Godersi la tempesta significa osservarla. Raccogliere ciò che resta dopo, ricostruire se possibile, raccontare se non si può fare altro. Godersi la tempesta è complicato perché significa accettarla e accettandola tentare di sopravviverle. Come specie animale
Torna dal 7 all’11 dicembre, nella meravigliosa cornice della Nuvola dell’Eur, Più libri più liberi, la Fiera nazionale della piccola e media editoria. Organizzata e promossa, come ogni anno, dall’Associazione Italiana degli Editori, l’AIE, la rassegna vedrà numeri esorbitanti di ospiti, interventi, eventi ed espositori: oltre 500 questi ultimi e più di 600 appuntamenti. Il tutto è giustificato dai numeri che ormai la fiera registra almeno dal 2017, quando cioè si è spostata alla Nuvola di Roma, ma anche dalla grande partecipazione e dall’entusiasmo dei piccoli e medi editori. Protagonisti, qui, indiscussi perché ingranaggio fondamentale, anche se spesso dimenticato, della grande macchina culturale italiana.
La manifestazione è presieduta da Annamaria Malato e diretta da Fabio Del Giudice, mentre il programma è a cura di Silvia Barbagallo e Chiara Valerio. Il tema è tutt’altro che semplice, ma su questi grandi problemi la fiera vuole interrogarsi e interrogarci: cosa significa essere parte di un racconto? Cosa significa perdercisi dentro e poi ritrovarsi, magari cambiati, anzi, sicuramente cambiati? Più libri più liberi sarà all’insegna di questo cambiamento continuo che ci riguarda tutti e da cui non ci è dato sfuggire, perché continuo e inarrestabile, un po’ come accade col mare: o si resiste alle onde e si viene schiaffeggiati dall’acqua, oppure ci si abbandona.
E oggi che il mare è in continua tempesta – vedi alle voci pandemia, crisi climatica, guerra, e ne mancano altre, di tempeste – dobbiamo tentare di capirci qualcosa. E niente è meglio dei libri, dei loro autori e dell’editoria per farlo.
Abbiamo trovato incroci, soprattutto, in un mondo che tende a tenerci separati. A separare. Abbiamo tirato i fili, e li abbiamo sfilati. Abbiamo tessuto
Altro grande tema: l’incontro, o l’intreccio. Il filo che lega tutti è più evidente che mai, nonostante ci si ostini a voler tenere separate cose che non possono che essere connesse le une alle altre. Tra gli incontri – che sono troppi per essere elencati qui – Alessandro Baricco terrà una lectio sul tema della Fiera proprio all’auditorium dal titolo Perdersi e ritrovarsi, i libri e la libertà. E di libertà parlerà anche l’ospite più atteso, forse, di quest’edizione di Più libri più liberi, ovvero Azar Nafisi, autrice del libro ormai divenuto classico Leggere Lolita a Teheran, che dialogherà con Michela Murgia sul tema Iran: donne, diritti e libertà.
Un incontro più che mai necessario, viste le proteste e la repressione che in Iran si stanno verificando: la questione di genere, lì, non trova spazio per essere discussa. Un luogo come l’auditorium, quindi, assume più che mai le dimensioni di uno spazio sicuro dove le idee, gli scioperi e la libertà possono essere esercitati come il diritto che sono.
Tra i più importanti esponenti della cultura – non solo quella libraria – ci saranno Alessandro Barbero, Roberto Saviano, Alberto Angela, Chiara Valerio, Zerocalcare, Riccardo Falcinelli e Nadia Terranova. E ci saranno eventi dedicati anche alle ragazze ai ragazzi, come l’attesissima finale del Premio Strega dedicato a questa categoria, o gli incontri di Fondazione Treccani Cultura dedicati alle scuole.
In ballo ci sono, quindi, parecchi fili: la matassa è intricata. Ma, con un po’ di impegno e di buona volontà, si riuscirà a trovare almeno un capo per seguirlo. Vedere tutto sarà impossibile, ma sarà bellissimo partecipare anche solo per dare un’occhiata. Anche solo per perdersi un po’.
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