Mercoledì 1 marzo 2023
Segnalo due storie, molto diverse tra loro, che raccontano qualcosa sull’attualità del giornalismo.
Tre giorni fa, in prima pagina, il New York Times ha pubblicato un’inchiesta esplosiva, denunciando una pratica ignota e diffusa, lo sfruttamento del lavoro minorile negli USA. Chi sono le vittime? Decine di migliaia di ragazzi e ragazze giunti, non accompagnati, ai confini meridionali – sono stati 130.000 l’anno scorso – sistemati in ricoveri che assomigliano a campi di detenzione e poi assegnati a “sponsor” che li distribuiscono in tutto il paese, dove dovrebbero essere accuditi e mandati a scuola.
Ma il NYT li ha trovati a lavorare di notte nelle fabbriche di automobili, a fare i rider, a disossare polli per Whole Food, Target, Walmart, a inscatolare cereali per le colazioni, a fare i lavapiatti ovunque, a pulire le stanze degli alberghi, a cucire camice per J. Crew e Fruit of the Loom… E così via, praticamente nessuno dei grandi “datori di lavoro” sembra voler rinunciare a pagare pochi spiccioli a ragazzi senza famiglia che vengono dal Guatemala. Tutto è illegale, naturalmente.
Tutto si fonda su una diffusa corruzione, tutto è medievale: il lavoro minorile era stato abolito in America cento anni fa (a seguito di un famoso sciopero delle operaie tessili di Lawrence, Massachussetts; in quell’occasione i bambini lavoratori sfilarono sulla Quinta Strada di New York, facendo una grande impressione sui benestanti).
Ebbene, l’inchiesta del NYT è servita a qualcosa. La Casa Bianca ha annunciato un “crackdown” (giro di vite, repressione) su tutto il territorio nazionale.
Il presidente Biden si è detto molto colpito e deciso ad andare a fondo, nonostante il tema dell’immigrazione non sia certo di quelli che portano voti.
La seconda storia riguarda noi
Appena ieri, su la 7, nei servizi sul naufragio di Crotone, si poteva vedere e sentire un medico soccorritore, il dottor Orlando Amodeo, con decennale esperienza di soccorsi in mare, così esprimersi al programma “Non è l’Arena” di Massimo Giletti: “Credo che quando una tragedia come quella di oggi si può evitare, si deve evitare. Invece oggi non si è evitata. Una tragedia è una cosa inevitabile, invece penso che oggi forse la tragedia si è forse quasi voluta. Mi dispiace dirlo però è così. Se io so che una nave è in difficoltà, e lo so da ieri, vado incontro a questa nave. Perché non si è fatto?”.
In tempo reale, arriva una nota del Viminale, che comunica che la trasmissione sarà querelata in difesa dell’onorabilità del ministro.
A questo punto Enrico Mentana, che è in collegamento, interviene definendo la mossa del Ministro una minaccia e dichiarandosi correo del soccorritore Amodeo.
Bravo Mentana! Forse in Italia, non tutto è perduto.
Per quanto riguarda il ministro Piantedosi…. E qui mi fermo, perché non ho il diritto di mettere in difficoltà Maremosso.
Di
| Chiarelettere, 2021Di
| Edizioni Clichy, 2020Di
| Feltrinelli, 2017Potrebbero interessarti anche
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