Tracce di Tito

Ritorni e conferme: Zeit dei Rammstein e dintorni

Ci sono band da cui non vuoi essere stupito. Va bene il solito, grazie. Come al bar, quando hai fretta. È il caso dei Rammstein, tornati alla ribalta con Zeit. Nulla di nuovo, ma proprio nulla. Rock elettronico pestone, massiccio, teatrale e, qui e là, ironicamente melodrammatico. Girano già parecchi video, se volete farvi un'idea. Ma forse, se sapete di chi sto parlando, non ne avete bisogno. Il disco lo compro di sicuro, mi sta bene così. Però rimpiango i tempi in cui i Rammstein erano capaci di sorprendere e, a tratti, perfino scandalizzare.

Giusto per ripetermi anch'io, ogni volta che nomino i Rammstein devo, almeno, citare i Laibach, loro nobili e insuperati maestri. Ho scoperto soltanto ora che l'anno scorso è uscito We Forge the Future - Live at Reina Sofía, disco dal vivo che mi precipito a recuperare, sulla meritata fiducia. So benissimo, per esperienza, che inusitata potenza di fuoco abbiano dal vivo.

Mi rendo conto, soltanto adesso, di avervi proposto due ottimi gruppi europei (e non anglosassoni). Validi antidoti all'Eurofestival. No, non c'è bisogno che mi ringraziate. E andiamo avanti...

Decisamente un'altra musica, ma ugualmente interessante, è quella di Scenario, dei C'mon Tigre, che conferma l'ottima impressione fattami, nel 2019, da Racines. Difficili da definire, nel loro spaziare non solo fra i generi (il jazz, il rock, l'ambient, perfino una certa dance...), ma anche i riferimenti etnici e culturali (Europa, Africa, America...), e pure in questo sta la loro forza. Magari non vi conquisteranno al primo ascolto, vi sentirete un po' spaesati, sì, ma vale la pena.

In un territorio ben noto, si muovono invece i Ministri, band storica del rock alternativo italiano. Hanno sempre la loro enorme grinta, con quel piglio punk mai sopito, ma anche la capacità di trovare linee melodiche che arrivano al cuore. Tutto confermato dai pezzi di Giuramenti, che spero di sentire al più presto eseguiti dal vivo.

Infine, a proposito di veterani dell'alt-rock nostrano, mie ero dimenticato di dirvi che la colonna sonora di America latina, firmata dai Verdena, è intrigante e inquietante come piace a me e, mi auguro, ad almeno qualcuno di voi.

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