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Storia della musica classica di Nicola Campogrande

«La musica è per l'anima quello che la ginnastica è per il corpo» diceva un certo Platone qualche tempo fa; una ginnastica spirituale che l’uomo fa da sempre. Ma quando è cominciato questo “sempre” per la musica classica?

Storia della musica classica. Il racconto di un’avventura straordinaria dal Medioevo a Spotify (uscito da Ponte alle Grazie) si propone di compiere un giro del mondo della musica classica in 294 pagine, coinvolgendo in questo viaggio tutti, ma proprio tutti, "anche chi non l’ha mai ascoltata".

Storia della musica classica. Il racconto di un'avventura straordinaria dal Medioevo a Spotify

Anche quando non ne sappiamo nulla, la musica classica ci colpisce perché ci mette in contatto con la bellezza e lo struggimento, con la gioia e la melanconia, con lo stupore e con la potenza delle nostre emozioni. Ma conoscerne la storia, il contesto, le radici rende la sua fruizione più consapevole e ricco, intenso e profondo.

L'esperienza della lettura ci trasforma in questo libro in spettatori di un concerto polifonico che attraversa i secoli, grazie alla presenza di QR code, agevolmente incastonati nelle pagine, che ci invitano, di volta in volta, all'ascolto immediato dell'iconico brano in questione.

A dirigere l’orchestra è il maestro Nicola Campogrande: compositore di successo internazionale, prestigiosa penna della critica musicale nazionale e insegnante di musica alla Scuola Holden, che – attraverso la lente analitica e l'acuta sensibilità artistica conferitegli dalla congiunzione di queste sue vocazioni – pone fin da subito all'attenzione di chi lo ascolta uno "strampalato paradosso" radicato in Italia.

Se, da un lato, continuiamo a sfornare compositori e interpreti che trionfano in tutto il mondo facendo sì che «l'Italia venga giustamente considerata una nazione che per la musica classica ha uno speciale genius loci»; dall'altro, manchiamo di un'educazione adeguata sulla sua Storia, che avviene solamente durante gli anni della scuola inferiore, dove «peraltro qualcosa, sino a poco tempo fa, evidentemente non ha funzionato» visto che la maggior parte degli studenti arriva all'università sprovvista dei rudimenti più elementari su ciò che è avvenuto nei suoi 1200 anni di evoluzione.

Questo saggio nasce quindi dall'esigenza militante – di cui l'autore fa appunto nell'Introduzione – di offrire al lettore italiano un possibile punto di riferimento, proponendogli «una narrazione accurata, ma non specialistica» di quello che è successo dal Medioevo a oggi. 

Il punto è che la musica classica ci piace perché è un concentrato di mondo. Un estratto di idee. Una spremuta di storie. Continuiamo a cantare e a suonare partiture vecchie di secoli – cosa nel mondo occidentale non avviene con nessun altro genere musicale – proprio perché istintivamente ci rendiamo conto che sui suoi pentagrammi risiede una quantità di dettagli, di pensieri di immagini che oltrepassano il piacere dell’ascolto e sfruttano la bellezza come un trampolino […]

Colpisce sin dalle prime pagine osservare come la musica abbia seguito una sua evoluzione sulla linea del tempo, riflettendone via via lo zeitgeist, accompagnando l'uomo nella propria e nelle frastagliate vicende storiche che lo hanno interessato; e spesso è proprio dall'intreccio contingente con la storia di un particolare personaggio che la Storia universale della musica ha conosciuto le sue svolte più significative e durature.

Il primo esempio lampante è rintracciabile già nel contesto da cui nasce la polifonia: «Le cose andarono così. Filippo il Bello, re di Francia, riuscì a far eleggere un papa francese, Clemente V. Che era cagionevole di salute e, anziché scendere a Roma, nel 1309 stabilì la propria sede ad Avignone, nel Sud della Francia. Così gli artisti che speravano di guadagnarsi da vivere grazie alle commissioni della Chiesa, e che di solito affollavano Roma, si ritrovarono tutti in Francia»; in questo modo, la fortuita "concentrazione di cervelli", tra cui molti musicisti provenienti dall'Europa del Nord, eccitati dalle nuove prospettive che sembravano aprirsi, fece sì che si risolvesse un problema di vecchia data: come scrivere la durata delle note. Da qui, ecco la Svolta.

Poter inventare musica a più voci, cioè musica davvero polifonica, spalancò le porte a un mondo del tutto nuovo. Molto più ricco. E la stessa figura professionale del compositore, un artista che ora era in grado di gestire i diversi strati di una partitura, cominciò a essere riconosciuta proprio in quel momento.

Come spesso è accaduto nella scienza, dove scoperte casuali ed errori memorabili hanno portato alle più importanti invenzioni, è interessante osservare come anche la storia della musica classica sia avanzata a suon di aneddoti, coincidenze curiose ed episodi bizzarri che si sono risolti nelle più illuminate rivoluzioni.

Dal canto gregoriano alla musica elettronica, da Monteverdi a Philip Glass, passando da Bach e Beethoven, Mozart e Schubert, Verdi, Wagner, Stravinskij, Nicola Campogrande traccia quindi un'ampia parabola che dall'Alto Medioevo conduce ai nostri giorni, sperimentando un approccio nuovo, ricostruendo in modo progressivo le diverse epoche e i loro personaggi, alternando la scoperta di brani iconici alla disamina delle tecniche di composizione, la ricognizione su strumenti e formazioni all'introduzione dei diversi generi e al confronto tra stili e strutture diverse.

Quella che ci viene fornita è dunque una sorta di chiave musicale: così come questo simbolo sul pentagramma permette di fissare la posizione delle note in modo tale da facilitarne la lettura, questo libro ci consente di comprendere meglio il complesso linguaggio della musica classica, arricchendone la nostra fruizione, mettendo in relazione compositore e opere con lo spirito del suo tempo, in modo tale che in ogni nota possano risuonare gli echi del passato e gli stimoli del futuro.

Invita l'autore a scuola

Prima Effe. Feltrinelli per la scuola propone l’incontro con gli scrittori per trasformare la lettura in un’esperienza indimenticabile, per avvicinare gli studenti ai grandi temi dell’attualità offrendo la possibilità di confrontarsi con chi quelle storie le ha scritte. Un viaggio straordinario e a portata di mano, nel mondo e in se stessi. Per organizzare un incontro scrivi a mailto:info@primaeffe.it

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La posta della redazione

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Nicola Campogrande è un compositore italiano. Dal 1998 conduce trasmissioni musicali per Rai Radio3 e ha condotto Contrappunti sul canale Classica HD di Sky. Già critico musicale per “la Repubblica”, è ora tra i collaboratori de “La Lettura” del “Corriere della Sera”. Dal 2016 al 2023 è stato direttore artistico del festival MITO SettembreMusica. La sua musica, regolamente eseguita dai maggiori interpreti internazionali, è pubblicata dall'editore Breitkopf & Härtel. Tra le sue pubblicazioni: Occhio alle orecchie. Come ascoltare musica classica e vivere felice (Ponte alle Grazie 2015; Tea 2018), 100 brani di musica classica (Rizzoli, 2018), Capire la musica classica (Ponte alle Grazie, 2020) e Viaggio al centro dell'orchestra (Rizzoli, 2023).

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