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Triennale Milano (si) fa scuola: il piano per il 2023 che disegna il futuro

Triennale Milano is Triennale Milano, and everything else is everything else

Hans Ulrich Obrist, direttore Serpentine Gallery

Si sprecano gli auguri, in questa che più che una conferenza stampa somiglia molto a una festa in cui «le candeline cominciano a costare più della torta». Il 13 dicembre, nel teatro del palazzo di Triennale, è stato presentato il piano strategico per il 2023, anno del centenario di un’istituzione che da sempre insegue – e intercetta – il futuro, cogliendo tutti gli stimoli di un presente complesso e imprevedibile.

Foto © Gianluca Di Ioia

Una programmazione culturale all’altezza di una ricorrenza tanto importante e che titola Design the Future, perché, oltre a inseguirlo, il futuro si crea, si costruisce e si plasma. Ad aprire l’incontro, moderato dalla giornalista Marianna Aprile, non poteva che esserci il presente di Triennale, il presidente Stefano Boeri e la direttrice generale Carla Morogallo, accompagnati, però, dal domani dell’istituzione: una schiera di ragazze e ragazzi giovanissimi che cominciano a lavorare e a collaborare con questo mondo fatto d’arte e responsabilità.

Triennale Milano diventa un punto d’incontro militante, il luogo dove il confronto diventa scoperta, opportunità, arricchimento

Foto © Gianluca Di Ioia

Gli obiettivi strategici sono quattro, e sono difficili. Sono difficili perché vogliono far tornare la cultura al centro, rendere Triennale, in particolare, un magnete che attragga e non respinga, pur nella sua complessità. Il primo riguarda il coinvolgimento del pubblico, perché da lì si parte: il dialogo è tra interno ed esterno, che non dev’essere una contrapposizione. Il secondo obiettivo guarda, ancora, al fuori, perché mira a rafforzare la reputazione di Triennale come spazio di innovazione, sperimentazione e ricerca, elemento, quest’ultimo, strettamente legato al terzo. Il quarto, infine, vuole rendere più agile e resiliente il modello organizzativo, per adattarsi al tempo e allo spazio che circonda l’istituzione. Non per nulla, Boeri dice di Triennale che è un elastico – che si tende e si allenta di continuo da cento anni.

© Triennale Milano - Foto Gianluca Di Ioia

E per raggiungere questi obiettivi, la squadra al lavoro non può che essere d’eccellenza. Il palco ha ospitato, per descrivere progetto per progetto l’anno che verrà, Umberto Angelini, direttore artistico di Triennale teatro; Nina Bassoli, curatrice architettura, rigenerazione urbana e città; Marco Sammicheli, direttore del Museo del Design italiano; Damiano Gullì, curatore per l’arte contemporanea; Lorenza Bravetta, curatrice per fotografia, cinema e new media; e Luca Cipelletti, della direzione artistica del Palazzo dell’Arte.

Tante voci per ribadire un concetto fondamentale, leitmotiv della conferenza: come pilastro della cultura in Italia, oltre che a Milano, per Triennale raccontarsi è un atto doveroso. Gettarsi fuori e prendere dall’esterno tutto ciò che serve per non chiudersi in una torre d’avorio di bellezze strabilianti, ma sterili.

Manifesti storici © Triennale Milano

Questo piano strategico rappresenta un incredibile allargamento del possibile

Paola Dubini, direttrice Fondazione Teatro di Triennale

E per allargare il possibile, per disegnare il futuro, insomma, Triennale Milano si farà scuola. Un luogo dov’è possibile la trasmissione dei saperi e delle conoscenze, dove l’unico interesse è la crescita culturale di chi prende parte a questo gioco; un luogo dove gli immensi spazi vuoti, ma flessibili, creati da Giovanni Muzio, si fanno difensori di memoria e catalizzatori di idee. Come scriveva David Foster Wallace, «augurarvi buona fortuna sarebbe troppo poco», perché in ballo c’è tantissimo. Ma in campo ci sono i giocatori e le giocatrici migliori, quindi non c’è di che preoccuparsi.

Saremo il luogo dal quale si guarda alla complessità del mondo in un’ottica curiosa e costruttiva

Il Magnete, nuovo spazio laboratorio dedicato agli archivi e al centro studi, aperto al pubblico. Courtesy immagine: Luca Cipelletti

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