Auguri a Tracy Chevalier e ai suoi romanzi

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Giulia Mozzato

Il libro per lei è curiosità e lavoro. Rivendica il diritto di abbandonare quello che non le piace, tanto di storie affascinanti è pieno il mondo

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Vorrei sempre cambiare qualche cosa anche quando il libro è già pubblicato. Poi mi rendo conto che è impossibile scrivere la storia perfetta o il paragrafo perfetto o la frase perfetta

Compie 60 anni Tracy Chevalier (nata a Washington il 19 ottobre 1962) l’autrice de La ragazza con l’orecchino di perla, certamente uno dei libri di maggior successo e più significativi dei primi anni del nuovo secolo.
Sono trascorsi infatti 22 anni dalla prima edizione italiana del libro, ma rimane un punto di riferimento per tutti i successivi romanzi storici al femminile che hanno visto decine di protagoniste come lei, quella ragazza straordinaria che Vermeer ritrasse e che Tracy Chevalier ha fatto rinascere.

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La primissima volta che la vidi pensai solo che era bellissima, non mi domandai a che cosa stesse pensando. Successivamente mi venne in mente che stava desiderando qualcosa. Quella sensazione mi ha accompagnato per anni: "vuole qualcosa che non può avere." Penso volesse cogliere la conflittualità che viveva dentro, sottolineando la sua bellezza e la sua innocenza

Griet è una ragazza povera di famiglia protestante che si trova costretta a lavorare perché il padre avendo perso l'uso della vista in un incidente, non può più mantenere la famiglia. E così viene assunta in casa Vermeer come cameriera. «Sapevo che era unica. Durante le mie ricerche ho appreso che le donne olandesi erano ossessionate dalla pulizia, così come caratteristica principale le ho attribuito la cura per la pulizia, l'ordine e la precisione.»
Ad un certo punto della storia, Griet, La ragazza con l'orecchino di perla, da semplice cameriera in casa Vermeer, diventa segretamente l'assistente personale del grande pittore, mescolando colori preparando le scene per i suoi quadri e dando un suo contributo al genio olandese.

La chiave del suo successo? La capacità di ricostruire la storia attraverso l’osservazione: «Ho letto molti libri e soprattutto ho studiato molti quadri olandesi dell'epoca. I quadri sono state le mie vere fonti di ricerca, i dettagli che vi scorgevo mi facevano esattamente comprendere lo stile di vita dell'epoca».

Lo stesso rigore unito alla fantasia di un’autrice eclettica, ha dato vita a numerosi altri romanzi, ambientati in epoche e paesi differenti, ma tutti caratterizzati dal desiderio di ricostruire luoghi, siti, usi e costumi, conformismi e anticonformismi per creare dei protagonisti assolutamente credibili agli occhi dei lettori del terzo millennio. Tra i tanti ricordiamo: Quando cadono gli angeli (2002) un racconto della Gran Bretagna del 1901, La dama e l’unicorno (2003) che ci porta a Parigi nel 1490, La Vergine azzurra (2004) dove rivive la Francia della seconda metà del Cinquecento, Strane creature (2009) ambientato sulla costa sud dell’Inghilterra nel 1811, L’ultima fuggitiva (2013) tra i migranti inglesi verso l’America nel 1850, I frutti del vento (2016) che ci trasporta in Ohio nella prima metà dell’Ottocento, La ricamatrice di Winchester (2020) ritratto dell’Inghilterra del primo dopoguerra, tutti pubblicati con Neri Pozza l’editore di riferimento italiano.

Tracy Chevalier ha studiato scrittura creativa con Malcom Bradbury e Rose Tremain, ma non imputa a questa esperienza l’essere diventata una scrittrice a tempo pieno:

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Non è stato tanto utile allo specifico della mia scrittura, però ha rappresentato l'inizio di un cambiamento nella mia vita. L'anno del corso è stata la prima volta in cui tutto ciò che dovevo fare era scrivere. Avevo sufficiente tempo per pensare di scrivere un romanzo piuttosto che racconti brevi. È stato meraviglioso. Mi ha aiutato soprattutto a rispettare dei termini e a confrontarmi con un pubblico di lettori critici. La mia scrittura invece è migliorata con la pratica che ho fatto

Le citazioni dell’autrice sono tratte dall’intervista realizzata a marzo 2002 per Wuz-Caféletterario.

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