foglio protocollo è ormai inevitabile, non resta che dire: forza maturandi 2022, avete sicuramente visto di peggio in questi due anni, come la prof di latino appena sveglia e in pigiama. Ma forse è meglio non ricordare...

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