Se ogni specie di musica dovesse essere condannata a sparire nella conflagrazione universale, noi, anche con pericolo della vita, dovremmo salvare questa sinfonia
Era la sera del 7 maggio 1824 quando al Kaerntnerthortheater di Vienna Beethoven, benché ormai afflitto da sordità totale, diresse personalmente la prima esecuzione della IX Sinfonia in re minore op.125 “Corale”, con il supporto del direttore del teatro. Il numeroso pubblico in sala accolse la Sinfonia con grandissimo entusiasmo e acclamò il compositore con cinque standing ovation, tributandogli oltre agli applausi, che non poteva sentire, un gioioso e accorato sventolio di fazzoletti bianchi.
Nasceva così una delle opere più amate della storia della musica, un capolavoro rivoluzionario che ha attraversato indenne duecento anni di esecuzioni.
Contiene il documentario \Discovering Beethoven\"con Joachim Keiser e Christian Thielemann e la registrazione dal vivo dal Musikverein di Vienna, del 2010."
Attraverso i quattro movimenti di cui è composta la Sinfonia, Beethoven ci conduce dal buio alla luce, dal caos alla pace, da uno stato di affanno e angoscia attraverso un percorso di speranza che sfocia nella gioia.
Sì, quella gioia che esplode nel movimento corale conclusivo, il brano musicale forse più noto di Beethoven, sulle parole dell’inno di Friedrich Schiller An die Freude - “Alla gioia”, adottato come inno dell'Unione Europea.
Davanti alla grandezza di quest’opera di Beethoven ci si sente piccoli, come sempre avviene davanti alla grandiosità del talento di cui sono capaci certi uomini. Ma ascoltando l’Inno alla gioia ci rendiamo conto che Beethoven ha cercato di farsi semplice, di parlare con un linguaggio che tutti potessero comprendere, di lanciare un messaggio universale che riecheggiasse nel tempo a venire.
A intonare questo canto è l’umanità stessa, imperfetta e fragile, spinta dal desiderio interiore di essere migliore, di elevarsi al di sopra delle proprie miserie in un abbraccio collettivo, di fratellanza e di gioia comune. Un messaggio quanto mai attuale e necessario ancora oggi.
Il Teatro alla Scala partecipa alle celebrazioni previste in tutto il mondo con un’esecuzione diretta da Riccardo Chailly. La serata verrà ripresa da Rai Cultura e trasmessa in differita su Rai5 il 7 maggio alle ore 21.15. Diversamente si può seguire la diretta radiofonica su Radio3 dalle ore 20.
Il mio regno è nell’aria: i miei suoni turbinano sovente come il vento – e altrettanto spesso mi turbinano nell’anima
Di
| Marsilio, 2021Di
| Mondadori, 2020Di
| Donzelli, 2020Di
| EDT, 2016Di
| Laterza, 2016Di
| Piano B, 2018Ti potrebbero interessare
Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone? Scrivi alla redazione!
Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente
Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente